mercoledì 26 agosto 2015

Mega-discarica sulle falde idriche di Carano: la Regione ferma il progetto

Non si farà la 'città dell'immondizia' sulle falde acquifere di Carano, che danno da bere ad Aprilia, Anzio, Nettuno e parte di Lanuvio, Cisterna e Velletri e servono ad irrigare centinaia di ettari coltivati. L'approfondimento sul nuovo numero de il Caffè cartaceo (n. 326) in distribuzione da giovedì 27 agosto.
La Regione Lazio ha bocciato senz'appello il progetto per la realizzazione di una mega-discarica da 2 milioni di metri cubi, con annessi impianti per preparare i rifiuti da incenerimento e trattare rifiuti liquidi speciali nonché una fabbrica di estrazione dai rifiuti organici del cosiddetto 'bio'gas.
Un carico enorme, che poteva compromettere le riserve idriche e le tante colture di quella zona agricola di elevato pregio. A sancire la stroncatura è quella che in gergo si chiama VIA negativa, ossia una pronuncia di Valutazione di impatto ambientale che nega la compatibilità dell'iniziativa proposta con il territorio. Un 'no' importante, che arriva a quasi un anno esatto da quando il Caffè scoprì il progetto. Tra i motivi principali dello stop, il sequestro giudiziario del sito e l'inchiesta penale avviata sull'ex cava dove si voleva realizzare il mastodontico progetto. Sequestro ed indagini tuttora in corso, scattati dopo un reportage de il Caffè sul sito, dal quale emerse una situazione fuori controllo riguardo la vecchia discarica non si farà proprio nella cava chiusa. Essenziali la protesta, lo studio e le osservazioni contrarie presentate anche da numerosissimi cittadini e aziende agricole. Francesco Buda
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