martedì 9 aprile 2013

indagini discarica Borgo Montello per conferimento tal quale, è in difetto solo il comune di Nettuno?


Dopo l'ennesimo esposto di gennaio 2013 sulla situazione della discarica di Borgo Montello, dopo interrogazioni parlamentari, dopo l'esame delle commissioni della Regione Lazio, del parlamento italiano, dopo l'intervento dell'europarlamentare Niccolò Rinaldi nella scorsa estate, la causa in corso per inquinamento ambientale delle falde di tutta la zona anche all'esterno della discarica, dopo il riconoscimento dell'inquinamento diffuso certificato dall'ArpaLazio da 8 anni, dopo la ricerca dei fusti tossici, la sottoscrizione al parlamento europeo di alcuni cittadini che sta proseguendo il suo iter, il nuovo intervento dell'europarlamentare Rinaldi, la costituzione di parte civile di 11 cittadini nel processo di inquinamento della discarica, la delibera di variante approvata il 28 dicembre dal comune di Latina su iniziativa meritoria del vice sindaco Cirilli, riconosciuta anche da europarlamentari, per l'evidenza e la partecipazione pubblica, oggi viene annunciata l'ennesima inchiesta http://pontiniaecologia.blogspot.it/2013/04/rifiuti-tal-quali-nella-discarica-di.html.Inchiesta che sembrerebbe confermare, stando al contenuto degli articoli di stampa, i dubbi dei cittadini, la stessa petizione al parlamento europeo e anche l'esposto dei verdi di gennaio in allegato. Qualche domanda spontanea:
1) perchè si starebbe indagando solo sul comune di Nettuno per il conferimento del tal quale anzichè dei rifiuti trattati come prevede la norma e come sembra che la maggior parte dei comuni continuerebbe a fare?
2) l'esposto i verdi lo hanno presentato alla Procura di Latina anche per collegare tale situazione alle operazioni in corso del perito del Tribunale di Latina, sarà fatta propria anche dallo stesso Tribunale di Latina?
3) rischiano anche gli altri comuni che conferiscono il tal quale in discarica?
Giorgio Libralato

Omniroma-RIFIUTI, BONELLI-BONESSIO-LIBRALATO (VERDI): INTERROGAZIONE A
REGIONE

(OMNIROMA) Roma, 24 GEN - "E' regolare il conferimento dei rifiuti nella
discarica di Borgo Montello?". Lo chiedono in una nota il consigliere
regionale dei Verdi Angelo Bonelli e Giorgio Libralato portavoce dei Verdi
di Latina, alla Procura di Latina e al Presidente della Regione Lazio, "con

un'interrogazione predisposta in collaborazione con il presidente regionale
dei Verdi e capolista alla Regione Lazio con Rivoluzione Civile, Ferdinando
Bonessio. Nell'interrogazione di Bonelli si chiede di sapere se, dopo: a) la

scadenza dell'autorizzazione alle discariche oggi gestite da Indeco ed
Ecoambiente nell'aprile 2012; b) che il D.Lgs. 36/2003 che vieta in
discarica il conferimento del tal quale (i rifiuti non differenziati e non
trattati); c) dalla Commissione Europea, da ultimo con il parere motivato
del 31 maggio 2012 in relazione alla procedura di infrazione 2011/4021 -

Conformità della discarica di Malagrotta e della Regione Lazio) con la
direttiva discariche (dir. 1999/31/CE), per il conferimento del tal quale;
si continui a conferire in discarica in difformità dalla norma. Bonelli,
Bonessio e Libralato chiedono inoltre di sapere se tale eventuale difformità

nel conferimento possa aggravare la situazione di diffuso inquinamento
accertata dall'ArpaLazio nell'area di Borgo Montello. I Verdi infine

chiedono se gli stessi progetti nell'interno della discarica di Borgo
Montello che dovrebbero essere approvati entro la metà di febbraio in base
al famoso decreto Clini, siano conformi alla stessa direttiva della comunità
europea e al D.Lgs.
36/2003".
"Se venissero confermati tali aspetti - concludono Bonessio e Bonelli - con

il conferimento non conforme dal 2003 ci saranno ripercussioni nel processo
in corso per inquinamento delle falde e per i danni riconosciuti dal comune
di Latina verso i cittadini confinanti della discarica di Borgo Montello?".
red

RIFIUTI: LAZIO, DAI VERDI INTERROGAZIONE SU CONFERIMENTO A BORGO MONTELLO =

Roma, 24 gen. - (Adnkronos) - "E' regolare il conferimento dei rifiuti nella
discarica di Borgo Montello?". Lo chiedono il consigliere regionale del
Lazio dei Verdi Angelo Bonelli e Giorgio Libralato, portavoce dei Verdi di
Latina, alla Procura di Latina e al Presidente della Regione Lazio, con
un'interrogazione predisposta in collaborazione con Ferdinando Bonessio,

presidente regionale dei Verdi e capolista alla Regione Lazio con
Rivoluzione Civile.

(Fsh/Zn/Adnkronos)
24-GEN-13 20:22


Comune di Latina. Discarica di Borgo Montello. Trattamento preventivo dei rifiuti conferiti.


Il sottoscritto Angelo Bonelli Capogruppo dei Verdi

Premesso:

che nel Decreto Legislativo 13 gennaio 2003, n. 36, all’articolo 7, prima comma, l’ammissibilità dei rifiuti solidi urbani nelle discariche è subordinata al principio stabilito dalla direttiva quadro 1999/31/CE, secondo il quale: “Gli Stati membri provvedono affinché: a) solo i rifiuti trattati vengano collocati a discarica... omissis…”;

che come recentemente chiarito, a più riprese, dalla Commissione Europea, da ultimo con il parere motivato del 31 maggio 2012 in relazione alla procedura di infrazione 2011/4021 – Conformità della discarica di Malagrotta (Regione Lazio) con la direttiva discariche (dir. 1999/31/CE), “il trattamento dei rifiuti destinati a discarica deve consistere in processi che, oltre a modificare le caratteristiche dei rifiuti allo scopo di ridurne il volume o la natura pericolosa e di facilitarne il trasporto o favorirne il recupero,abbiano altresì l'effetto di evitare o ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull'ambiente nonché i rischi per la salute umanaUn trattamento che consista nella mera compressione e/o triturazione di rifiuti indifferenziati da destinare adiscarica, e che non includa un'adeguata selezione delle diverse frazioni dei rifiuti e una qualche forma di stabilizzazione della frazione organica dei rifiuti stessi, non è tale da evitare o ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull'ambiente e i rischi per la salute umana,… omissis…”;

che in detto parere motivato, pertanto, la Commissione ha rilevato che “un trattamento che consista nella mera compressione e/o triturazione di rifiuti indifferenziati da destinare a discarica, e che non includa un'adeguata selezione delle diverse frazioni dei rifiuti e la stabilizzazione della frazione organica, non é conforme alla direttiva 1999/31/CE e alla direttiva 2008/98/CE”;

che in relazione alle unità di trito-vagliatura con recupero dei metalli ferrosi, in detto parere motivato la Commissione ha rilevato, altresì, che “poiché tale trattamento non comprende un'adeguata selezione delle diverse frazioni dei rifiuti e la stabilizzazione della frazione organica, esso, pur rappresentando un miglioramento, non varrebbe a soddisfare l’obbligo di pretrattamento previsto dall'articolo 6, lettera a), della direttiva 1999/31/CE”;

che la discarica di Borgo Montello (società Ecoambiente e Ind.Eco.) non possiede allo stato un sistema di trattamento dei rifiuti tale da soddisfare quanto previsto dalla citata normativa; in tal senso in detto parere motivato del 31 maggio scorso si legge: “Il deficit di capacità (di trattamento, nda) ammonta a 126 891 tonnellate all'anno nella provincia di Latina (…). Di conseguenza, un rilevante quantitativo di rifiuti viene interrato senza subire un adeguato pretrattamento”;

che da notizie apparse sulla stampa locale inoltre l'autorizzazione amministrativa per il conferimento dei rifiuti solidi urbani nelladiscarica di Borgo Montello (bacino Ecoambiente e bacino Ind.Eco) sarebbe scaduta nel mese di aprile 2012;

che il decreto del 3 gennaio 2013 del Ministro dell’Ambiente “nomina del commissario per fronteggiare la situazione di grave criticità nella gestione dei rifiuti urbani nel territorio nella provincia di Roma, ai sensi articolo 1, comma 358, della legge 24 dicembre 2012 n. 228”, nel citare la “procedura di infrazione 2011/4021” fa esclusivo riferimento alla discarica di Malagrotta;

che da notizie della stampa, ma anche dalla consultazione di alcuni fascicoli del Tribunale, dalla lettura di interrogazioni parlamentari e regionali e dalle competenti commissioni, oltre all'inquinamento accertato delle falde della discarica (bacino Ecoambiente) e anche delle proprietà limitrofe alla discarica (intesa in senso generico e comprendenti entrambi i bacini in esercizio Indeco ed Ecoambiente) si fa riferimento a inquinamento ambientale diffuso;

che il degrado, inquinamento e anche perdita di valore economico delle proprietà adiacenti, contermini o in vicinanza alla discarica, sempre intesa in senso generico e comprendenti entrambi i bacini in esercizio Indeco ed Ecoambiente, viene confermata dal Comune di Latina come si legge negli atti dello stesso comune di Latina preparatori e di approvazione della delibera di variante urbanistica n. 169/2012;

Considerato:

l’art.7, c. 1, del Dlgs 36/2003 che testualmente recita: “I rifiuti possono essere collocati in discarica solo dopo trattamento. Tale disposizione non si applica:

  1. ai rifiuti inerti il cui trattamento non sia tecnicamente fattibile;
  2. ai rifiuti il cui trattamento non contribuisce al raggiungimento delle finalità di cui all'articolo 1, riducendo la quantità dei rifiuti o i rischi per la salute umana e l'ambiente, e non risulta indispensabile ai fini del rispetto dei limiti fissati dalla normativa vigente”;

l’art. 16, c. 1, del Dlgs 36/2003 che testualmente recita: “Chiunque viola i divieti di cui all'articolo 7, commi 1, 2 e 3, è punito con la sanzione prevista dall'articolo 51, comma 3, del decreto legislativo n. 22 del 1997… omissis…”.

Interroga il Presidente della Giunta regionale e l’Assessore agli Enti locali e sicurezza, ambiente e sviluppo sostenibile, politiche dei rifiuti


Per sapere:

quale sia, allo stato attuale, la situazione in merito alle autorizzazioni della discarica di Borgo Montello e quali siano le volumetrie residue autorizzate per entrambi i bacini in esercizio, Indeco ed Ecoambiente;

a quale trattamento siano preventivamente sottoposti i rifiuti conferiti presso la discarica di Borgo Montello e se ritengano che tale trattamento sia conforme a quanto disposto dall'articolo 6, lettera a), della direttiva 1999/31/CE e l’art.7, c. 1, del Dlgs 36/2003;

se la tecnologia degli impianti, esistenti o in corso di autorizzazione, compresi negli allegati del citato decreto del 3 gennaio 2013 del Ministro dell’Ambiente sia idonea a garantire un trattamento conforme a quanto disposto dall'articolo 6, lettera a), della direttiva 1999/31/CE secondo la sopra richiamata lettura della Commissione Europea.

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