martedì 19 novembre 2013

Pastena – Dopo le rivelazioni del pentito Schiavone, il sindaco Gnesi: “Ora aspettiamo fiduciosi che il vento cambi”

“Le confessioni del boss…”. E’ l’oggetto del comunicato che il sindaco di Pastena Arturo Gnesi ha deciso di diffondere subito dopo aver ascoltato le rivelazioni del pentito Carmine Schiavone. «Da anni – interviene il sindaco di Pastena (l’unico che ha trovato argomenti interessanti dall’intervento di Schiavone per riproporre una linea politico-amministrativa portata avanti da tempo) – abbiamo lanciato l’allarme, denunce ai carabinieri e in procura, convegni con magistrati e poliziotti, interviste in tv, appelli agli amministratori locali per un nuovo patto etico con il risultato di essere giudicati visionari, allarmisti millantatori in cerca delle prime pagine sui giornali.
Alla fine ha parlato il boss Carmine Schiavone e ha svelato con una impressionante naturalezza gli intrighi, gli affari e le collusioni che hanno consentito alla camorra di tenere sotto ricatto lo Stato e di controllare e appropriarsi di una parte delle istituzioni.
Un racconto confidenziale come se stesse parlando con degli amici al bar. Ha narrato delle ingenti somme che amministrava ogni giorno destinate spesso a corrompere e comprare. (…) Un sistema basato sul connubio mortale tra potere, politica ed economia,
un sistema che è diventato sempre più forte.
L’economia è stata condizionata da questo sistema inquinato e malavitoso che ha imperato in questi anni e la stessa deindustrializzazione e disoccupazione è frutto della fuga degli investimenti dalle nostre regioni in quanto ricattate dai poteri criminali.
Siamo rimasti anche impressionati di come Carmine Schiavone abbia parlato del sud Lazio definendolo “provincia di Casale” (Casal di Principe) e pertanto fatto oggetto di discariche abusive di rifiuti di ogni sorta, da quelli chimici a quelli ospedalieri, da quelli radioattivi a quelli industriali, e delle precauzioni che venivano usate per nascondere i bidoni tossici da otto sino a quindici metri sotto terra. Apparentemente nulla di nuovo se non la conferma di un sistema criminale che traeva importanti profitti dallo smaltimento illecito dei rifiuti che provenivano dalle  ricche regioni del nord e dai paesi industrializzati dell’Europa. (…)
Ora il boss si è pentito perché i veleni sommersi nelle cave, in riva al mare, sotto i terreni agricoli, stanno liberando tossine micidiali nell’ambiente provocando tumori mortali per l’uomo. Sarà sufficiente il racconto di un capo della camorra a risvegliare le coscienze sopite della società civile che dinanzi a questi problemi è rimasta sempre indifferente e a tratti infastidita?
Basterà l’analisi cinica e realistica di un boss mafioso per cominciare a risanare un territorio inquinato?
Noi a Pastena non siamo rimasti né fermi e né indifferenti e presto sapremo se la nostra battaglia verrà premiata, ma ci sono volute un’interrogazione al Parlamento e un’altra al consiglio Regionale del Lazio oltre che un interessamento dei media nazionali e una nuova denuncia alla Direzione distrettuale antimafia di Napoli. Ora il vento è cambiato e forse qualcuno si ricorderà di noi». http://frosinone.laprovinciaquotidiano.it/pastena-dopo-le-rivelazioni-del-pentito-schiavone-il-sindaco-gnesi-ora-aspettiamo-fiduciosi-che-il-vento-cambi/

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