Spunta una lettera della Prefettura del 2001, denuncia delle Mamme
mercoledì 27 novembre 2013 - 19:44
Un documento dimenticato, lasciato a prendere polvere nel fondo di qualche cassetto, nella migliore delle ipotesi. Nella peggiore, colpevolmente insabbiato, coscientemente nascosto. È quello che vuole scoprire l’associazione Mamme vulcaniche di Terzigno. Stiamo parlando di una lettera della Prefettura di Napoli del 2001, che è stata recapitata in forma anonima alla casella postale dell’ associazione, in cui si parla del sospetto di una presenza di rifiuti radioattivi sepolti a Boscoreale e Terzigno, rispettivamente in via vecchia Aquini e in località Masseria del Prete. Una notizia inquietante, che all’epoca ebbe anche una eco sulla stampa; nella comunicazione della Prefettura si cita proprio l’articolo pubblicato dal giornale Cronache Napoli Sud; la nota invitava i comuni interessati a indagare. Da allora, il silenzio.
Sono mai state fatte ricerche per accertare la presenza, o si spera, l’assenza di materiale radioattivo? Perché non se ne è data notizia?
Siamo di fronte all’ennesimo insabbiamento di un grave pericolo o la segnalazione non è stata ritenuta degna di considerazione?
Comunque sia, le mamme hanno deciso di vederci chiaro, hanno fatto richiesta ai due comuni di avere accesso alla documentazione, per cercare di dissipare la nebbia che ha avvolto questa vicenda, e stanare chi doveva agire e non ha agito. E se ha agito, capire finalmente quali sono i risultati. Insomma, se c’è davvero materiale radioattivo.
Chiarezza, trasparenza, verità. Questo chiedono da sempre le Mamme vulcaniche, e questo hanno chiesto, oggi, in una conferenza stampa che a muso duro, impone di sollevare il velo sui rifiuti nucleari, o di rassicurare la popolazione se le verifiche sono state fatte e hanno dato esito negativo. Ce lo auguriamo, ma non siamo così ottimisti da sperarlo davvero.
Sono mai state fatte ricerche per accertare la presenza, o si spera, l’assenza di materiale radioattivo? Perché non se ne è data notizia?
Siamo di fronte all’ennesimo insabbiamento di un grave pericolo o la segnalazione non è stata ritenuta degna di considerazione?
Comunque sia, le mamme hanno deciso di vederci chiaro, hanno fatto richiesta ai due comuni di avere accesso alla documentazione, per cercare di dissipare la nebbia che ha avvolto questa vicenda, e stanare chi doveva agire e non ha agito. E se ha agito, capire finalmente quali sono i risultati. Insomma, se c’è davvero materiale radioattivo.
Chiarezza, trasparenza, verità. Questo chiedono da sempre le Mamme vulcaniche, e questo hanno chiesto, oggi, in una conferenza stampa che a muso duro, impone di sollevare il velo sui rifiuti nucleari, o di rassicurare la popolazione se le verifiche sono state fatte e hanno dato esito negativo. Ce lo auguriamo, ma non siamo così ottimisti da sperarlo davvero.
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