sabato 15 marzo 2025

anticipazioni de il fatto quotidiano in edicola. Guerra Russia-Ucraina, Trump sui social: "Discussioni molto produttive con Putin". Italia, sul piano Rearm dell'Ue maggioranza divisa, nel Pd è l'ora della resa dei conti

 tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-14-marzo-2025/

La giornata in cinque minuti

GUERRA RUSSIA-UCRAINA, TRUMP SCRIVE: “DISCUSSIONI CON PUTIN MOLTO PRODUTTIVE”. MA GLI 007 AMERICANI CREDONO CHE IL CREMLINO VOGLIA ANCORA DOMINARE IL PAESE. KALLAS (UE): “SOSTEGNO A KIEV FINO A 40 MILIARDI E DUE MILIONI DI PROIETTILI D’ARTIGLIERIA NEL 2025”. Il dialogo tra il presidente Trump e l’omologo russo Putin, a dire del primo, è stato “molto produttivo”. Sul social Truth, il tycoon ha evidenziato come abbia chiesto a Putin di “risparmiare le truppe ucraine nel Kursk”. Tuttavia, il capo della Casa Bianca non ha fornito altri particolari su una possibile tregua di un mese, accettata da Kiev ma non da Mosca che ha presentato alcune istanze – stop all’ingresso di Kiev nella Nato, annessione dei territori – affermando che la pausa dei combattimenti gioverebbe solo all’Ucraina. Su questo dialogo tra i due presidenti la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt è stata costretta a precisare che a parlare con Vladimir Putin è stato solo l’inviato Steve Witkoff, e non Trump. L’idillio tra i due presidenti comunque prosegue: Putin ha lodato Trump: “Ha fatto di tutto per ripristinare i rapporti con noi”. Da Kiev, il presidente Zelensky accusa la Russia di sabotare la tregua e smentisce Trump: “Nel Kursk non siamo circondati”. Chi non crede all’intenzione di Putin di fermarsi alla conquista di quattro regioni, sono gli 007 americani. Il Washington Post ha pubblicato le conclusioni di alcuni rapporti classificati dell’intelligence, tra cui uno elaborato all’inizio di marzo, dove si mette in dubbio la volontà di Putin di porre fine alla guerra contro l’Ucraina, valutando come il presidente russo non si sia discostato dal suo obiettivo di dominare il suo vicino. Intanto, l’alto rappresentante Ue, Kaja Kallas, in una bozza prevede che gli Stati dell’Unione forniscano all’Ucraina aiuti per “un valore provvisorio di almeno 20 miliardi di euro” che potrebbe poi salire a “40 miliardi, in base alle esigenze”. Come primo passo “gli Stati aderenti si impegnerebbero al Consiglio europeo di marzo a fornire 2 milioni di munizioni d’artiglieria pesante nel 2025”. Sul Fatto di domani leggerete la cronaca della giornata, e gli sviluppi dei contatti tra Usa e Russia per giungere alla tregua.


PIANO REARM, MAGGIORANZA DIVISA IN VISTA DELLA RISOLUZIONE IN PARLAMENTO. FRATELLI D’ITALIA STA CON KIEV MA NON VUOLE INIMICARSI TRUMP, LEGA CONTRARIA. OPPOSIZIONE, CONTE (M5S): “APPREZZO IL NO DI SCHLEIN”. MA IL PD È ALLA RESA DEI CONTI. L’opposizione al piano europeo Rearm sembra riavvicinare Giuseppe Conte (M5S) e la leader del Pd, Schlein. “Ho apprezzato molto la posizione di Schlein quando ha detto no a questo piano di riarmo, è una buona premessa per impostare un progetto di alternativa al Governo Meloni da parte di forze progressiste”, ha detto Conte durante un incontro con la stampa estera. Ma il Pd non è tutto con Schlein – le votazioni con 10 favorevoli e 11 astenuti lo testimoniano – e si preannuncia una resa dei conti. Francesco Boccia, capogruppo al Senato, a Repubblica dichiara: “È chiaro il gruppo si è diviso creando un evidente problema politico. Non abbiamo intenzione di nascondere la polvere sotto il tappeto. Adesso auspico che tutti vogliano lavorare per ritrovare l’unità: il nostro obiettivo è lottare contro la destra, quella sì spaccata. Certo, l’opposizione deve avere una linea chiara, ma martedì in Parlamento si voterà la risoluzione della maggioranza che faticherà a mettere insieme FdI, Lega e FI, tre partiti con tre posizioni diverse”. Si arriva dunque alla maggioranza palesemente divisa, con la Lega nettamente contraria al Piano Ue. Tommaso Foti (Fratelli d’Italia), ministro per gli Affari Europei, al Corriere della Sera risponde: “Noi abbiamo sostenuto l’Ucraina dal primo momento, anche quando eravamo opposizione. Adesso lo facciamo cercando di evitare di ampliare il solco tra Usa ed Europa con documenti che sembrano fatti per rompere anziché per ricomporre”. Sul giornale di domani leggerete altri particolari su come maggioranza e opposizione intendono gestire questo momento delicato.


ISTAT: “I DAZI SONO UN RISCHIO PER L’ITALIA, CRESCE LA PROBABILITÀ DI ESCALATION COMMERCIALE”. INDUSTRIA, DUE ANNI FILATI IN CALO. Sull’economia italiana si addensano nubi, certifica l’Istat. Il Pil è cresciuto dello 0,7%, “mostrando una progressiva decelerazione nel corso dell’anno”. La produzione industriale a gennaio è cresciuta del 3,2% rispetto a dicembre, quando è crollata con un -2,7%: ma rispetto allo stesso mese del 2024, la manifattura ha registrato l’ennesimo calo, il 24esimo consecutivo. Per due anni filati, l’industria italiana è stata caratterizzata dal segno “meno”. Secondo l’Istat è peggiorata la fiducia delle imprese ma è migliorata quella dei consumatori. L’occupazione è cresciuta a gennaio, “sia tra i dipendenti sia tra gli autonomi”, come le retribuzioni nominali (+3,1%), che tuttavia non tengono conto dell’inflazione. La crescita dei prezzi è sotto controllo, per ora, ma l’incertezza geopolitica e le scelte protezionistiche dei governi aprono spiragli per nuove fiammate. “L’entrata in vigore, seppur ancora parziale, dei dazi statunitensi del 25% verso le importazioni di Canada e Messico, e l’ulteriore 10% imposto ai prodotti cinesi, suggerisce una crescente probabilità di escalation nelle tensioni commerciali”, avvisa l’Istat. Trump ha già annunciato nuove tariffe anche per le merci dall’Europa, con “effetti rilevanti sul nostro paese”. Oltre il 48% dell’export italiano finisce fuori dai confini Ue: una quota superiore a quella di Francia, Germania e Spagna. Il 10% delle nostre merci delle esportazioni è destinato agli Usa, rileva l’Istituto di statistica. Tra i settori a rischio, a causa dei dazi, ci sono meccanica, alimentare, bevande e tabacco, tessile, abbigliamento, pelli e accessori, mezzi di trasporto. Sul Fatto di domani vi racconteremo gli effetti dei dazi sull’economia italiana.


LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE

Maltempo, allerta rossa in Toscana ed Emilia-Romagna: rischio esondazioni, chiudono scuole, parchi e centri di aggregazione. Una forte ondata di pioggia sta colpendo l’Italia in diverse regioni. In Toscana l’allerta è rossa, per le province di Firenze, Prato, Pistoia e Pisa, per rischio idrogeologico e temporali forti. Situazioni critiche a Sesto Fiorentino, con esondazione del fiume Rimaggio, e nei Comuni di Firenze, Pontassieve, Pelago, Calenzano, Lastra a Signa, Signa, Bagno a Ripoli, Poggio a Caiano, Carmignano e Prato. Frane a Marradi e Vicchio. Anche in Emilia-Romagna c’è allerta rossa, con piogge intense nelle province di Ferrara, Bologna, Ravenna e Forlì. Ma la pioggia è in aumento anche a Modena, Reggio Emilia e Parma. Disposte la chiusura di scuole, parchi e centri di aggregazione. Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha invitato le aziende a favorire lo smart working e i residenti delle zone più a rischio a lasciare i piani terra. Il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci ha firmato il decreto dello stato di mobilitazione straordinaria del Servizio nazionale di Protezione civile per la Regione Emilia Romagna. Anche per domani è prevista allerta rossa in Toscana ed Emilia Romagna.

Inchiesta Huawei, il Parlamento Ue sospende l’accesso ai lobbisti fino alla fine delle indagini per corruzione. Il Parlamento Europeo ha deciso di vietare l’accesso alle sue sedi ai lobbisti di Huawei, in seguito all’indagine avviata dalla Procura Federale di Bruxelles. Il divieto temporaneo, all’indomani delle accuse di corruzione per le attività di lobbying del colosso tecnologico cinese, resterà in vigore almeno fino alla conclusione delle indagini e si applica ai locali Ue di Bruxelles, Strasburgo, Lussemburgo e agli uffici di collegamento dell’istituzione nei Ventisette. Intanto, la procura ha dichiarato che gli interrogatori sono ancora in corso. Soltanto lunedì sarà annunciata la decisione sulla convalida dei fermi per i lobbisti legati a Huawei, sospettati di aver corrotto ex e attuali eurodeputati.

L’omicidio di Willy Monteiro Duarte: ergastolo per Marco Bianchi e 28 anni al fratello Gabriele. Marco Bianchi condannato all’ergastolo mentre il fratello Gabriele, a cui sono state riconosciute le attenuanti generiche, condannato a 28 anni. È la sentenza della Corte d’Assise di appello di Roma per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte ucciso nella notte tra il 5 e il 6 settembre del 2020 a Colleferro, centro in provincia della Capitale. La sentenza è arrivata alla fine dell’appello bis disposto dalla Cassazione limitatamente al riconoscimento delle attenuanti, mentre la responsabilità penale per l’omicidio era già passata in giudicato.

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