giovedì 15 marzo 2012

Imu riduzione delle aliquote nel decreto semplificazioni proposta alla Camera

Imu, la Camera propone una riduzione delle aliquote
Durante il voto sul ddl semplificazioni chieste facilitazioni per edifici rurali, immobili artistici e prime case dove risiedono portatori di handicap
di Paola Mammarella
15/03/2012 - L’aggiustamento delle aliquote Imu torna protagonista durante la conversione in legge del decreto semplificazioni. La Camera, che martedì ha convalidato la fiducia al Governo sul testo, ha approvato una serie di ordini del giorno che potrebbero incidere sulle imposte pagate per immobili rurali, edifici di interesse artistico e prime case in cui risiedono portatori di handicap.
Proposta imposta dimezzata in presenza di portatori di handicap
Durante la discussione del disegno di legge, la Lega Nord ha sottolineato come l’incidenza dell’Imu sia maggiore per le famiglie che vivono con persone non autosufficienti, costrette a sostenere spese rilevanti, legate non solo alla cura, ma anche ai maggiori spazi necessari per i portatori di handicap.

Quando l’immobile costituisce la prima casa di abitazione, l’attuale sistema di detrazioni prevede una decurtazione massima di 600 euro. Si parte da 200 euro per ogni famiglia, cui possono aggiungersi 50 euro per ogni figlio a carico di età non superiore ai 26 anni (Leggi Tutto).

Non ritenendo adeguato l’attuale sistema di detrazioni, per il 2012 e il 2013 è stato proposto di dimezzare l’imposta gravante sulle famiglie con portatori di handicap a carico.

Edifici rurali, aggiustamenti contro la crisi delle imprese agricole
Facendosi portavoce delle richieste e delle stime del settore agricoli, Noi Sud ha proposto una tassazione diversa per gli stabili agricoli non più funzionali all'attività di impresa e trasformati in abitazioni, ma anche per i fabbricati che servono al lavoro e che da sempre sono stati inseriti nel valore dei terreni.
In caso contrario, sostiene Coldiretti, i costi a carico del settore aumenterebbero di oltre un miliardo, con la conseguente uscita di diverse realtà imprenditoriali dal mercato.

Immobili di interesse artistico, chieste aliquote ridotte
Al momento le norme sull’Imu non prevedono un trattamento di favore per gli edifici di interesse storico e artistico, come invece accadeva con l’Ici.

A detta del Gruppo misto, ne consegue un insostenibile gravame per il patrimonio storico-artistico di proprietà privata, che rischierebbe di non poter essere più curato e verrebbe abbandonato, con ripercussioni negative in termini ambientali e paesaggistici.

Con l’ordine del giorno approvato è stata quindi chiesta una revisione della disciplina, che dovrebbe basarsi sulla peculiarità di un immobile storico-artistico e sul suo essere diverso rispetto ad un altro immobile.

Entrata a regime dell’imposta, a che punto siamo
Ricordiamo che la comparsa anticipata dell’Imu e la sua applicazione anche alla prima casa è stata decisa con la Manovra Salva Italia, che ha modificato la tempistica prevista dal D.Lgs. 23/2011 sul federalismo fiscale.
Il Decreto Liberalizzazioni ha in seguito stabilito che i Comuni possono deliberare l’esenzione o la riduzione dell’aliquota sugli immobili invenduti, appartenenti quindi al magazzino delle imprese di costruzione. Con un emendamento del Governo l’imposta è stata estesa anche agli immobili della Chiesa e degli enti no profit.
Il Decreto Fiscale ha in seguito regolato l’applicazionne dell’Imu agli immobili situati all’estero.

Resta ancora aperta la partita sulle aliquote, in cui entra in gioco il margine di manovra concesso ai Comuni (Leggi Tutto).

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