Il primo disco solare al mondo in grado di produrre energia elettrica grazie all'integrazione con un'innovativa microturbina ad aria ha la firma dell'Enea che ha progettato, assemblato e avviato questo sistema che sarà presentato in anteprima, anche in movimento, nel Centro Enea della Casaccia il prossimo 29 settembre, in occasione del primo Open Day della Ricerca organizzato dall'Agenzia.
La tecnologia - spiega l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile - è concepita per poter "catturare" 70 kW di potenza solare e convertirli virtualmente fino a 15 kW di potenza elettrica, sufficienti ad alimentare un condominio di 5 appartamenti".
La novità di questo sistema composto dal disco solare e dalla microturbina, spiega l'Enea nel nuovo numero del bisettimanale ENEAinform@, è la facilità di gestione operativa e la modularità che ne consente l'utilizzo anche per piccoli centri commerciali e imprese, supermercati e scuole, sia connessi che distaccati dalla rete elettrica. Ha un diametro di 12 metri e una superficie di 88 metri quadrati interamente ricoperta di specchi solari che concentra in una piccola area focale fino a duemila volte la radiazione solare; rispetto al fotovoltaico "tradizionale" avrà il vantaggio di stoccare l'energia assorbita e trasformarla in elettricità on demand, anche di notte o in assenza di irraggiamento solare.
Il programma di sperimentazione in condizioni atmosferiche reali - avviato di recente - proseguirà per tutto il 2018 con l'obiettivo di rilevarne le prestazioni ed elaborare soluzioni ingegneristiche ottimizzate per la commercializzazione.
Come funziona I principali componenti del sistema sono il concentratore solare, il ricevitore e la microturbina ad aria. Il concentratore solare è di tipo circolare, con superficie parabolica riflettente sul cui fuoco è posizionato il ricevitore a cavità composto di due “bicchieri” concentrici inseriti l’uno dentro l’altro, al cui interno circola aria. Il concentratore riflette la radiazione solare sulla finestra del ricevitore che l’assorbe al suo interno, mentre l’aria circolante si scalda fino ad una temperatura di circa 800/900°C. Un compressore preleva l’aria esterna, la comprime a circa 3 atmosfere e la invia al ricevitore. Qui grazie al calore solare il flusso d’aria si riscalda per poi passare alla microturbina, dove si espande, mentre il calore residuo viene ceduto a un recuperatore prima che l’aria venga rilasciata nell’ambiente. L’espansione dell’aria nella turbina permetterà al generatore ad alta frequenza di raggiungere la velocità di rotazione di circa 150mila giri/minuto, assicurando in questo modo una potenza elettrica in uscita compresa tra 3 e 15 kW.
L'impianto solare dimostrativo è stato sviluppato nell'ambito del progetto OMSoP - Optimised Microturbine Solar Power System - finanziato nel 2013 con 5,8 milioni di euro dal VII Programma Quadro dell'Unione europea. Oltre all'Enea, sono partner del progetto l'Università Roma Tre, City University of London, Royal Institute of Technology in Stockholm e University of Seville e le aziende Compower, Innova e European Turbine Network.
La tecnologia - spiega l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile - è concepita per poter "catturare" 70 kW di potenza solare e convertirli virtualmente fino a 15 kW di potenza elettrica, sufficienti ad alimentare un condominio di 5 appartamenti".
La novità di questo sistema composto dal disco solare e dalla microturbina, spiega l'Enea nel nuovo numero del bisettimanale ENEAinform@, è la facilità di gestione operativa e la modularità che ne consente l'utilizzo anche per piccoli centri commerciali e imprese, supermercati e scuole, sia connessi che distaccati dalla rete elettrica. Ha un diametro di 12 metri e una superficie di 88 metri quadrati interamente ricoperta di specchi solari che concentra in una piccola area focale fino a duemila volte la radiazione solare; rispetto al fotovoltaico "tradizionale" avrà il vantaggio di stoccare l'energia assorbita e trasformarla in elettricità on demand, anche di notte o in assenza di irraggiamento solare.
Il programma di sperimentazione in condizioni atmosferiche reali - avviato di recente - proseguirà per tutto il 2018 con l'obiettivo di rilevarne le prestazioni ed elaborare soluzioni ingegneristiche ottimizzate per la commercializzazione.
Come funziona I principali componenti del sistema sono il concentratore solare, il ricevitore e la microturbina ad aria. Il concentratore solare è di tipo circolare, con superficie parabolica riflettente sul cui fuoco è posizionato il ricevitore a cavità composto di due “bicchieri” concentrici inseriti l’uno dentro l’altro, al cui interno circola aria. Il concentratore riflette la radiazione solare sulla finestra del ricevitore che l’assorbe al suo interno, mentre l’aria circolante si scalda fino ad una temperatura di circa 800/900°C. Un compressore preleva l’aria esterna, la comprime a circa 3 atmosfere e la invia al ricevitore. Qui grazie al calore solare il flusso d’aria si riscalda per poi passare alla microturbina, dove si espande, mentre il calore residuo viene ceduto a un recuperatore prima che l’aria venga rilasciata nell’ambiente. L’espansione dell’aria nella turbina permetterà al generatore ad alta frequenza di raggiungere la velocità di rotazione di circa 150mila giri/minuto, assicurando in questo modo una potenza elettrica in uscita compresa tra 3 e 15 kW.
L'impianto solare dimostrativo è stato sviluppato nell'ambito del progetto OMSoP - Optimised Microturbine Solar Power System - finanziato nel 2013 con 5,8 milioni di euro dal VII Programma Quadro dell'Unione europea. Oltre all'Enea, sono partner del progetto l'Università Roma Tre, City University of London, Royal Institute of Technology in Stockholm e University of Seville e le aziende Compower, Innova e European Turbine Network.
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