tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-11-marzo-2025/
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L’EUROPA TEME MOSCA E SI RIARMA, VON DER LEYEN: “PACE ATTRAVERSO LA FORZA”. CONTE (M5S): “NO A ESCALATION MILITARE, MEGLIO IL NEGOZIATO, ANCHE SE FATICOSO”. La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, a Strasburgo, conferma la linea del riarmo per l’Europa, così da allontanare la minaccia russa. “Putin ha dimostrato di essere un vicino ostile, non ci si può fidare di lui, si può solo dissuaderlo – ha detto la presidente – sappiamo che il complesso militare russo sta superando il nostro. La produzione Europea è ancora su un ordine di grandezza inferiore”. Dall’Italia arriva un coro di no da più schieramenti politici. Fratelli d’Italia propone di cambiare nome al piano, da Rearm a Defend Europe. Giuseppe Conte (M5S) ha guidato una protesta: “Non è vero che l’Europa investe meno della Russia, è vero che investiamo peggio”. Per il leader dei 5 Stelle “Ursula Von der Leyen ci sta portando verso una economia di guerra. Non votiamo la sua proposta”. Conte sostiene che ci sia ancora spazio per un dialogo con la Russia: “Si può costruire un negoziato che si preannuncia molto faticoso, perché Putin è l’aggressore in Ucraina e noi dobbiamo difendere le ragioni dell’Ucraina… l’Europa può essere protagonista di un nuovo equilibrio mondiale, ma questo equilibrio non lo si può affrontare spendendo i maggiori armi in modo scomposto”. Sul Fatto di domani leggerete la cronaca della giornata, e altri aspetti della corsa al riarmo. Il ministro delle Finanze, Giancarlo Giorgetti in sessione pubblica all’Ecofin ha proposto “un fondo di garanzia di circa 16 miliardi di euro, che potrà mobilitare fino a 200 miliardi di investimenti industriali aggiuntivi”. GUERRA RUSSIA-UCRAINA, A GEDDA INCONTRO DI OTTO ORE PER DISCUTERE L’ACCORDO CON GLI USA SULLE TERRE RARE. RAID DI KIEV COLPISCE UNA RAFFINERIA, MOSCA BOMBARDA IL DONETSK: 6 MORTI. Secondo alcuni funzionari che hanno voluto mantenere l’anonimato, i negoziati tra ucraini e americani in Arabia Saudita hanno affrontato “molte questioni”. Il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Mike Waltz ha confermato alla Cnn: “Stiamo facendo progressi”. Il tema principale è l’accordo sullo sfruttamento delle risorse minerali ucraine, e c’è poi la proposta per una tregua parziale con stop a raid aerei e nel Mar Nero. Quello di Gedda è il primo incontro fra ucraini e americani di alto livello, dopo la lite alla Casa Bianca, tra il presidente Trump e l’omologo ucraino Zelensky. Nel frattempo, sul campo di battaglia i due eserciti non fanno sconti. Lo Stato maggiore delle forze armate ucraine ha rivendicato l’attacco nella regione di Mosca della notte scorsa; l’obiettivo, definito “strategico”, era una raffineria di petrolio. Il Cremlino ha denunciato che nel raid sono morte tre persone. L’Ucraina accusa la Russia di aver bombardato il Donetsk, uccidendo sei persone, tra cui due bambini. Sul giornale di domani leggerete le cronache dell’incontro in Arabia Saudita e altri temi sul conflitto nell’Est, come la riunione di Parigi, dove si sono ritrovati il capo di stato maggiore dell’esercito francese, generale Thierry Burkhard con gli omologhi di oltre 30 Paesi europei e della Nato per discutere il sostegno a Kiev, e l’imminente visita di Mark Rutte, segretario generale dell’Alleanza, a Washington (giovedì e venerdì) per incontrare Donald Trump alla Casa Bianca. SUICIDIO CATRICALÀ, LO SCOOP DEL FATTO E LA NUOVA PISTA INVESTIGATIVA. Al dramma del suicidio dell’ex presidente Antitrust Antonio Catricalà si è aggiunto un capitolo inedito, grazie allo scoop del Fatto quotidiano firmato da Thomas MacKinson. Il giurista e avvocato si tolto la vita il 24 febbraio 2021, poco prima di un appuntamento con il suo cliente David Vannozzi. Lui è il direttore generale del consorzio universitario Cineca, che gestisce le piattaforme informatiche di 102 enti pubblici. Vannozzi, una settimana prima del tragico epilogo, aveva avvisato Catricalà di essersi recato dai finanzieri, senza riferire il movente e il contenuto dell’incontro con i pubblici ufficiali: i due concordano al telefono un appuntamento per il 24 febbraio. Ma proprio quel giorno, prima dell’incontro, l’avvocato si toglie la vita sparandosi un colpo con la sua Smith & Wesson calibro 38. Cosa doveva dirgli Vannozzi? E cosa aveva riferito solo una settimana prima ai finanzieri? Il dirigente di Cineca era nel mirino della magistratura, per aver accusato di estorsione (secondo gli inquirenti con false prove) il titolare della società informatica Be Smart Srl. Quest’ultima infatti aveva già portato in tribunale Cineca per aver violato la concorrenza, incassando finanziamenti pubblici e appalti senza gara: tanto che nel 2019, il colosso informatico viene “messo in mora” per 136 milioni, mentre altri 62 milioni gli vengono congelati. Un problema da 200 milioni, mentre 67 università e 9 enti di ricerca restano con la grana della gestione dei servizi digitali. Cineca si rivolge a Catricalà: l’avvocato si incontra con Vannozzi, il quale registra le conversazioni. Dirà Vannozzi (indagato pe calunnia nei confronti di Be Smart) agli inquirenti: “L’avvocato Catricalà mi consigliava di registrare gli incontri e di presentare denuncia” contro la Be Smart. Il sospetto dei magistrati è che Vannozzi abbia teso un tranello al titolare di Be Smart: prima avrebbe chiesto un incontro per negoziare una transazione, poi avrebbe registrato la proposta economica per accusarlo di estorsione. Nel fascicolo su Vannozzi, insomma, Catricalà figurava come possibile ideatore del piano per mettere fuori gioco un concorrente scomodo. Sul Fatto di domani, nuovi dettagli sul caso. LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE Omicidio Chiara Poggi, indagato Andrea Sempio per concorso in omicidio: il giudice ordina test del dna. Si riaccendono i riflettori sul delitto di Garlasco, in provincia di Pavia, avvenuto il 13 agosto 2007 nella villetta di via Pascoli. Per l’uccisione di Chiara Poggi è stato condannato in via definitiva a 16 anni l’ex fidanzato Alberto Stasi. Sempio, al tempo diciannovenne, amico del fratello di Chiara, tra il 2016 e il 2017 era già stato al centro di ulteriori indagini sollecitate da parte dei legali di Stasi sul Dna ritrovato sotto le unghie della vittima (accuse poi archiviate). Oggi attraverso una nuova indagine sul Dna si sarebbe arrivati – secondo quanto annuncia il Tg1 – a un avviso di garanzia notificato dai carabinieri nei giorni scorsi a Sempio. L’accusa contestata, si legge nelle carte in possesso del Tg1 – è omicidio in concorso con ignoti o con lo stesso Alberto Stasi. Domani Andrea Sempio dovrà presentarsi nella sede dei carabinieri a Milano (reparto Scientifica) per sottoporsi all’esame salivare e al tampone. Gli esami, dopo che Sempio ha negato l’assenso, sono stati “imposti” dal giudice per le indagini preliminari di Pavia. Trump raddoppia al 50% i dazi su acciaio e alluminio dal Canada: “E farò chiudere il loro settore automotive”. Il presidente Usa ha annunciato il raddoppio dal 25 al 50% della tariffa su tutto l‘acciaio e l’alluminio in arrivo negli Stati Uniti dal Canada. “Inoltre – ha avvertito Trump su Truth – il Canada deve immediatamente eliminare la sua tariffa su vari prodotti caseari, che è scandalosa e danneggia gli agricoltori americani”. Poi l’avvertimento che “l’unica cosa sensata” per il Canada è diventare il “51esimo Stato americano” e la minaccia: “Se il Canada non eliminerà le sue tariffe contro di noi aumenterò sostanzialmente, il 2 aprile, i dazi sulle auto in arrivo negli Stati Uniti, il che, essenzialmente, farà chiudere definitivamente il settore di produzione automobilistica in Canada”. Un formidabile boomerang per i gruppi automobilistici statunitensi, le cui catene di fornitura attraversano i confini di Usa, Messico e Canada. Milano, inchiesta Gintoneria: Stefania Nobile e Lacerenza non rispondono al magistrato. Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere al giudice delle indagini preliminari Stefania Nobile (figlia di Wanna Marchi), l’ex compagno Davide Lacerenza e Davide Ariganello, arrestati lo scorso 4 marzo con le accuse di auto-riciclaggio, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Intanto gli investigatori del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza hanno ascoltato alcune ragazze che lavoravano nel locale, che avrebbero confermato di essere “a disposizione” di Davide Lacerenza e dei clienti della Gintoneria. |
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