“Dopo il sequestro serve una bonifica immediata. I liquami non debbono continuare a inquinare la falda e mettere a rischio l’agricoltura e il fiume – dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio. – Ancora una volta le forze dell’ordine e la magistratura operano per garantire la salute dei cittadini e dell’ambiente. Ora speriamo che diano risultati definitivi anche le indagini sulle modalità di trasporto dei fanghi e accertare eventuali altri abusi. Seguiremo la vicenda con attenzione, anche valutando un nostro esposto in merito”.
Così Legambiente commenta il sequestro di un terreno di quasi mille metri della “Fondana Allevamenti” effettuato qualche giorno fa a Pontinia dalla Polizia Provinciale e dall’Arpa. Circa duecentosettantadue tonnellate di fanghi provenienti da un’azienda casearia di Marcianise, senza alcune trattamento specifico, erano accatastati a pochi metri dal fiume Ufente. L’azienda pontina, infatti, pur avendo un permesso a trattare questo tipo di fanghi, non lo faceva secondo le dovute prescrizioni, stoccando di fatto il materiale senza alcun trattamento, ad una distanza dal corso d’acqua inadeguata.
“Il ritrovamento di fanghi a Pontinia è l’ennesima dimostrazione di quanto anche la provincia di Latina sia purtroppo crocevia per il traffici di rifiuti pericolosi, con un fiorire continuo di discariche abusive – afferma Marco Omizzolo, coordinatore provinciale di Legambiente a Latina. Un territorio colpito dal fenomeno delle ecomafie che con il ciclo dei rifiuti, del cemento e delle agromafie spadroneggiano inquinando un ambiente invece meraviglioso e da tutelare ed espone a rischi gravissimi la salute della collettività”.http://www.h24notizie.com/news/?p=35675
martedì 31 maggio 2011
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