mercoledì 31 gennaio 2018

Agli italiani piace il vetro, maggiori consumatori in Ue Assovetro, produzione in crescita nel 2017

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Gli italiani sono tra i principali consumatori di vetro dell'Unione europea per un valore annuo procapite pari a 78,5 euro, superiore a quello dei tedeschi (75,6 euro procapite), dei francesi (64 euro), degli inglesi (58,5 euro), degli spagnoli (51,8 euro) e del valore medio dei paesi della Ue (68,8 euro). In particolare, per gli imballaggi il consumo degli italiani pari 26,4 euro procapite è più alto di quello di altri paesi dell' Ue.

Lo fa sapere Assovetro (l'associazione nazionale degli industriali del vetro) nel rilevare che nei primi dieci mesi del 2017 la produzione di Bottiglie è cresciuta dell'1,8% (rispetto allo stesso periodo del 2016) a quasi tre milioni di tonnellate (2.958.534), quella dei Vasi è aumentata del 5,6%, quella dei Flaconi del 2% e quella del Casalingo dell'1,3% "più esposta alla competizione estera", ha osservato il presidente dei produttori di vetro cavo di Assovetro Marco Ravasi. Bene anche l'export di Bottiglie con +3,9% a 242.585 tonnellate mentre - sempre su base tendenziale da gennaio ad ottobre 2017 - in flessione i Flaconi (-2,5%) e il Casalingo (-3%). L'importazione è calata per Bottiglie (-6,9%) e Flaconi (-13% mentre è aumentata per Vasi (+5,4%) e Casalingo (+8,6%).

In 10 anni, ha detto Ravasi, sono state ridotte le emissioni di ossido di azoto (-20%), di zolfo (-9%) e delle Polveri (-50%); è aumentato del 62% il rottame in sostituzione delle materie prime vergini ed è stato ridotto del 30% lo spessore dei contenitori.

Guardando al bilancio socio-economico, l'industria italiana del vetro occupa circa 20mila lavoratori, produce un fatturato di 1,5 miliardi di euro, "l'1 per mille del Pil", ha osservato Ravasi aggiungendo che la media degli investimenti annuali si aggira intorno ai 90 milioni e il contributo fiscale è di circa 170 milioni. Il 71,4% è stato il tasso di riciclo nel 2016 (+1,6%). Assovetro rileva che l'approvvigionamento di materie prime e rottami è per l'81% di provenienza nazionale; l'88% è la quantità di contenitori in vetro venduta al mercato interno.

Il vetro per gli italiani, igienico ed ecologico
Ricerca Censis, per 28 milioni in alcuni ambiti è insostituibile

Igienico, salutare, riciclabile ed ecologico: sono le qualità che la maggior parte degli italiani attribuisce al vetro, richiamando "la centralità della salute e la sostenibilità" e collocandolo quindi "sulla frontiera più avanzata delle culture contemporanee". E' uno dei risultati della ricerca del Censis "Il valore sociale di prodotti e attività dell'industria vetraria in Italia" svolta per Assovetro su un campione di duemila persone. Per 28 milioni di italiani il vetro è poco o per niente sostituibile in utilizzi e ambiti di vita decisivi, per 15,5 milioni non c'è alcun ambito o utilizzo in cui possa essere sempre sostituito; per l'81% degli italiani è il packaging più sostenibile, per il 65% più sicuro per il cibo e per il 72% per le bevande. Per il 35,7% il vetro è igienico e salutare, per il 25,9% è ecologico e riciclabile, per il 12,1% è sicuro, per il 4,9% è classico e per il 4,8% è versatile, utilizzabile per tante cose in modo diverso. I Millennials, ha spiegato il responsabile Area Politiche sociali del Censis, Francesco Maietta, sono la classe di età che ha la visione più articolata delle proprietà del vetro, segnale del loro alto apprezzamento per il valore funzionale del vetro e, più ancora, della sua poliedricità. Il termine che più viene in mente ad un giovane nel pensare al vetro è ecologico, riciclabile (24,7%) a differenza delle altre classi di età che, invece, richiamano in primis igienico e salutare (percezione prevalente fra anziani, adulti e famiglie con figli). Oggi il vetro è in sintonia piena, funzionale e culturale, con i Millennials, osserva il Censis. Il vetro non è mai sostituibile per le bottiglie di vino (per il 40,9% del campione), di birra (31,7%), per i contenitori di profumi (25,9%). Nel 2018, secondo stime, il vetro raggiungerà l'obiettivo del 75% di riciclo cioè un tasso pari a due terzi del totale del vetro messo in consumo.
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