sabato 26 maggio 2012

discarica Borgo Montello i cittadini parte civile contro inquinamento falde

Il comitato per l’Acqua pulita ha raccolto centinaia di firme: parte la class action Un fronte anti inquinamento Il gruppo chiederà al Gup di essere ammesso come parte civile nel processo HANNO raccolto centinaia di firme di adesione al comitato civico «Acqua pulita» e adesso sono pronti per dare il via alla class action con la quale intendono rivendicare il diritto al risarcimento per i danni ambientali provocati dall’in qu inamento delle falde acquifere che scorrono sotto il sito di via Monfalcone che ospita le discariche dei rifiuti. Il comitato, sostenuto dall’ass oc iaz i o n e I l P a t t o - Fondazione Colombo, sarà presente martedì prossimo 30 maggio all’udienza preliminare contro gli amministratori di una delle discariche di borgo Montello, e chiederà di essere ammesso come parte civile nel processo per l’ipotesi di inquinamento ambientale. «Si tratta di un reato plurioffensivo, che mette a repentaglio la salute pubblica, e pertanto riteniamo che il Tribunale vorrà concederci l’ammissione alla costituzione come parte civile - spiega Luciano Proietti, presidente del comitato Acqua pulita - La nostra iniziativa vuole essere un segnale per l’intera collettività pontina che ha il diritto di autotutelarsi sul fronte della salute e contro la cattiva amministrazione ». Proietti non fa sconti al Comune di Latina, che nella veste di socio di una delle imprese che gestiscono le discariche di via Monfalcone, avrebbe dovuto intervenire già a suo tempo per garantire l’incolumità e la salute dei cittadini, oltre che salvaguardare una zona di pregio ambientale come è la valle dell’Astura. «Il numero delle sottoscrizioni e delle adesioni alla nostra class action testimonia la voglia di partecipazione diretta dei cittadini alle questioni più serie che investono la comunità - aggiunge Luciano Proietti - E’ per questo che auspico che l’amministrazione municipale dia un segnale forte, ponendo una rinnovata attenzione alle problematiche legate alla gestione dei rifiuti e all’inquinamento delle falde acquifere. Potrebbe farlo ripristinando i giusti perimetri delle cosiddette zone rossa e verde, ormai datati e non più adeguati alla crescita della discarica, in modo tale che le famiglie dei residenti della zona possano godere delle previste esenzioni o riduzioni della tariffa Tia». http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc5de0bedcc/pag05latina.pdf

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