domenica 27 maggio 2012

Pontinia, Trasco domani consiglio comunale

Pontinia, si cercano soluzioni per la partecipata Dipendenti Trasco, il caso in Consiglio G I OV E D I ’ 24 si sarebbe dovuto svolgere un consiglio comunale con un solo punto all’ordine del giorno: approvazione del r e n d ic o n t o fi na nzi ar io del 2011. Un appuntamento rim a n d a t o i mp r ovv isamente, la nota ufficiale è dat a t a 2 3 maggio (il giorno prec e d e n t e ) per essere spostato alla serata di lunedì 28 con l’inte - grazioni di altri punti a ll ’o rd in e del giorno in cui spiccano le vicende legate alla Trasco. Dopo l’at - tacco di Giuseppe Mochi, la presa di posizione dei sindacati e il punto di vista del rappresentante della Trasco, Sebastiano Gobbo, nella serata di lunedì l’argomento società partecipata entrerà nell’agenda politica del consiglio comunale. Sono due i punti all’ordine del giorno dedicati alla Trasco: l’uscita del Comune di Norma dalla partecipata e la riorganizzazione della stessa società. Argomenti, questi, già toccati marginalmente durante l’ultimo consiglio di inizio maggio ma non appr of ond it i. Infatti, in quel caso, i due punti al l’or di ne del giorno furono ritirati di gran f r e t t a . Adesso c’è stato anche i l r i nvio d e l l ’ a pp u n t a m e nto di giovedì 24. Tutto ciò testimonia il nervosismo di una sit u a z i o n e s c o m o d a per la Trasco e per l’am mi nis t r a z i o n e comunale che non ha il pieno potere decisione sulla riorganizzazione della società partecipata ma che resta in attesa degli sviluppi presenti a livello nazionale. R.A.C. http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc5de0bedcd/pag31sabaudia.pdf Ogni anno ventimila tonnellate transitano su camion attraverso la provincia Quel traffico di fanghi Trasportare i residui di depurazione costa quasi 3 milioni di euro E’ un traffico strano, silenzioso, inosservato, molto costoso, irrisolto. E’ il traffico dei fanghi dei sessanta depuratori della provincia di Latina che ogni giorno, stoccati sui camion, attraversano in lungo e in largo il territorio per raggiungere gli impianti di trattamento in Puglia e nelle Marche. Questo «giochetto » costa un fiume di denaro: tre milioni di euro l’anno per trasferire ventimila tonnellate al costo variabile tra i 140 e i 180 euro a tonnellata e di questi 80 euro vengono assorbiti per il solo trasporto, che oltre ad inquinare ha dunque un prezzo che incide pesantemente sul resto. Chi paga tutto questo? In parte i cittadini attraverso la quota di depurazione che sta nelle bollette del servizio idrico; in parte la Provincia. La storia era in parte emersa nel corso della presentazione dell’ultimo bilancio di Acqualatina spa ma è «deflagrata » durante l’audizione recente del presidente della Provincia, Cusani, in Commissione Ambiente e Territorio del Senato. Per costruire un impianto di trattamento dei fanghi serve un investimento più o meno equivalente al costo di un paio di anni di trasporto fuori regione ma una scelta del genere dovrebbe impegnare anche la Regione oltre agli enti locali. C’è dell’altro: la provincia di Latina ha aumentato il numero dei depuratori funzionanti ma anche la rete attuale non è sufficiente a coprire tutto il territorio e la realizzazione di altre strutture può incidere sul futuro della balneabilità di lunghi tratti di costa. Cioè: più depuratori si costruiscono per migliorare la qualità del nostro mare, più crescono le tonnellate di fanghi residui e con esse il costo del trasporto e dello smaltimento in un gioco perverso che da un lato aiuta l’ambiente e dall’altro lo danneggia; un sistema che in qualche modo fa risparmiare ma in fondo produce uno spreco che non è neppure prevedibile fino in fondo. Tecnicamente quello che serve a fermare le centinaia di camion che trasportano i fanghi è un impianto di trattamento della cosiddetta «frazione organica», che al momento non è previsto. Ed è peraltro tra i motivi alla base del contenzioso in essere tra la Provincia e la Regione a proposito del piano rifiuti per il Lazio. Nel quale il «caso fanghi» è un dettaglio minimale che, peraltro, si porta dietro un groviglio di interessi legati all’indo tto, ossia lo stoccaggio, il trasporto e infine il trattamento. Realizzare un impianto a Latina equivale a sottrarre contratti al sistema attuale dello smaltimento. Ed è probabilmente uno dei motivi per cui tutto resta immutato. Graziella Di Mambro http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc5de0bedcd/pag04latina.pdf L’assessore e le polemiche politiche Stefanelli: anche io contesto le scelte «NESSUNA divergenza con il Presidente Cusani rispetto al Piano rifiuti regionale». Così l’assessore provinciale all’ambiente prova a smentire le voci che lo davano per esautorato dal suo ruolo in giunta dopo che non era stato presente alla conferenza stampa sul ricorso contro il piano regionale dei rifiuti. «È evidente - dice Stefanelli - che il Piano non fornisce risposte risolutive per la questione dei rifiuti e soprattutto è gravemente carente in ordine alla definizione delle regole di funzionamento degli Ato. Non ho potuto prendere parte alla conferenza stampa del Presidente Cusani per impegni personali inderogabili, ma già martedì prossimo sarò in Commissione a confrontarmi attivamente in merito al ricorso presentato dalla Provincia. Le mancate scelte in tema di rifiuti negli ultimi 15 anni sono da imputare ad una politica che troppo spesso si sottrae dal prendere decisioni strutturali determinanti e di reale impatto rispetto alle esigenze dei territori. Basta guardare alle ultime polemiche di Alemanno su Corcolle e le dimissioni di Pecoraro dall’incarico di commissario per l’emergenza rifiuti. In relazione alle indiscrezioni giornalistiche circa la mia posizione all’interno dell’amministrazione provinciale mi sento di dire che sono tranquillo ed estremamente sereno, anche perché tutti sanno che il mio mandato è sempre stato e sarà a totale disposizione del Presidente Cusani e dell’Udc». «Gli errori di Cusani» Piano regionale, il Pd smonta il ricorso al Tar COME era nelle sue prerogative, il presidente della Provincia ha impugnato (da solo) il piano regionale dei rifiuti. Poteva fare un passaggio preliminare in Consiglio e cercare anche il sostegno dell’opposizione, politicamente avversa all’esecutivo regionale quindi abbordabile. Invece non lo ha fatto. E adesso è arrivata, inevitabile, la stoccata del Pd che in una lunga nota del consigliere provinciale Mauro Visari, scardina non tanto il ricorso quanto il contesto nel quale è maturata la scelta del presidente dell’ente. «La Provincia sul tema dei rifiuti continua a sbagliare. - scrive Visari - Si continua a litigare con gli altri enti coinvolti, si continua ad ipotizzare la costruzione di un termovalorizzatore che non serve, si continuano a fare dichiarazioni di intenti, ma le decisioni non si prendono. Le ultime dichiarazioni di Cusani lasciano perplessi, poiché, a mio avviso rivelano la totale distanza che il Presidente ha dal problema rifiuti così come è vissuto dai cittadini. Su gran parte del territorio provinciale la raccolta differenziata viene fatta poco e male, il servizio costa troppo e l’impatto ambientale è significativo. A Latina, grazie alla Latina Ambiente, si sommano altre questioni, come un servizio di raccolta inefficiente che sporca la città in modo indecente ». Anche Visari come molti altri osservatori e amministratori pur dello stesso partito di Cusani, sottolinea come da un ente importante qual è quello di via Costa ci si aspetti «coordinamento e non litigiosità; la capacità di studiare il fenomeno così come si dipana sulla nostra provincia e saper proporre soluzioni nuove; investimenti per finanziare la costruzione sul territorio di tutti gli impianti intermedi che servono». Sullo sfondo della discussione sempre lo stesso problema: le discariche. «I gestori - ricorda ancora Visari - più volte e dati alla mano hanno fatto sapere che la capacità di ricezione dei rifiuti è piuttosto limitata. Stando a quanto affermato le discariche sarebbero esaurite entro meno di 3 anni. Su questo la Provincia non dice nulla. Vorremmo sapere se per Latina c’è davvero un rischio ‘Napoli’ o si tratta di allarmismo fatto ad arte dalle società per ottenere vantaggi attraverso una gestione emergenziale della raccolta. Le percentuali di raccolta differenziata sono ancora troppo basse. I piccoli Comuni riescono a garantire un buon livello, mentre i centri più grandi appaiono in difficoltà. Il problema è che nessuna soluzione sarà praticabile senza che si realizzi una riduzione consistente del conferimento in discarica. Molti osservatori negli anni hanno segnalato le infiltrazioni del crimine organizzato nel sistema rifiuti su questo territorio. Ciò che mi ha sempre stupito è stata la totale indifferenza della Provincia che non ha mai ritenuto di dover promuovere iniziative tese a rendere questo business e l’e c o no m i a pontina meno permeabili alle infil t r az i o ni , n e m m e n o quando sono sopravvenute inchieste e i n d a g i n i . Credo che ci sia davvero materia a sufficienza per un consiglio provinciale straordinario sui rifiuti e quella sarà la sede opportuna per confrontarsi su tutto e magari decidere insieme cosa fare. Al di là dei proclami». L’affidamento per gli indifferenziati è bloccato. Le richieste Raccolta, bandi in ritardo DOPO l’approvazione del Pef 2012, il piano economico finanziario del servizio rifiuti, le procedure di assegnazione degli appalti per la raccolta degli « in d iff e re n zi ati » fuori dai cassonetti sono rimaste bloccate. Secondo il Pd consiliare, il servizio è sospeso e sta provocando pesanti effetti sul decoro urbano. Pronta l’interreogazione del Pd all’assessore all’ambiente Cirilli. «Si è deciso di affidare il servizio alle cooperative sociali - ha detto Giorgio De Marchis, capogruppo Pd - costerà oltre 300 mila euro come stabilito nel Pef 2012 approvato dalla maggioranza. Siamo convinti che i servizi previsti nel Pef, precedentemente eseguiti dalla Latina Ambiente, vadano affidati nel rispetto delle disposizioni legislative vigenti, ovvero con un bando ad evidenza pubblica. Ricordo che - continua De Marchis - il conferimento della gestione di servizi pubblici locali avviene in favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica, nel rispetto dei principi del Trattato sul funzionamento dell’Ue e dei principi generali relativi ai contratti pubblici e, in particolare, dei principi di economicità, imparzialità, trasparenza, adeguata pubblicità, non discriminazione, parità di trattamento, mutuo riconoscimento e proporzionalità, proprio nel rispetto di questa impostazione sarebbe opportuno che Latina Ambiente procedesse alla definizione del bando nel minor tempo possibile ». Il Pd inolterà nei prossimi giorni una richiesta di parere all'Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato in merito all'affidamento dei servizi di igiene urbana previsti nel Pef. http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc5de0bedcd/pag05latina.pdf

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