venerdì 12 ottobre 2012
mancato uso defibrillatori
AL SIGNOR SINDACO DEL COMUNE DI PONTINIA
All'Assessore alla sanità
oggetto: uso di defibrillatori
Si chiede di sapere se corrisponde a verità l'informazione (vedere
http://www.latina24ore.it/latina/49402/la-beffa-dei-defibrillatori-acquistati-ma-mai-utilizzati)
secondo la quale sarebbero stati forniti dei fibrillatori, ai vari
comuni compreso il nostro, e non sarebbero utilizzati. Non si tratta
di sprechi ma di mancata tutela e valorizzazione della salute pubblica
e sarebbe ancora peggio.
Nel caso non fossero stati utilizzati come dovuto si chiede di
provvedere al più presto.
Ringraziando per l'attenzione si inviano distinti saluti.
Giorgio Libralato
La beffa dei defibrillatori acquistati ma mai utilizzati
12/10/2012, di Redazione (online).
Defibrillatori consegnati due mesi fa, con una cerimonia in pompa
magna, ma da allora rimasti inutilizzati perché i Comuni non hanno
fatto svolgere al personale i corsi di formazione. Lo scrive oggi Il
Messaggero.
Le lezioni prevedono un rimborso spese all’Ares 118, l’azienda
regionale per l’emergenza sanitaria che si occupa oltre che
dell’intervento sul territorio quando si verifica un’urgenza, anche
della formazione del personale. I defibrillatori, consegnati in
occasione della presentazione della rete pontina per l’infarto, sono
stati acquistati dalla Provincia e forniti a ogni Comune. Dovevano
essere operativi, secondo le migliori intenzioni del presidente
Armando Cusani, nei giorni a seguire.
Da allora, però, nulla è cambiato. Anzi, i Comuni chiedono «lumi» su
come pagare i corsi all’Ares 118 che non vuole più di un rimborso
spese ma che comunque deve essere liquidato. Così, a fronte di una
richiesta di poche centinaia di euro, c’è chi ha aderito
immediatamente come Ventotene – di fatto l’unico centro nel quale si
può già programmare la giornata di formazione – e chi, invece, vuole
addirittura restituire il defibrillatore avuto, come il Comune di
Cori.
Altri, invece, sostengono che la Provincia ha fornito i defibrillatori
e lo stesso ente di via Costa deve provvedere a pagare i corsi.
Insomma, va bene formare il personale e avere a disposizione uno
strumento in grado di salvare la vita, ma senza tirar fuori un euro
dalle casse comunali. Incomprensione o negligenza? Di certo un vero
spreco.
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