Nei giorni scorsi è partita la lettera della Regione Lazio inviata al Ministero per l'Ambiente in merito alla revisione della VIA VAS per la centrale a turbogas.
Non si conoscono i termini della nota che saranno resi noti appena disponibili.
I rappresentanti del comune di Pontinia hanno inoltrato la medesima documentazione già trasmessa al Ministero anche alla Regione Lazio - assessorato all'ambiente grazie all'interessamento dell'assessore Filiberto Zaratti e del consigliere Claudio Moscardelli che hanno coinvolto anche il neo assessore all'energia Parroncini.
E' stato chiesto di intervenire sugli aspetti nei quali la Regione ha competenza (vincoli, quindi zone SIC-ZPS, PAI, PTPR, sanità, programmazione) oltre ovviamente agli aspetti geologici.
E' anche probabile che la Regione possa aver richiesto maggiori informazioni, dettagli, documenti, notizie, stime, analisi che, se non sono nella disponibilità del comune di Pontinia, forse non lo sono nemmeno per la Regione Lazio.
Questo intervento potrebbe costituire un altro importante tassello per la tutela e la salvaguardia del territorio pontino, dopo la presa di posizione dei comuni limitrofi a Pontinia, della provincia di Latina, del Parco nazionale del Circeo, del Consorzio di Bonifica, affianco del comune e dei cittadini di Pontinia contro questo progetto particolarmente sgradito.
mercoledì 7 ottobre 2009
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5 commenti:
A dire il vero qualcuno che lo gradisce c'è...anche in comune.
Veritas
Persone che pagherebbero per vendersi si trovano sempre oppure per fare affari e interessi in qualsiasi situazione e costo.
Il problema non sono queste persone ma le persone che le tollerano per ragioni di "conveniza politica". A Pontinia troppa ignoranza e chi comanda - che sia di destra o di sinistra - fa leva sull'ignoranza delle persone per farsi gli affari propri. La politica è morta.
Veritas
sono vivi solo gli interessi speculatori di alcuni individiui a presindere dall'appartenenza ideologica e schiramenti partitici.
Clesippo Geganio
difatti molti di coloro che stanno all'interno delle istituzioni politiche pagherebbero per vendersi.
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