venerdì 21 febbraio 2025

anticipazioni de Il fatto quotidiano in edicola. Ucraina, l'Europa sempre più sola: von der Leyen a Kiev, Meloni si collega con la convention di Trump. Caso Cospito, Delmastro condannato, ma non si dimette

 tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-20-febbraio-2025/

La giornata in cinque minuti

UCRAINA, TRUMP RIABILITA PUTIN: VIETATO DEFINIRLO “AGGRESSORE” ALL’ONU E AL G7. VACILLANO LE SANZIONI A MOSCA. EUROPA SOLA: LUNEDÌ VON DER LEYEN A KIEV PER IL TERZO ANNIVERSARIO DELL’INVASIONE RUSSA. Mentre Trump si prodiga per riabilitare Putin e “scomunicare” Zelensky, l’Europa resta ferma nel sostegno a Kiev, lontanissima da Washington. Il segretario al Tesoro americano, Scott Bessent, ha annunciato la possibilità di ammorbidire (o inasprire) le sanzioni contro la Russia: “Il presidente è impegnato a porre fine a questo conflitto molto rapidamente e questo potrebbe essere uno dei modi”, ha dichiarato il ministro alla testata Bloomberg. Non solo le sanzioni: gli Usa rifiutano di definire ufficialmente la Russia come “aggressore”, in vista del 24 febbraio, terzo anniversario dell’invasione russa in Ucraina. Secondo il Financial Times, i funzionari della Casa Bianca rifiutano l’appellativo nei documenti del G7. Reuters riferisce del No americano all’etichetta di “aggressore” nella risoluzione Onu. Al vertice dei 7 Paesi più industrializzati, la presenza di Zelensky non è neppure certa: secondo l’Economist, la Casa Bianca vorrebbe sostituirlo con il generale Zaluzhny. Ieri Trump ha definito il presidente ucraino “dittatore” e “comico mediocre”. Oggi, dopo il colloquio a Kiev tra Zelensky e Keith Kellogg (inviato speciale di Trump) gli Usa hanno deciso di annullare la conferenza stampa. Mentre il Tycoon ha gettato alle ortiche la linea dell’ex presidente Biden, l’Europa non devia di un millimetro. Lunedì 24 febbraio, tre anni dopo l’invasione, a Kiev arriveranno il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa e la numero 1 della Commissione, Ursula von der Leyen. Lo scopo? “Riaffermare il nostro sostegno all’eroico popolo ucraino e al presidente democraticamente eletto Volodymyr Zelensky”, ha scritto su X il portoghese Costa. L’inglese Starmer ha annunciato la disponibilità all’invio di 30 mila soldati europei sul suolo ucraino, a garanzia dell’eventuale tregua. Mosca non ci sta: “Lo schieramento di contingenti militari di paesi Nato sul territorio ucraino non può essere accettabile per noi”, ha detto ancora Peskov. Sul Fatto di domani, tutti i dettagli sulla situazione ucraina.


MELONI NEL PANTANO, MA NEANCHE L’OPPOSIZIONE SE LA PASSA TANTO BENE. Da un lato l’amico Trump, dall’altro l’Europa disgregata dalle vicende ucraine. Per la premier Giorgia Meloni il momento non è facile: da sentirsi pontiera tra il Vecchio Continente e il neo inquilino della Casa Bianca, s’è vista scavalcare dal premier britannico Starmer e dal presidente francese Macron, che la prossima settimana voleranno a Washington. Già a malincuore aveva dovuto sedersi al tavolo dei leader europei organizzato proprio da Macron. E allora adesso sceglie di battere un colpo: sabato parteciperà, ma soltanto in collegamento, con la Cpac, la convention dei repubblicani americani. Non è solo una mossa internazionale: all’appuntamento saranno presenti di persona tre europarlamentari leghisti, Ceccardi, Cisint e Sardone, a dimostrazione del fatto che Matteo Salvini non intende mollare l’osso. Vedremo se la mossa di Meloni le costerà ulteriori malumori in Europa. Oggi la premier ha incontrato proprio Salvini e l’altro vicepremier Tajani a Palazzo Chigi: e se il secondo ha ribadito il massimo sostegno all’Ucraina, il primo è tornato ad appoggiare Trump. Ma sul giornale di domani vedremo che anche tra le file dell’opposizione l’atmosfera non è serena. Come abbiamo scritto, sono volati gli stracci tra la dem Picierno e il 5Stelle Pedullà, ma il banco di prova è rappresentato dalle 11 manifestazioni pro-Kiev domenica prossima. Appuntamenti ai quali parteciperanno, oltre alla comunità ucraina, Azione, Italia Viva e i Radicali. Il Pd dovrebbe presentarsi in ordine sparso, anche perché finora la segretaria Schlein non ha dettato la linea. I 5S si ritroveranno invece in piazza prima di Pasqua, su decisione unilaterale di Conte, per dire no allo scorporo delle spese militari dal patto di stabilità. Per le sue posizioni sulla guerra, Conte rimane bersaglio di molti esponenti della stessa opposizione.


CASO COSPITO, DELMASTRO CONDANNATO A 8 MESI. L’OPPOSIZIONE CHIEDE LE DIMISSIONI. Il Tribunale di Roma ha condannato a otto mesi, pena sospesa, e all’interdizione per un anno dai pubblici uffici il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro. Nei suoi confronti l’accusa era di rivelazione di segreto d’ufficio in relazione alla vicenda dell’anarchico Alfredo Cospito. Il pm stamattina ne aveva chiesto l’assoluzione: “Manca l’elemento soggettivo del reato”. L’indagine era partita dopo che Delmastro aveva rivelato al coinquilino, oltre che compagno di partito, Giovanni Donzelli diversi dettagli sulla detenzione di Cospito. Particolari e dettagli – sui dialoghi dell’anarchico con alcuni boss mafiosi suoi compagni di reparto nel penitenziario di Sassari – che sarebbero arrivate dal Nic, il Nucleo investigativo centrale della polizia Penitenziaria. Durante una seduta della Camera, Donzelli aveva poi usato quelle informazioni per attaccare quattro parlamentari del Pd, Debora Serracchiani, Walter Verini, Andrea Orlando e Silvio Lai. “Spero ci sia un giudice a Berlino, non mi dimetto. Aspetto le motivazioni per fare appello. Avanti con le riforme”, le prime parole del sottosegretario. Il ministro Nordio s’è detto “addolorato e disorientato”, Fratelli d’Italia ha parlato di “sentenza politica: chi tocca il Pd muore”. Immediate, invece, le richieste di dimissioni avanzate dalle opposizioni. Intanto è bufera sul direttore di RaiNews24 Petrecca: nell’edizione delle 12 aveva titolato sull’assoluzione del sottosegretario.


LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE

Hamas, il macabro show: 4 bare sul palco per incolpare NetanyahuA Gaza i cadaveri diventano armi di propaganda per Hamas. La milizia islamista ha esposto quattro bare con i corpi degli ostaggi, su un palco allestito a Khan Younis, di fronte a una grande folla di palestinesi. Nei feretri, i cadaveri di Shiri Bibas, dei suoi due figli Ariel e Kfir e di Oded Lifshitz: uccisi, secondo il gruppo integralista, dai bombardamenti israeliani. Alle spalle dei guerriglieri, campeggiava il messaggio: “Il criminale di guerra Netanyahu e il suo esercito di nazisti li ha assassinati con i missili degli aerei da guerra sionisti”. Dopo la macabra messa in scena, i corpi sono stati consegnati alla Croce Rossa per portarli alle truppe Idf di stanza a Gaza. Intanto, il premier Netanyahu annuncia ritorsioni: “Siamo tutti furiosi con le bestie di Hamas. (…) La vendetta appartiene al Signore, la vendetta apparirà”.

Nuovo Piano pandemico: sì ai vaccini, no a lockdown e Dpcm. A 5 anni dall’inizio della pandemia di Covid in Italia, è stata inviata in Conferenza Stato-Regioni la bozza del nuovo Piano nazionale pandemico. Nelle 150 pagine di testo, si legge che le restrizioni alla libertà personale saranno possibili solo di fronte a una “pandemia di carattere eccezionale“, ma senza il ricorso ai Dpcm. Sì ai vaccini, ma non come unico strumento di contrasto. Lo analizzeremo sul giornale di domani.

Balneari, il Tar della Liguria smentisce il governo: nessuna proroga automatica delle concessioni. I giudici amministrativi hanno respinto il ricorso presentato da tre stabilimenti contro il Comune di Zoagli. I ricorrenti contestavano la legittimità delle gare già indette dal Comune, sostenendo che vi fosse un obbligo di proroga delle concessioni fino al settembre 2027. Il tribunale ha chiarito che non esiste alcun accordo scritto tra lo Stato italiano e la Commissione europea che imponga alle amministrazioni locali di estendere le concessioni fino al 2027.

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