venerdì 22 novembre 2013
Latina: un Consiglio sui veleni dentro e fuori la discarica di Borgo Montello A preoccupare la maggioranza è l’attendibilità dell’ex pentito Schiavone
Latina Oggi 22 novembre 2013
Impatto dello smaltimento dei rifiuti tossici: ieri il dibattito in Comune
DI JACOPO PERUZZO
Èstato un incontro lungo
quello di ieri in Consiglio
comunale, iniziato
anche un po’ in ritardo, ma che
ha sicuramente rappresentato
un momento di vero confronto
per tutti in merito ad una questione
che, oggi come oggi,
scotta come non mai. Ma ciò
che scotta davvero, più dell’im -
patto che lo smaltimento clandestino
dei rifiuti tossici ha
avuto nel territorio, è quanto
siano credibili le parole di un ex
pentito. «Carmine Schiavone
dice il vero?». Questa è la domanda
intorno alla quale ha
ruotato gran parte del dibattito
in Comune. A presidiare la sala
consiliare anche gli abitanti
delle zone descritte dall’ex
pentito, tutti muniti di cartellone
con slogan: «Sequestrate i
terreni ai criminali», oppure
«Non vogliamo morire di cancro.
Prima di iniziare il dibattito,
interrotto da una sospensione
veloce per chiarire l’ordine
del giorno (tutti a favore ad
eccezione del consigliere Pd
Mansutti) il presidente Calandrini
indice un minuto di silenzio
per le vittime del disastro in
Sardegna. Subito dopo, via al
dibattito. In apertura il vice sindaco,
Fabrizio Cirilli, relaziona
attraverso un excursus storico
documentato le diverse questioni
che hanno riguardato dagli
anni Novanta lo smaltimento
dei rifiuti tossici nel territorio,
ricordando che oltre alle
dichiarazioni di Schiavone, esiste
anche il caso dell’Enea e il
relativo ritrovamento di rifiuti
tossici nel sito «S0». Insomma,
le preoccupazioni sono reali e il
problema è sentito da tutti, in
modo unitario. Nessuno fa più
finta che i fusti non esistano,
come invece è accaduto nel
ventennio passato, lo stesso in
cui sono stati secretati quei documenti
da poco tirati fuori dal
cassetto e che ora fanno così
paura. Proprio come ha detto il
consigliere Pd Giorgio De
Marchis: «Latina è una delle
poche città che sta ufficialmente
affrontando il dibattito in
Comune dopo le dichiarazioni
di un ex pentito. Se le dichiarazioni
di Schiavone riguardano
anche noi, per quanto non ancora
certificate come attendibili,
anche dopo vent’anni non
possiamo fare finta di niente».
Ma è proprio su questa attendibilità
non certificata che si
scontrano i due poli. Schiavone
è poco credibile: questa è la
posizione della maggioranza. Il
consigliere Fabio Cirilli, per
l’appunto, dichiara: «Non facciamoci
pilotare dai pentiti o ex
pentiti. Non possiamo credere
ad ogni cosa che dicono se
prima non vi è stato un accurato
confronto con le autorità giudiziarie
che ne garantiscano l’at -
tendibilità». Ma l’opposizione,
da questo punto di vista, è forse
un po’ distante. Il consigliere
Pd, Omar Sarubbo, dichiara:
«Avere dubbi è la premessa per
non fare nulla. Ma nel dubbio
che nei luoghi designati da
Schiavione ci siano rifiuti di
DI JACOPO PERUZZO
Èstato un incontro lungo
quello di ieri in Consiglio
comunale, iniziato
anche un po’ in ritardo, ma che
ha sicuramente rappresentato
qualsiasi genere, bisogna agire
», e questo può avvenire solamente
attraverso una cooperazione
attiva tra maggioranza e
opposizione. Sicuramente uno
degli interventi più analitici risulta
essere quello del consigliere
Cesare Bruni, il quale
elenca alcuni punti fondamentali
per risolvere questa preoccupazione
comune: in primo
luogo la politica deve pensare a
norme serie piuttosto che appoggiare
opere di bonifica, dallo
stesso consigliere definita
«l’ultima frontiera del crimine
»; il Comune deve dichiararsi
parte civile in caso di processi
(punto che viene appoggiato
e ripetuto dall’intero Consiglio);
infine è necessario concordare
degli incontri con la
Procura per capire cosa sta succedendo
e cosa è successo
fi n ’ora, per dar vita ad un serio
monitoraggio del territorio.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento