Il problema è che la discarica, non avendo ancora raggiunto la mineralizzazione, continua ad essere un pericolo ma anche un affare davvero poco interessante per il privato, col biogas in esaurimento e litri e litri di inutile percolato da dover smaltire e depurare. “Quando è nata, ovvero negli anni ’80 – spiega il sindaco Mazza – questa, come altre discariche sorte da ex cave, secondo la legge di allora doveva avere una vita media di 14 anni. L’anno scorso Regione Lombardia ha elevato questo termine a 30 anni, ma già in letteratura scientifica c’è chi dice che un sito del genere deve essere presidiato per almeno 50 anni”.
Ma a chi fa del business coi rifiuti o la bioenergia poco interessa una discarica esaurita e che inquina. “Il fatto è che i piani finanziari delle aziende che si occupano di questi siti dovrebbero essere meglio calcolati e bilanciati con risorse opportune, perché occorrerà fargli da bagli per decenni” spiega l’ingegner Rinaldo Marforio, ex professore del Politecnico di Milano che per il comune di Vizzolo è perito di parte proprio per la discarica del paese. “Tutto si gioca sul fattore tempo” aggiunge Marforio che continua: “In effetti io da scienziato non mi sento di sbilanciarmi, indicando quale possa essere il limite effettivo di vita di un sito del genere, ma del resto le leggi che negli anni si sono succedute lo continuano a posticipare in avanti”. Ci si era illusi che la discarica di Vizzolo avesse vita breve? Purtroppo non è stato così. http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11/24/discarica-dimenticata-nel-milanese-larpa-produce-percolato-rischi-per-fiume-lambro/2232028/