martedì 29 maggio 2018

Sos associazioni, torna rischio discarica a Villa Adriana Allarme ambientalisti, appello a Zingaretti

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Si riaffaccia il rischio di una discarica a Villa Adriana a Tivoli. L'allarme arriva dal Coordinamento Associazioni e Comitati Salviamo Villa Adriana secondo cui "la Daf Srl ha presentato ricorso al Tar contro il fermo lavori richiesto a gennaio dalla Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma, che richiedeva la verifica delle relative autorizzazioni e il blocco di qualsiasi attività all'interno della ex cava di proprietà Salini". Più di 20 tra comitat...
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Si riaffaccia il rischio di una discarica a Villa Adriana a Tivoli. L'allarme arriva dal Coordinamento Associazioni e Comitati Salviamo Villa Adriana secondo cui "la Daf Srl ha presentato ricorso al Tar contro il fermo lavori richiesto a gennaio dalla Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma, che richiedeva la verifica delle relative autorizzazioni e il blocco di qualsiasi attività all'interno della ex cava di proprietà Salini". Più di 20 tra comitati e associazioni ambientaliste si stanno mobilitando "per difendere, così come nel 2012, la Villa di Adriano e tutta quell'area di Agro Romano Antico, che sarà la linea del Piave della cultura italiana", e lanciano un appello al presidente della Regione Nicola Zingaretti, "sensibile ai temi della valorizzazione turistica e culturale, affinché approvi quanto prima la carta del paesaggio e metta definitivamente al riparo le aree più preziose del Lazio da simili progetti". 

La Daf, spiega il Comitato, "vuole trasformare la zona in una discarica per i rifiuti provenienti dalle aree colpite dal terremoto, ad un passo dalla Villa di Adriano, in una delle zone più importanti del mondo dal punto di vista archeologico, paesaggistico e ambientale, sulle falde acquifere e i pozzi di captazione, a confine col corso d'acqua". Il Comitato osserva che "attraverso una procedura semplificata, si riesce a ottenere l'autorizzazione per un presunto ripristino ambientale (riempimento con terra e rocce di scavo) di una ex cava, anche se abusiva e priva delle autorizzazioni all'esercizio di coltivazione, che dopo, con una serie di atti amministrativi d'ufficio che apportano modifiche cosiddette 'non sostanziali', si cerca di trasformare in un'autorizzazione per una discarica di smaltimento rifiuti inerti". Il Comitato cita inoltre "la richiesta fatta dalla proprietà Salini alla Regione di un cambio codice per ricevere 'rifiuti urbani generici' e non inerti". 

"Tentare di trasformare in una discarica un sito archeologico e paesaggistico di grande valore a un passo dalla villa di Adriano e sopra le falde acquifere è un gesto oltraggioso, non si possono seppellire di rifiuti secoli di storia" afferma Urbano Barberini portavoce del Comitato Salviamo Villa Adriana e assessore alla Cultura di Tivoli. Ilaria Borletti Buitoni, già sottosegretario al Ministero dei Beni culturali e promotrice della Carta del Paesaggio di fronte al ricorso della Daf rileva che "qualunque azione che possa danneggiare o compromettere l'integrità del contesto paesaggistico nel quale si trova Villa Adriana va fermata con decisione sostenendo l'azione della Sovrintendenza insieme alle associazioni espressione di una società civile attenta a garantire il diritto alla tutela del paesaggio". Infine, il direttore dell'Istituto Villa Adriana-Villa d'Este, Andrea Bruciati, osserva che "sostenibilità ambientale e valorizzazione culturale sono i due asset su cui si costruirà il futuro di questo Paese e il benessere dei suoi cittadini" per cui "qualsiasi azione politica ed economica che invalidi queste istanze sociali ed esistenziali deve essere intesa quale operazione programmatica di abbrutimento etico e civile e conduca al suicidio morale di una collettività alla quale si oblitera qualsiasi domani".
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