domenica 6 aprile 2025

L’uomo che resta, Recensione di Franco Pistono ambiente e non solo

 tratto da https://ambientenonsolo.com/luomo-che-resta/

L’uomo che resta

Recensione di Franco Pistono

Ho un pianoforte rivolto al giardino; quando suono, guardo la casetta di legno dei bambini (ormai dependance dei due gatti, essendo i due figli cresciuti), un ulivo, una lagerstroemia, una camelia e altro “verde”; è uno dei miei spazi di pensiero e quiete domestici.

Sullo strumento, da un po’ di anni, c’è un unico libro: Goldberg – Variationen (BWV 988). L’opera, consapevolmente o meno, è molto nota al pubblico; ripresa in vari film, pubblicità… non tutta, ma principalmente il tema e qualche variazione.

Ho gradito trovare citato il capolavoro di Johann Sebastian Bach all’interno de L’uomo che resta, ultimo libro di Marco Niro. Edito da Les Flaneurs, è il secondo romanzo dell’autore su cui poso (piacevolmente) gli occhi.

Si tratta di un lavoro ambizioso che fatico a presentare, o meglio mi trattengo molto nel farlo, per il semplice motivo che non voglio anticipare alcunché a chi legge; approcciando il testo, mi aspettavo di andare in una direzione, mi ha portato in un’altra; pensavo fosse quella giusta, ne ha spalancata un’altra ancora.

A dispetto dei vari piani su cui si muove, tuttavia, si legge con estrema facilità e, anche per me, che sovente nei romanzi “mi perdo”, è stata una passeggiata. Posso certamente dire, anzi desidero farlo, che la vicenda ha per protagonista il cambiamento climatico.

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