mercoledì 12 marzo 2025

Il Fatto di domani. Guerra Russia-Ucraina, l'Unione approva il piano di riarmo. Italia in ordine sparso, Pd spaccato, la Lega vota con i 5 Stelle e Meloni cerca di non indispettire Trump

 tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-12-marzo-2025/

La giornata in cinque minuti

GUERRA RUSSIA-UCRAINA, L’UNIONE APPROVA IL PIANO DI RIARMO, IL MINISTRO LAVROV RIBATTEZZA LA PRESIDENTE VON DER LEYEN “FUHRER URSULA”. Con 419 voti a favore, 204 contrari e 46 astenuti, l’Europa ha approvato il piano sulla difesa, che invita i Paesi dell’Unione ad agire con urgenza per garantire la propria sicurezza e proseguire nel sostegno a Kiev nell’ottica della guerra mossa dalla Russia all’Ucraina, e del disimpegno americano. Il Piano Rearm era stato proposto il 4 marzo 2025 dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. Ed è proprio lei il “bersaglio” del ministro degli Esteri russo, Lavrov, che la ribattezza “Fuhrer Ursula”. “Sta mobilitando tutti per rimitalizzare l’Europa”, dice Lavrov, in una intervista rilanciata dalla Tass. Nel frattempo, la Russia deve anche stabilire se vuole raccogliere la proposta di una tregua di un mese avanzata ieri in Arabia Saudita durante l’incontro delle delegazioni americane e ucraine, che è servita a sbloccare gli aiuti militari Usa, in cambio dell’impegno di Kiev a concedere lo sfruttamento delle terre rare. Inoltre, gli Stati Uniti hanno fatto capire a Kiev che sarà costretta a cedere territori in vista di una pace definitiva. Il segretario di Stato Usa, Mark Rubio, conferma contatti con il Cremlino per discutere la questione: “Non esiste una soluzione militare al conflitto”, sostiene Rubio, ma Kiev ha bisogno di “un deterrente sufficiente per contrastare attacchi futuri”. I russi, che avanzano nel Donbass e stanno mettendo in difficoltà le truppe ucraine entrate nella regione del Kursk, tanto da far ipotizzare il loro ritiro, non hanno fretta. Sul Fatto di domani leggerete la cronaca della giornata, dal voto dell’Eurocamera ai contatti tra Washington e Mosca per giungere alla tregua.


ROMA, SUL PIANO UE MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE IN ORDINE SPARSO. FRATELLI D’ITALIA DICE SÌ ALLE SPESE BELLICHE MA CERCA DI NON INIMICARSI WASHINGTON. DAL PD 10 SÌ E 11 ASTENUTI. M5S VOTA NO. La Lega ha votato ‘no’ assieme a Movimento 5 Stelle e Avs. Fratelli d’Italia dopo aver suggerito di cambiare il nome al piano, da Rearm a Defense Europe, ha votato a favore della risoluzione sul libro bianco sulla difesa Ue, che accoglie le conclusioni del Consiglio europeo sul riarmo, ma si è astenuta sull’altra risoluzione, quella sull’Ucraina, per sottolineare la presa di distanza con un testo che, a suo giudizio, non tiene conto delle novità delle scorse ore e finisce – ha detto Nicola Procaccini in Aula – “per scatenare odio verso gli Usa invece di aiutare l’Ucraina”. Il Pd segue diverse anime tanto da votare con 10 sì e 11 astenuti; da un lato c’è la linea di Elly Schlein, perplessa sulle iniziative di Von der Leyen, e dall’altra quella che concorda sulla strategia di spese militari. Lo stesso annunciano i rappresentanti di Forza Italia. In questo contesto, Giuseppe Conte, leader dei 5 Stelle, parlando a La7 sull’iniziativa del 15 marzo per una Europa unita, ha detto: “Non possiamo essere accanto a chi vuole il riarmo, servono posizioni più chiare”. Conte ha anche rivendicato come coerente il voto negativo al piano di Von Der Leyen. Sul giornale di domani leggerete altri approfondimenti su come il voto in Europa sta mettendo a dura prova gli equilibri delle forze politiche italiane.


DAZI, TRUMP PENSA ANCHE A QUELLI SUL RAME. L’UE STUDIA CONTROMISURE PER 22,5 MILIARDI E LUI PROMETTE: “RISPONDERÒ”. Il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, a Berlino, durante un punto stampa con il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, cerca di disinnescare l’alta tensione generata dagli annunci della Casa Bianca sui dazi mirati ad acciaio e alluminio: “Abbiamo bisogno di più accordi commerciali, non di più dazi. I dazi sono tasse per aziende e cittadini, aumentano solo l’inflazione”. Ma dagli Stati Uniti la Cnn riporta che il segretario al commercio, Lutwick, ha reso palese l’intenzione del presidente Trump di mettere dazi anche sul rame. Le azioni del tycoon suscitano reazioni altrettanto veementi. L’Unione europea pensa a contromisure da 22,5 miliardi, prendendo di mira le moto Harley e il whiskey. Ci sono anche altre ipotesi, come quelle di misure forti e multe a proprietà intellettuali e big tech. Il Canada annuncia 29,8 miliardi di dollari canadesi (20,7 miliardi statunitensi) in tariffe agli Usa come replica ai dazi su acciaio e alluminio. E nel frattempo, gli americani bocciano il presidente Donald Trump in materia di economia, secondo un nuovo sondaggio della Cnn condotto dalla società di ricerche Ssrs. Il 56% del pubblico disapprova la gestione dell’economia da parte della Casa Bianca, ma promuove Trump sull’immigrazione. Le valutazioni più basse riguardano la politica sanitaria (43%), gli affari esteri (42%) e appunto, i dazi (39%). Sul giornale di domani troverete la cronaca della giornata e una disamina su questa guerra dei dazi innescata dalla nuova amministrazione americana.


LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE

Pompei, arrestato il fratello di Maria Rosaria Boccia. I carabinieri hanno arrestato Andrea Gaetano Boccia per furto aggravato di energia elettrica. Durante un controllo al suo negozio d’abbigliamento le forze dell’ordine hanno rilevato un magnete che, applicato al contatore della corrente, gli consentiva di non registrare i consumi. L’uomo ha dichiarato di non esserne a conoscenza. Per l’accusa avrebbe evitato il pagamento di almeno 35mila euro a partire dal 2016.

Groenlandia, il centrodestra vince le elezioni. Nei prossimi giorni le trattative per formare una coalizione di maggioranza. Il partito democratico, ovvero la precedente opposizione di centrodestra “social liberale”, ha vinto le elezioni di ieri in Groenlandia con il 29,9% dei voti, ma non è riuscito a ottenere i 31 seggi di maggioranza in Parlamento necessari per procedere subito con l’indipendenza del Paese dalla Danimarca. Il partito nazionalista Naleraq, arrivato secondo con il 24,5% dei voti, risulta anch’esso favorevole alla manovra, ma con ritmi meno moderati rispetto alla controparte democratica. “I democratici sono aperti ai colloqui con tutti i partiti e cercano l’unità. Soprattutto con quello che sta succedendo nel mondo”, ha affermato il leader del primo partito, Jens-Frederik Nielsen. La manovra per l’autonomia è sostenuta dalla maggioranza della popolazione della Groenlandia, che conta 57.000 abitanti.

Delitto di Garlasco, la difesa di Stasi: “Presto per chiedere revisione”. “Al momento noi non faremo un’istanza di revisione del processo sull’onda mediatica, non abbiamo fretta di fare cose eclatanti, non si tratta ormai di tirare fuori qualcuno di galera, perché Alberto la pena l’ha già praticamente scontata”. Così l’avvocata che assiste Alberto Stasi, all’indomani della notizia dell’avviso di garanzia per Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, la cui posizione era già stata archiviata otto anni fa. Sempio domani sarà sottoposto all’esame del Dna.

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