venerdì 1 dicembre 2017

Ilva, ex ministro Clini sta con Emiliano: “La proroga contraddice le mie misure”. Camusso: “Ricorso un gioco da bambini”

Per l'ex ministro dell'Ambiente "sarebbe ora di dire la verità sulla spericolata operazione che ha portato al commissariamento e al rinvio dei termini per il risanamento dello stabilimento di Taranto". Camusso: "Legittimo pensare che il piano ambientale non sia sufficiente, ma così si fa saltare la vendita. Emiliano venga al tavolo" Corrado Clini sta con Michele Emiliano sulla questione dell’Ilva. L’ex ministro dell’Ambiente interviene nelle polemiche scatenate dal ricorso al Tar della Regione Puglia contro il decreto del presidente del Consiglio dei ministri che ha prorogato al 2023le misure di ambientalizzazione dell’acciaieria di Taranto. “A parte il dubbio che un decreto del Consiglio dei ministri possa modificare i termini stabiliti da una legge – dice l’ex ministro – è difficilmente comprensibile la levata di scudi contro il sindaco di Taranto e il presidente della Regione”.
Secondo Clini, sarebbe “meglio individuare misure urgenti per ‘tamponare’ le criticità ambientali ben rappresentate dalle polveri che oscurano il cielo di Taranto”. In questa situazione, dice l’ex ministro del governo Monti, più che il Mise che sta contrastando la posizione di Emiliano, “è il dicastero dell’Ambiente che dovrebbe far sentire la propria voce” e “finalmente sarebbe ora di dire tutta la verità sulla spericolata operazione che ha portato al commissariamento dell’Ilva e al rinvio di tutti i termini per il risanamento dello stabilimento”.
Poi entra nel merito del ricorso presentato dal Comune di Taranto e Regione Puglia: “L’Autorizzazione integrata ambientale che ho rilasciato il 26 ottobre 2012, e che è stata recepita con legge del 24 dicembre 2012 – ricorda l’ex ministro – prevedeva che il piano di risanamento dell’Ilva con l’impiego delle migliori tecnologie disponibili, copertura dei parchi mineraricompresa, accettato dalla proprietà, dovesse essere completato entro la fine del 2015“. Due anni dopo quella scadenza, aggiunge Clini, la proroga al 2023 “è in aperta contraddizione con le motivazioni sanitarie e ambientali che avevano guidato la severità e l’urgenza dell’Autorizzazione integrata ambientale”.
Una posizione che ricalca, nella sostanza, quella di Emiliano. Al presidente della Regione si rivolge la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, spiegando che pur essendo legittimo pensare che il piano ambientale per l’Ilva “non sia sufficiente” è stato conquistato un tavolo di confronto e quello è il ruolo per discutere. Per questo, aggiunge, è necessario che tutti facciano un “passo responsabile”: “È intorno a quel tavolo – ha detto – che si definiscono le soluzioni. Diciamo al presidente della Regione Puglia che quel ricorso non va bene e diciamo al ministro Calenda di non sospendere il tavolo”. Secondo Camusso, il ricorso “è un gioco da bambini, un modo di far saltare l’asta di vendita”. di  | 1 dicembre 2017 https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/12/01/ilva-ex-ministro-clini-sta-con-emiliano-la-proroga-contraddice-le-mie-misure-camusso-ricorso-un-gioco-da-bambini/4013115/

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