Strisce di fiori selvatici nei campi, per dare rifugio agli insetti che mangiano i parassiti dei raccolti e ridurre quindi l'uso dei pesticidi. E' l'esperimento che è stato avviato in 15 fattorie dell'Inghilterra centrale ed orientale dall'istituto di ricerca Centre for Ecology and Idrology (CEH). Lo riferisce il quotidiano britannico Guardian sul suo sito.
I fiori selvatici sono margherite, trifoglio rosso, centaurea comune e carota selvatica. Sono stati piantati in fasce la...
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(ANSA) - ROMA, 31 GEN - Strisce di fiori selvatici nei campi, per dare rifugio agli insetti che mangiano i parassiti dei raccolti e ridurre quindi l'uso dei pesticidi. E' l'esperimento che è stato avviato in 15 fattorie dell'Inghilterra centrale ed orientale dall'istituto di ricerca Centre for Ecology and Idrology (CEH). Lo riferisce il quotidiano britannico Guardian sul suo sito.
I fiori selvatici sono margherite, trifoglio rosso, centaurea comune e carota selvatica. Sono stati piantati in fasce larghe 6 metri e distanti 100 metri l'una dall'altra, e serviranno da rifugio per sirfidi, vespe parassite e carabidi, che mangiano gli afidi e altri parassiti dei raccolti.
La tecnica delle strisce di fiori selvatici per ridurre i pesticidi è già stata utilizzata, ma finora venivano messe intorno ai campi. I risultati sono stati positivi, ma secondo i ricercatori gli insetti predatori in questo modo non riescono ad arrivare in mezzo ai campi. Con le strisce che intervallano i raccolti (coprendo il 2% della superficie totale), si conta di migliorare la diffusione dei predatori naturali. (ANSA).
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I fiori selvatici sono margherite, trifoglio rosso, centaurea comune e carota selvatica. Sono stati piantati in fasce larghe 6 metri e distanti 100 metri l'una dall'altra, e serviranno da rifugio per sirfidi, vespe parassite e carabidi, che mangiano gli afidi e altri parassiti dei raccolti.
La tecnica delle strisce di fiori selvatici per ridurre i pesticidi è già stata utilizzata, ma finora venivano messe intorno ai campi. I risultati sono stati positivi, ma secondo i ricercatori gli insetti predatori in questo modo non riescono ad arrivare in mezzo ai campi. Con le strisce che intervallano i raccolti (coprendo il 2% della superficie totale), si conta di migliorare la diffusione dei predatori naturali. (ANSA).
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