martedì 26 settembre 2017

Torna il vuoto a rendere per bottiglie di acqua e birra: al via la sperimentazione

Il ministero dell'Ambiente prevede una fase sperimentale di un anno. Un simbolo all'ingresso di bar, negozi e ristoranti aiuterà a individuare gli esercenti che aderiscono all'iniziativa

Ora un simbolo all'ingresso di un bar, di un ristorante, di un albergo o di altri punti di consumo distinguerà quegli esercenti che hanno scelto di aderire alla fase sperimentale del sistema per le bottiglie di birra e acqua minerale. Dal 10 ottobre vetro, plastica e altri materiali (tra i più resistenti) verranno ritirati una volta esaurito il contenuto. A farlo sapere è il ministero dell'Ambiente, dopo avere varato il regolamento (pubblicato il 25 settembre in Gazzetta Ufficiale) che attua la misura del "Collegato Ambientale", approvato nel 2015 e rivolto alla prevenzione dei rifiuti di imballaggio monouso attraverso l'introduzione, su base volontaria per un anno, del sistema di restituzione di bottiglie riutilizzabili.

In pratica, incoraggiando il consumatore finale a restituire l'imballaggio al produttore si spera di limitare l'impatto dei materiali di scarto sui rifiuti, andando ad alleggerire la raccolta differenziata. Non solo, perché il sistema del ''vuoto a rendere'' prevede che i contenitori, così ''salvati'' dai cassonetti differenziati, vengano sottoposti a un procedimento di sterilizzazione che richiede il 60% di energia in meno rispetto a quella necessaria alla creazione di un nuovo imballaggio.

·COME FUNZIONA
Il valore unitario della cauzione sarà proporzionale a quello del ''vuoto'': l’importo potrà variare da 0,05 euro per le lattine da 200 ml, fino a 0,3 euro per le bottiglie da un litro e mezzo e "in nessun caso comporta un aumento del prezzo di acquisto per il consumatore". Anzi, ad essere ottimisti, si potrà sperare persino che in un prossimo futuro i supermercati attivino un sistema di riconoscimento automatico per resitituire uno scontrino del valore dell'involucro, da utilizzare come sconto o bonus alla cassa.

Le norme sono previste per contenitori di volume compreso tra gli 0,20 e gli 1,5 litri. Altro scopo del decreto, attraverso il sistema di monitoraggio previsto, è quello di valutare la fattibilità tecnico-economica e ambientale del sistema del vuoto a rendere, al fine di stabilire se la pratica sia da confermare ed eventualmente estendere ad altri tipi di prodotto e ad altre tipologie di consumo al termine del periodo di sperimentazione.

·RICICLO DEL CONTENITORE FINO A 10 VOLTE
L'obiettivo del "vuoto a rendere" è sensibilizzare i consumatori sull'importanza del riciclo e diminuire la produzione dei rifiuti: gli stessi contenitori - bottiglie più resistenti in vetro, plastica o altri materiali - potranno essere riutilizzati 10 volte prima di divenire scarto.

·GLI OBIETTIVI
"Un Paese proiettato nell'economia circolare come l'Italia - afferma il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti - non può che guardare con interesse a una pratica come il vuoto a rendere, già diffusa con successo in altri Paesi. Questo decreto - aggiunge Galletti - dà una possibilità a consumatori e imprese di scoprire una buona pratica che aiuta l'ambiente, produce meno rifiuti e fa risparmiare soldi".
''Finalmente, dopo tre anni, diventa realtà'', commenta il deputato del Movimento 5 stelle Stefano Vignaroli, in prima fila per spingere questa normativa.
Per sapere se la buona pratica porterà a risultati concreti però bisognerà attendere. Resta da vedere come e se il riutilizzo sperimentato andrà a integrarsi con il sistema dei Consorzi Conai per la gestione dei rifiuti da imballaggio e le filiere del riciclo attive nel Paese.http://www.repubblica.it/ambiente/2017/09/26/news/vuoto_a_rendere_per_bottiglie_e_di_acqua_e_birra_al_via_la_sperimentazione-176567024/?ref=RHPPBT-BH-I0-C4-P3-S1.4-T1

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