martedì 30 settembre 2008

probabile evacuazione dalla centrale nucleare

26.09.08 Fonte: http://www.aprileonline.info/Ancora nucleare? Meglio di noGiustiniano Rossi, da Parigi, ________________________________________Francia: La centrale nucleare di Tricastin, celebre per i suoi "incidenti", deve affrontare un problema tecnico che tenta invano di risolvere da quindici giorni, per ora senza riuscirci. le autorità starebbero valutando l'ipotesi di un'evacuazione temporaneaCos'è successo alla centrale nucleare di Tricastin l'8 settembre scorso? Forse avverrà l'inimmaginabile: di fronte alle difficoltà incontrate per risolvere un problema tecnico nella centrale, le autorità starebbero valutando l'ipotesi di un'evacuazione temporanea. Non è più fantascienza e non succede a Chernobyl, ma in Francia, nella regione Rhône-Alpes. La centrale nucleare di Tricastin, celebre per i suoi "incidenti", deve affrontare un problema tecnico che tenta invano di risolvere da quindici giorni, per ora senza riuscirci. Per gli abitanti della zona, già fortemente scossi dopo gli episodi di quest'estate, quando sono stati avvertiti molto in ritardo che l'acqua che bevevano era da tempo contaminata, questo nuovo episodio non è più una farsa ma un dramma.Cos'è avvenuto l'8 settembre scorso? Durante un'operazione di rinnovo di combustibile, allorché il coperchio della vasca del reattore n°2 era stato alzato, due assemblaggi di combustibile sono restati impigliati nelle strutture interne superiori e da quindici giorni sono sospesi sopra i 155 altri assemblaggi che costituiscono il cuore del reattore. Ognuno di questi assemblaggi, che minacciano di cadere da un momento all'altro, pesa circa 800 kg. Potrebbero rompersi e i pezzi, finendo fra gli altri assemblaggi, provocare un'eventuale reazione nucleare incontrollata. Sarebbe allora possibile un terribile incidente. Anche se questa reazione non si producesse, a meno di trovare degli incoscienti pronti a rischiare la vita per tentare di salvare la situazione, le operazioni di pulizia sarebbero quasi impossibili da realizzare dato che, dopo Cherbobyl, si conoscono meglio le conseguenze di atti così azzardati. Il reattore potrebbe essere definitivamente fermato, attendendo che le generazioni future trovino una soluzione.Questo scenario catastrofico è realmente possibile. Un incidente dello stesso tipo era avvenuto, nel 1999, nella centrale di Nogent-sur-Seine, con la differenza che si trattava di un solo assemblaggio. Là c'era voluto un mese per risolvere una situazione che qui è molto più pericolosa: si tratta infatti di due elementi. Tentando di recuperarne uno solo si può provocare la caduta del secondo. EDF, società proprietaria dell'impianto, resta muta circa la composizione di questi elementi ed è possibile che contengano plutonio, il che aggraverebbe considerevolmente i rischi per la popolazione. La rete "Sortir du nucléaire" ha scritto all'autorità per la sicurezza nucleare (ASN), al presidente della Repubblica ed al primo ministro per chiedere la verità sull'incidente in corso. Secondo informazioni provenienti da ambienti autorizzati, la situazione sarebbe tanto problematica da fare prendere in seria considerazione l'evacuazione dei villaggi vicini. Dopo gli incidenti di quest'estate, le difficoltà finanziarie e tecniche incontrate per i due reattori di terza generazione EPR (European Pressurized Reactor) concepiti da EDF (impresa francese per la produzione e distribuzione di energia elettrica - 88% di origine nucleare con 58 reattori in funzione - oltre 150.000 dipendenti e quasi 60 miliardi di euro di fatturato nel 2007) e AREVA (azienda francese leader nel campo dell'energia atomica presente in 40 paesi con oltre 60.000 dipendenti e un fatturato di oltre 10 miliardi di euro nel 2006) in corso di costruzione e la lotta armata nel Niger fra l'esercito governativo e 3.000 Tuareg che contestano l'estrazione di minerale di uranio sul loro territorio, si vede che EDF, AREVA e il governo francese sono in una situazione più che delicata.Tuttavia sfogliando i giornali francesi di queste settimane, non è facile trovare una qualche informazione relativa al problema di Tricastin, mentre abbondano gli articoli che informano che EDF, che spera di costruire 4 reattori EPR nel Regno Unito nei prossimi anni, ha acquisito, sborsando oltre 15 miliardi di euro, British Energy, proprietaria di 8 (su 10) centrali elettriche nucleari inglesi. Un'operazione che è stata presentata con toni trionfalistici dal presidente di EDF, Pierre Gadonneix, ma è fortemente criticata dai sindacati CGT e CFDT, che fanno notare che l'investimento è del tutto sproporzionato rispetto al reale valore delle centrali inglesi, sette delle quali sono tecnologicamente obsolete e funzionano attualmente al 50% della loro capacità teorica, e reclamano dall'azienda impegni precisi con il personale e gli utenti, pardon, la clientela. Mentre l'attenzione dell'opinione pubblica è concentrata su quest'ultima notizia, i soli ad essere informati, male, sul problema di Tricastin sono gli abitanti della zona, che cominciano a prendere coscienza di essere seduti su una polveriera, nucleare per giunta, pronta a esplodere da un momento all'altro. Se si considera, oltre a quella della popolazione, anche la posizione di EDF, AREVA e del governo francese, trova conferma l'antico detto africano, secondo il quale il valore delle proprie natiche si apprezza solo quando viene il momento di sedersi.

NUCLEARE: NASCE IL FRONTE DEL NO, VERSO MANIFESTAZIONE (ANSA) - ROMA, 29 SET - Un documento sul quale far convergere le adesioni di scienziati, personalita' e associazioni e una manifestazione pubblica da convocare a Caorso, in provincia di Piacenza, uno dei luoghi simbolo della battaglia contro l'atomo. Queste le prime decisioni del fronte del no all'energia nucleare. Questa mattina a Roma si e' riunito il costituendo Comitato per il No al Nucleare e per il Si' alle Energie Rinnovabili, che vede la partecipazione di esponenti politici come gli ex sottosegretari Alfiero Grandi, Valerio Calzolaio (Sinistra Democratica) e Paolo Cento (Verdi), l'ex senatore verde Mauro Bulgarelli, gli europarlamentari Roberto Musacchio (Rifondazione Comunista) e Umberto Guidoni (Comunisti Italiani), ma anche di associazioni, tra cui Massimo Serafini di Legambiente, e dei sindacati, come Antonio Filippi della Cgil. Tra le iniziative in programma l'organizzazione di una manifestazione a Caorso, sede di una delle centrali chiuse dal referendum del 1987, e che recentemente e' stata nuovamente indicata come possibile sito per la ripresa del nucleare civile. Un documento che illustra le ragioni del no all'atomo e del si' alle energie alternative, sara' lanciato nei prossimi giorni. Per l'adesione - hanno detto i promotori del Comitato - saranno contattati esponenti del mondo della scienza, come il professor Umberto Balzani, professore di chimica all'Universita' di Bologna, gia' autore nei mesi scorsi di un appello contro il nucleare. (ANSA). Y95-GU 29/09/2008 15:50 © Copyright ANSA Tutti i diritti riservati

Perchè non ci sarà il nucleare in Italia?La necessità di enormi finanziamenti pubblici; L'insicurezza intrinseca della filiera tecnologica; La difficoltà a reperire depositi sicuri per le scorie radioattive; La stretta connessione tra nucleare civile e militare; L'essere possibile bersaglio per attacchi terroristici; L'aumento delle disuguaglianze tra paesi tecnologicamente avanzati e paesi poveri; La scarsità di combustibili nucleari;

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