mercoledì 10 aprile 2013

rifiuti discarica Malagrotta mentì sui dati Cerroni a giudizio sentenza a luglio

Mentì sui dati di Malagrotta a processo Cerroni, sentenza a luglio Dura requisitoria contro il re delle discariche romane http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_aprile_10/cerroni-processo-a-re-delle-discariche-212580941638.shtml Manlio Cerroni (Jpeg) ROMA - Dura requisitoria mercoledì mattina nel processo in cui per la prima volta è sotto accusa Manlio Cerroni, il re delle discariche romane, di fronte all’ottava sezione monocratica del Tribunale di Roma. L'accusa ha parlato, per voce del pm Alberto Galanti, nel giorno che precede la chiusura definitiva dell'impianto di Malagrotta. Della sorte giudiziaria di Cerroni, tuttavia, si saprà solo il 10 luglio, quando si terrà l'udienza conclusiva del procedimento sui «rischi di incidente Seveso» per i dati - secondo l'accusa falsificati - relitivi all’ossigeno contenuto dal gassificatore di Malagrotta. Il pm si è riservato di quantificare in quell’udienza la richiesta di pena. «DATI TRUCCATI» - E’ la prima volta che Cerroni deve affrontare l’aula giudiziaria in prima persona per questioni inerenti gli impianti di Malagrotta. In passato altri procedimenti avevano coinvolto i suoi collaboratori. Stavolta Cerroni, che ha 86 anni di età, è accusato dalla Procura di Roma, Pm Simona Maisto e Alberto Galanti, di aver fornito dati non veritieri sul gassificatore che ha allestito nell’area di Malagrotta, a ridosso della strada che attraversa la valle Galeria e del corso d’acqua omonimo, uno dei più inquinati d’Italia proprio a causa del «bubbone» Malagrotta e di altre compresenze industriali della zona. OSSIGENO INSUFFICIENTE - I dati sono quelli del serbatoio per l’ossigeno, tarato per 228 tonnellate (la soglia di pericolosità scatta da quota 200 tonnellate). «Dando dati non veritieri, sotto le 200 tonnellate, speravano che nessuno se ne accorgesse», ha ricordato il Pm Galanti. Rilevanti le implicazioni aggravanti di queste comunicazioni falsificate. La prima è stata quella di evitare la cosiddetta normativa Seveso, che riguarda i siti a rischio di grave incidente . In particolare, se fossero stati comunicati dati corretti, il Comune di Roma avrebbe dovuto avviare uno studio sui pericoli riguardanti l’area più vasta che nel caso Malagrotta riguarda tutta l’area industriale di Roma Nord e insediamenti abitativi a partire da quello della Borgata Massimina che è a ridosso della mega-discarica. RISCHIO ESPLOSIONI - I dati non corretti sono stati forniti tra l’altro a tutte le autorità coinvolte, a partire dai Vigili del fuoco incaricati di sorvegliare sulla possibilità di esplosioni di gas. Con Cerroni è imputato anche l’ingegnere Francesco Rando della Giovi srl, che conseguentemente è accusato di «mancate attività di prevenzione antincendi». Nel processo che è in corso da oltre due anni sono parti offese il ministero dell’Ambiente e alcune associazioni di residenti, difese da Francesca Romana Fragale, a partire dal Comitato Malagrotta. Paolo Brogi 10 aprile 2013 | 19:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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