giovedì 29 marzo 2012

energie rinnovabili coperto 26,6% del fabbisogno con il 95% dei comuni, classifica Legambiente

Rinnovabili nel 95% dei Comuni, la classifica di Legambiente
Sono 23 le città che coprono tutta la domanda di energia con fonti alternative, chieste regole certe per la diffusione di comportamenti sostenibili
di Paola Mammarella 29/03/2012 - Aumenta la sostenibilità energetica dei Comuni italiani. Lo evidenza il rapporto 2012 di Legambiente http://www.casaportale.com/public/uploads/26701-pdf1.pdf, stilato in collaborazione con Gse e Sorgenia, che sottolinea come oltre il 95 per cento delle città italiane ospitino impianti da fonti rinnovabili.
Parallelamente allo sviluppo degli impianti, è cresciuta anche la produzione di energia pulita, grazie alla quale nel 2011 è stato coperto il 26,6% del fabbisogno elettrico.

La situazione dei Comuni
La crescita dei Comuni dotati di impianti puliti è stata costante nel tem­po. Il bilancio energetico italiano è rappresentato infatti da un mix di produ­zione da fonti differenti.

Al momento si contano 23 Comuni “100 per cento rinnovabili”, col miglior livello di innovazione energetica e ambientale, dove un mix di impianti diversi da rinnovabili e impianti a biomasse allacciati a reti di teleriscaldamento coprono interamente i fab­bisogni elettrici e termici dei cittadini residenti.
Se si prende in considerazione solo il fabbisogno elettrico, sono 2068 i comuni che coprono interamente il proprio fabbisogno ricorrendo alle rinnovabili.

I Comuni del solare sono 7.837, con un record di impianti sui tetti a Meleti, in provincia di Lodi, e a Marradi in provincia di Firenze.

Sono invece 450 i Comuni dell’eolico, con una potenza installata di 6.912 MW. Allo stesso tempo, i Comuni che si possono considerare autonomi dal punto di vista elettrico grazie all’eolico sono 346.

Il mini idroelettrico, con impianti fino a 3 MW, è presente in 1.021 Comuni, con una potenza installata di 1.121 MW.

I Comuni della geotermia sono 334, per una potenza installata pari a 962,9 MW elettrici, 147,4 termici e 884,7 kW frigoriferi.

Sono infine 1.248 i Comuni delle bioenergie, con una potenza installata complessiva di 2.117 MW elettrici e 731,7 MW termici ma anche di 50 kW frigoriferi termici.

Particolare merito è stato riconosciuto al Comune di Varna (BZ), che copre il 100 per cento dei fabbisogni energetici delle proprie famiglie attraverso cinque impianti diversi da fonti rinnovabili, al Comune di Vicchio (FI) per i progetti sulle biomasse, e alla Provincia di Roma per la diffusione del del solare fotovoltaico sui tetti delle scuole.

Le altre iniziative necessarie allo sviluppo delle rinnovabili
Il rapporto di Legambiente evidenzia che l’incertezza delle procedure è ancora oggi una fortissima barriera alla diffusione degli impianti, sia domestici sia di grande taglia.
Secondo il vicepresidente e responsabile energia di Legambiente Edoardo Zanchini, dopo aver ridotto le importazioni di fonti fossili, è necessario puntare su un modello sempre più efficiente. Non sono quindi più ammessi ritardi da parte del Governo su incentivi alle rinnovabili termiche ed elettriche e riqualificazione energetica del patrimonio edilizio.
Nonostante l’impegno dei Comuni, infatti, l’Italia continua a importare il 93% delle fonti fossili che brucia per produrre energia. A detta di Zanchini, la prospettiva cui fare riferimento dovrebbe invece essere quella dell’autonomia energetica di edifici e dell’ integrazione delle reti elettriche.

Per Massimo Orlandi, amministratore delegato di Sorgenia, i dati del rapporto esprimono l’evoluzione culturale di gran parte dei comuni italiani.
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