martedì 13 novembre 2012

Pontinia il taglio del riscaldamento nelle scuole


Nella regione Lazio dei Polverini, ma anche dei Galetto o se volete dei Paolo Torelli, dei Fiorito, Storace e Zappalà i soldi di noi contribuenti venivano sperperati in incarichi inutili, vitalizi, assunzioni e stipendi di favore, festini, bagordi, ristoranti, escort, viaggi in elicottero per raggiungere la sagra del peperoncino, per fare shopping contromano con la scorta per un paio di scorta o per portare la presidente in via Montenapoleone a Milano sempre a fare spese sperando di non essere notata. Quindi non ci sono più i soldi per le opere pubbliche, il trasporto dei nostri figli e lavoratori peggiora a livelli degradanti sui pulmann del Cotral come sui treni regionali. Come non ci sono per scuole, servizi sociali e sanitari, si tagliano i posti letto negli ospedali. Quindi grazie alle ruberie e alle mangerie si taglierà sull'illuminazione pubblica e sul riscaldamento nelle scuole dei nostri figli. Abbiamo fatto convegni, presentato gratuitamente progetti, proposto partecipazioni a bandi pubblici che avrebbero consentito di risparmiare sull'illuminazione pubblica, sul riscaldamento degli edifici pubblici, che avrebbero portato energia naturale e rinnovabile, rendendo più efficienti gli impianti. In altre parole il comune avrebbe speso meno, molto di meno, ottenendo risultati migliori, riducendo l'inquinamento e migliorando la qualità della vita. Anche i cittadini avrebbero pagato meno tasse oppure avrebbero ottenuto più servizi e migliori. Ma il risparmio energetico non crea consenso e non ti fa vincere le elezioni. Però se dovessero tagliare il riscaldamento nelle scuole per motivi economici la responsabilità sarà di amministratori incompetenti, insensibili e incapaci. Quante volte nei pubblici uffici arriviamo vestiti come la stagione rigida impone con temperature altissime (che fanno male alla salute), addirittura con porte e finestre aperte. Basterebbe modificare l'impianto (con efficienza si intende anche questo), cambiare alimentazione con l'energia rinnovabile. La logica, il buon senso, l'evoluzione, il risparmio, lo spendere al meglio i soldi di tutti non fanno parte della maggior parte di questa amministrazione. Altrimenti non ci sarebbe chi si vanta di aver raggiunto 1/3 dell'obbligo di legge per la differenziata.

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