Le tappe
La settimana scorsa
le località del Tirreno:
domani Cagliari, poi
Riccione e Ravenna
I promotori
Né Sel né i Cinque
Stelle stanno
par tecipando
alla campagna
LA SCADENZA
30 SETTEMBRE
Le 500 mila firme necessarie
per presentare gli 8 quesiti referendari
vanno raccolte per legge
entro il 30 settembre. Possono
firmare i cittadini italiani con
diritto di voto residenti in Italia. L’A M M I SS I B I L I T À
20 GENNAIO
Una volta raccolte le firme, l’ufficio
centrale della Corte di Cassazione
valuta, entro il 15 dicembre,
la regolarità della richiesta.
Poi la Corte costituzionale
è chiamata a valutare l’ammissibilità
dei quesiti, ovvero a
verificare che le materie oggetto
del referendum siano sottoponibili
al giudizio popolare. La
decisione deve arrivare entro il
20 gennaio. L’IPOTESI DI VOTO
DA APRILE A GIUGNO
Se i quesiti vengono giudicati
ammissibili dalla Consulta il referendum
viene indetto: la legge
dice che la consultazione va
convocata in una data compresa
fra il 15 aprile e il 15 giugno.
Nel caso delle abrogazioni promosse
da Po ss i b i l e , dunque,
l’eventuale cancellazione
dell’Italicum arriverebbe prima
dell’entrata in vigore della legge
(prevista per il 1 luglio 2016)
Gli otto quesiti CAPILISTA BLOCCATI Il primo quesito dei
referendum punta a eliminare i capilista bloccati e
le candidature plurime all’interno dell’Italicum.
n LEGGE PROPORZIONALE Anche il secondo
quesito riguarda la legge elettorale. Prevede
l’eliminazione completa dell’Italicum, prima della
sua entrata in vigore, prevista il primo luglio 2016.
n TRIVELLAZIONI IN MARE Il terzo quesito
referendario vuole abrogare quelle parti
dell’articolo 38 del cosiddetto “D e c re to - sv i l u p p o”
(governo Monti) che derogano al divieto generale
di trivellazioni entro le 12 miglia dal perimetro
delle aree protette marine e terrestri.
n TRIVELLAZIONI 2 L’obiettivo è abrogare quelle
parti dell’articolo 35 del decreto “S b l o cc a - I t a l i a ”
che sottraggono le trivellazioni alle procedure
autorizzative ordinarie, cancellando per tali
tipologie di interventi importanti elementi di
garanzia e di controllo.
n GRANDI OPERE Il referendum punta a
eliminare le procedure speciali per le grandi opere
volute nel 2001 dal governo Berlusconi e mai
cancellate, nonostante il presidente dell’Au to r i t à
Anticorruzione le abbia definite “c r i m i n o ge n e ”.
n DEMANSIONAMENTO Il quesito mira a
eliminare la possibilità di demansionamento,
prevista dal Jobs Act, anche per mera
organizzazione aziendale, togliendo tutele alle
lavoratrici e ai lavoratori.
n LICENZIAMENTI Il referendum punta a
eliminare la nuova legge sui licenziamenti
all’interno del Jobs Act e assicurare uguali tutele
tra vecchi e nuovi assunti
n PRESIDE MANAGER L’ottavo quesito vuole
evitare la precarizzazione progressiva di tutti i
docenti a tempo indeterminato e a sopprimere il
potere di scelta del dirigente scolastico. il fatto quotidiano 23 agosto 2015
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento