venerdì 8 marzo 2013
don Andrea Gallo Beppe Grillo non fare lo stronzo parla di governo
Don Andrea Gallo
“B ep p e, non fare lo stronzo:
parla di governo con il Pd”
RIFORME
E RISPETTO
A Grillo dico: non stare
nel bunker, bisogna fare
la legge elettorale e il
conflitto d’intere ssi
Ma i notabili
Democratici, quei
becchini, stiano zitti
L’AVEVO
DETTO
L’ho ripetuto
per oltre un anno:
non insultatelo,
così offendete i suoi
elettori. Ma chi l’ha
votato vuole
subito delle riforme
di Silvia Truzzi
Don Gallo risponde
alle domande prima
di riceverle. Ha
pomeriggi intensi,
ma non è tipo da sottrarsi. Così
capita che, mentre uno dei suoi
collaboratori aspetta di passargli
il telefono, lui ha già detto
cinque cose da segnarsi. In un
discorso cosmico, dove c’è posto
per le radici (“ho fatto il noviziato
nel ‘48. Sono stato marinaio
e partigiano, grazie a mio
fratello che era comandante, ho
potuto assimilare i valori della
Resistenza e i valori cristiani”) e
per le ali (“l’Italia è a pezzi, imperversano
i potentati finanziari
e le mafie, è un Paese in ginocchio
che ha bisogno di una
ricostruzione fondante”). E una
conversazione a trois, in cui il
Gallo parla al Grillo.
Don Andrea, che si fa di fronte
all’i n governabile?
In Italia è tutto precario, doveva
esserlo anche l’esito del voto.
Mi è spiaciuto molto vedere ancora
tanto astensionismo e un
milione di schede bianche o
nulle. Del resto è stata una campagna
elettorale all’insegna di
isterismi, superficialità, confusione.
I numeri sono precisi e impietosi:
che si fa?
Chi ha veramente a cuore il bene
comune non può che sedersi
a un tavolo, anche se sarà un
confronto lacerante.
Sta invitando Grillo a trattare
con il Pd?
Sì, a un tavolo che abbia come
obiettivo un governo che io
chiamo “di tregua”. Magari durerà
un anno, ma ci sono cose
urgenti da fare. Ho sempre visto
con grande gioia il movimento
dei grillini, per la ventata di democrazia
partecipativa che ha
portato. E che man mano va a
sostituire la democrazia rappresentativa
incarnata da quella
legge porcata con cui siamo
stati costretti a votare.
Ma lui non sembra molto intenzionato...
Caro Beppe, vuoi le riforme e
poi metti le barricate? Non vuoi
parlare con nessuno? Stai nel
bunker? Ma oh! Qui è un gioco
al massacro. Bisogna fare la legge
elettorale, il conflitto di interessi,
bisogna eliminare le
pensioni d’oro e dimezzare i
parlamentari. E poi: combattere
la disoccupazione, l’evasione
fiscale e la corruzione, una nuova
politica estera che ci porti davanti
all’Europa con la schiena
dritta. Ma se il Beppe rifiuta il
dialogo quelli che l'hanno votato
si sentiranno delusi.
Che pensa delle mosse del Pd?
A loro voglio dire: giù le maschere.
Via la boria. Avete fatto
tanti errori. I notabili, quei becchini,
se ne stiano un po’ zitti.
Lei conosce Grillo da tanti anni.
Ci siamo incontrati per strada,
dove entrambi siamo nati, ancora
con De André, anche se
Beppe è più giovane. E con Gino
Paoli. Con lui c’intendiamo al
volo, basta guardarsi negli occhi:
io e Beppe, di queste cose
parlavamo tre anni fa.
Quali cose?
Lui ha sempre votato comunista.
Voleva iscriversi al Pd, ma
l’hanno rifiutato. Si ricorda la
frase di Fassino? “Non è un autobus
il partito”... (Don Gallo qui
si mette a imitare il sindaco di Torino).
“Faccia il suo partito e vediamo
quanti voti prende”.
Bravo Fassino, eh? Il risultato è
che ha superato il Pd. Da più di
un anno dico: non insultate
Grillo, offendete i suoi elettori.
Non mi hanno mai ascoltato, gli
han detto di tutto, “populista”,
“fascista”. Mah...
Beh, diciamo che lui non è stato
zitto: ne ha dette di ogni a tutti i
politici, compresi i democratici.
Ma l’hanno sempre provocato e
insultato! Poi non è infallibile, a
volte le azzecca a volte no.
Co m ’è con gli amici?
L’anno scorso è venuto a una
delle mie messe, ha fatto delle
letture in chiesa. E si è fermato a
mangiare con tutti i ragazzi della
nostra comunità. La mia stima
è soprattutto per la sua umanità.
Certo è intelligente, simpatico,
capace. Ma soprattutto,
per me, è onesto. Ed è sincero,
un uomo pronto a servire il cittadino.
Ha una sensibilità, come
quella di Gino, profondissima.
E rara. Appunto perché è
sincero, gli dico: non fare lo
stronzo, vai a questo tavolo. e
vediamo cosa succede. Non
avete la maggioranza per governare
da soli.
Ha suggerito al leader del M5s
un referendum sul web per capire
quanti elettori vorrebbero un
governo per le riforme di cui abbiamo
parlato.
Sono convinto che tantissimi
suoi elettori vorrebbero vedere
immediatamente delle riforme.
Può darsi che tra 3 mesi salti tutto
e allora andremo al voto ma
se passano 6, 7 o 8 mesi di stallo
non so se gli elettori del Movimento
5 Stelle cresceranno.
Secondo lei un governo guidato
dalla Cancellieri o dal professor
Rodotà, Grillo lo voterebbe?
Abbiamo bisogno di un anno di
tregua, di pace, di lavoro sulle
riforme importanti. Io stimo
entrambi, sia il prefetto Cancellieri
che il professor Rodotà, ma
sarebbe uno sbaglio: ci sono gli
eletti, non c’è bisogno di scorciatoie.
Farà una telefonata a Grillo
per convincerlo a scendere
dall’Ave n t i n o?
No, io non sono un mediatore.
E non voglio condizionarlo: è
un uomo maturo e capace. Ovviamente
lui sa che se ha voglia
di parlarmi, mi può chiamare in
qualsiasi momento.
Twitter: @SilviaTruzzi1 il fatto quotidiano 7 marzo 2013
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento