ASCOLTATELI!
COMUNICATO STAMPA
Il 17 marzo 2012 avrà inizio a Torino, piazza Castello, un digiuno pubblico a staffetta, con l'aiuto e l'assistenza del Centro Studi Sereno Regis. Ascoltateli! chiede di aprire una discussione pubblica sul controverso progetto per la linea ad alta velocità in Val di Susa (TAV). Ascoltateli! è un appello in favore di tutti e tutte coloro che hanno chiesto di riconsiderare quest’opera nel quadro delle priorità italiane ed europee. È un appello, non solo per l'ascolto dei valsusini, ma di tutti gli esperti che hanno formulato critiche valide, che hanno il diritto di essere prese in considerazione.
Digiuneremo pubblicamente, in una tenda in piazza Castello che diventerà la nostra casa comune. Digiuneremo a staffetta con turni di 24, 48, 72 ore o più, secondo la preparazione, la disponibilità e la forza di ciascuno. Abbiamo scelto il digiuno perché è una forma forte di lotta nonviolenta, un’esperienza di approfondimento individuale e collettiva, di apertura verso tutti e tutte coloro che sono disponibili a un dialogo non solo formale.
Ascoltateli! chiede a tutti i cittadini affamati di verità e democrazia di nutrire con il loro sostegno questo digiuno pubblico collettivo.
La stessa iniziativa di digiuno pubblico si svolgerà contemporaneamente in altre città italiane.
Primi firmatari: Fabio Balocco, Vittorio Bertola, Fabrizio Biolé, Juri Bossuto, Giulietto Chiesa, Turi Cordaro (Salvatore Vaccaro), Michele Curto, Angelo D'Orsi, Angela Dogliotti, Paolo Hutter, Tony Manigrasso, Brunello Mantelli, Ugo Mattei, Luca Mercalli, Maurizio Pallante, Giovanni Salio, Susanna Schimperna, Gianni Vattimo, Guido Viale, Massimo Zucchetti
Torino, 10 marzo 2012
Per informazioni e adesioni: adesioni@ascoltateli.org - www.ascoltateli.org
Contatti: 348 3392920 - 011 532824
Allegato: testo completo dell'appello
ASCOLTATELI!
Il 17 marzo inizierà a Torino un digiuno pubblico a staffetta. Ascoltateli! chiede di aprire una discussione pubblica trasparente e approfondita, in primo luogo tecnica, condotta sotto lo sguardo attento della società civile, della rete e dei mass-media, a proposito del controverso progetto per la linea ad alta velocità in Val di Susa (TAV).
Ascoltateli! è un appello in favore di tutti e tutte coloro che hanno in vari modi chiesto di riconsiderare quest’opera nel quadro delle priorità italiane ed europee. È un appello, non solo per l'ascolto dei valsusini, ma di tutti gli esperti che hanno formulato critiche valide e che hanno il diritto di essere presi in considerazione. Ascoltateli! si riferisce alle ragioni che rischiano di non essere considerate. Ascoltateli! fa appello ai cittadini, ai politici, ma anche ai ricercatori italiani di Economia dei Trasporti, agli analisti economici e finanziari perché possa essere fatta luce sul valore reale del TAV in Val di Susa per l'economia del paese. L'appello si rivolge infine a coloro che nelle istituzioni hanno compiti decisionali e sono disponibili a un dialogo aperto, profondo, per giungere a una soluzione condivisa che tenga conto di tutti gli obiettivi legittimi di ciascuna parte in conflitto.
Chiediamo che per le opere pubbliche si inauguri una pratica di trasparenza, che vengano valutate le priorità secondo una procedura comparata e che queste valutazioni vengano prodotte ed esposte all’opinione pubblica prima che le spese diventino legge e non l’inverso. A venti anni dall’approvazione infatti non è stato presentato alcun piano finanziario per i cantieri in Val di Susa.
L'idea di praticare un digiuno pubblico collettivo è nata presso il Centro Studi Sereno Regis, luogo di studio, ricerca e azione per la nonviolenza e la pace. Abbiamo scelto il digiuno perché è una forma forte di lotta nonviolenta, un’esperienza di approfondimento individuale e collettiva, di apertura verso tutti e tutte coloro che sono disponibili al dialogo. Il nostro digiuno sarà pubblico: vogliamo impegnarci nel nostro appello con la massima serietà e trasparenza. Digiuneremo collettivamente e a staffetta con turni di 24, 48, 72 ore o anche di più, secondo la preparazione, la disponibilità e la forza di ciascuno, costituendo un gruppo di persone che garantiranno la continuità dell'impegno.
Ascoltateli! chiede a tutti i cittadini affamati di verità e democrazia di nutrire con il loro sostegno questo digiuno pubblico collettivo.
Torino, 10 marzo 2012
Primi firmatari: Diego Acampora, Edoardo Acotto, Anna Balbiano, Paola Balestra, Fabio Balocco, Vittorio Bertola, Guglielmo Bertolina, Fabrizio Biolé, Juri Bossuto, Claudette Raimonde Brunjail, Dario Cambiano, Valentina Cancelli, Emilio Stefano Chiaberto, Giulietto Chiesa, Francesca Chilà, Murat Cinar, Laura Coppo, Turi Cordaro (Salvatore Vaccaro), Mariateresa Crosta, Michele Curto, Angelo D'Orsi, Tonino De Bernardi, Eugenio Di Gaetano, Angela Dogliotti, Alessandra Ercole, Guido Fissore, Umberto Forno, Cristiana Gastaldo, Jelle Gerbrandy, Michele Giacosa, Paolo Hutter, Tony Manigrasso, Brunello Mantelli, Beppe Marasso, Luisa Martini, Ugo Mattei, Luca Mercalli, Paolo Miletto, Mariella Navale, Renata Novallet, Maurizio Pallante, Angela Nasso, Emanuele Negro, Viviana Patti, Leonardo Maria Reyneri, Gigi Richetto, Mauro Rubella, Matteo Saccani, Giovanni Salio, Susanna Schimperna, Javier Scordato, Claudio Serra, Gabriella Silvestrini, Martina Tarantola, Alessandra Terni, Alessandro Valente, Gianni Vattimo, Massimiliano Ventre, Guido Viale, Isabella Zanotti, Massimo Zucchetti, Centro Studi Sereno Regis, Cattolici per la vita della Valle, Sinistra Ecologia e Libertà Torino, Movimento 5 Stelle Torino, Rifondazione Comunista Torino, Partito Umanista, Gli Altri, Alternativa Politica, Associazione Lab2031, Glob011.
Per informazioni e adesioni: adesioni@ascoltateli.org - www.ascoltateli.org
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03/11/susanna-camusso-apre-alla-nostra-posizione-favorevole-agli-investimenti/196597/
Le parole del numero uno della Cgil non sorprendono il segretario generale dei metalmeccanici Maurizio Landini: “Non è una novità”, spiega Landini intervistato da ilfattoquotidiano.it. “E’ vero – continua – che il sindacato nel suo congresso ha aperto al Tav, ma è altrettanto vero che la Fiom ha un punto di vista diverso. Abbiamo ribadito il nostro No alla Torino-Lione e alle grandi opere”. Il leader delle tute blu preferisce sottolineare un altro passaggio dell’intervista della Camusso, quello in cui si sottolinea che “è impensabile fare per anni i lavori con la valle contro”. Per Landini è proprio quello il punto: “Non si può iniziare a scavare contro il parere di chi vive in quel territorio. A tale riguardo il problema non è né della Fiom né della Cgil, ma del governo che ha dichiarato di voler utilizzare il cosiddetto metodo francese (La consultazione preventiva delle popolazioni che vivono nei territori nei quali si vuole costruire una grande opera, ndr). Perché non inizia con la Val di Susa? Non mi sembra che da quelle parti si sia avviata una discussione preventiva su costi e benefici dell’opera”.
E mentre l’intervento della Camusso incassa i parere favorevole del governatore piemontese, il leghista Roberto Cota (“Entra nel merito dei problemi, la Regione ha bisogno di lavoro e investimenti”), i senatori della corrente ambientalista del Pd (lo stesso partito che aveva ritirato la sua adesione al corteo di venerdì per l’ospitalità data ai No Tav) Francesco Ferrante e Roberto Della Seta lo bollano come “archeologico”. In una nota congiunta, i due ecodem accusano che “sostenere, come fa Susanna Camusso, che una grande opera va realizzata non perché serve come infrastruttura, ma perché porta lavoro significa attestarsi su una posizione archeologica”.
La scusa occupazionale ai due senatori non basta. Secondo loro, il Sì al Tav deve essere subordinato al fatto se il tunnel riuscirà a rendere più moderno e sostenibile il trasporto delle merci. Un punto di vista condiviso in parte anche da Landini. “E’ ovvio che un sindacato veda di buon occhio una nuova industria capace di portare lavoro – dice il segretario della Fiom – Ma nel caso specifico del Tav c’è da farsi una domanda: qual’è il modello di sviluppo che c’è dietro alla galleria? Insostenibile. Sia dal punto di vista ambientale che da quello sociale”. E le 14 ragioni per dire sì all’opera, pubblicate qualche giorno fa dal governo, non sembrano essere sufficienti per far cambiare posizione alle tute blu e tantomeno ai valsusini.
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