venerdì 1 settembre 2023

Greenpeace. Ghiacciaio dei Forni, nel Parco Nazionale dello Stelvio. ENI CI FA CAUSA! 60 Voci di personalità pubbliche per il clima contro il greenwashing. FONTI RINNOVABILI: MENO DELL'1%

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Ghiacciaio dei Forni

"È UN MONDO CHE CAMBIA DI ATTIMO IN ATTIMO..."

"...Siamo a 3.000 metri, il ghiacciaio fonde sotto i nostri occhi e fa caldo: giornate come queste non le ho mai vissute in alta quota. Il ghiacciaio dei Forni è un malato terminale che sta scomparendo sotto i nostri occhi. Nell’arco di pochi anni la lingua dei Forni sarà senza alimentazione e diventerà ghiaccio morto, simbolo della crisi climatica che stiamo vivendo".

 

Questo è il commento di Claudio Smiraglia, glaciologo già presidente del Comitato Glaciologico Italiano, con il quale siamo andati, qualche giorno fa, sul Ghiacciaio dei Forni, nel Parco Nazionale dello Stelvio.

 

Le trasformazioni sono evidenti a occhio nudo: da metà Ottocento il ghiacciaio dei Forni ha perso circa 10 chilometri quadrati, ovvero metà della sua superficie, mentre la fronte del ghiacciaio è arretrata di 400 metri in meno di dieci anni.

Tutto il ghiacciaio è ai livelli di fusione, questo significa che nei prossimi anni il suo volume si ridurrà sempre di più e nelle future estati avremo sempre un minor quantitativo di acqua che arriverà in pianura, aggravando il rischio di siccità. Infatti, in estate la fusione della neve e dei ghiacci accumulati durante l’inverno sopperisce alle minori piogge: senza il ghiacciaio, verrà meno questa importante riserva d’acqua, essenziale sia per gli ecosistemi sia per le attività umane, a partire dall’agricoltura

IN PRIMO PIANO

ENI ci fa causa

ENI CI FA CAUSA!

Mentre in Italia l’emergenza climatica miete vittime e causa danni incalcolabili da Nord a Sud, ENI, una delle compagnie maggiormente responsabili della crisi climatica, ha deciso di attaccare Greenpeace e ReCommon, minacciando una causa di risarcimento danni per diffamazione, per aver osato chiedere una vera strategia di decarbonizzazione.

 

Lo scorso 10 maggio, insieme a 12 cittadine e cittadini, abbiamo lanciato una causa civile al Tribunale di Roma contro il gigante fossile, per chiedere un cambiamento della politica industriale di ENI e l’accertamento dei danni derivanti dai cambiamenti climatici, a cui ENI ha contribuito negli ultimi decenni, continuando a investire nei combustibili fossili. 

È paradossale che un colosso dell’oil&gas pretenda un risarcimento danni da chi chiede soltanto un reale cambiamento nelle sue politiche energetiche fossili, che minacciano il pianeta e la sicurezza delle persone.

Secondo ENI dovremmo indietreggiare di fronte a questa minaccia? 

 

No, la nostra battaglia contro i cambiamenti climatici non si piega di fronte allo strapotere di quelle aziende fossili interessate solo al profitto mentre il prezzo della crisi climatica viene pagato caro dalle persone.

Come possono spaventarci le intimidazioni di ENI mentre viviamo gli effetti (quelli sì spaventosi) della crisi climatica? L’attacco di ENI ha un solo effetto: ci motiva ad andare avanti con ancora più forza.

 

Ci conosci e sai quanto siamo determinati. Da sempre siamo in prima linea per proteggere il nostro Pianeta e questa volta lo facciamo con un senso di urgenza ancora più grande, perché la posta in gioco è davvero molto alta. Riguarda noi, il presente, e ancora di più le prossime generazioni, il cui futuro non è mai stato così incerto. 

 

Ti chiediamo di essere con noi in questa storica battaglia.

VOCI PER IL CLIMA

VOCI PER IL CLIMA

"Voci per il clima" potrebbe sembrare un concerto nel quale cantanti famosi mettono a disposizione il loro talento per accendere un faro sulla crisi climatica, ed in un certo senso è proprio così!

Solo che le Voci non appartengono a cantanti famosi, ma ad esperte ed esperti provenienti dal mondo della scienza, dell'imprenditoria, della comunicazione, dell’arte e dell'attivismo uniti per contrastare il greenwashing e la disinformazione sui cambiamenti climaticiE' una rete di più di 60 personalità unite da un impegno comune: contribuire a diffondere un'informazione corretta sulla crisi climatica. 

 

Il greenwashing è uno dei fenomeni più subdoli e pericolosi del nostro tempo, perché consente alle aziende inquinanti di nascondere le proprie responsabilità e di ritardare gli interventi di cui abbiamo urgente bisogno per salvarci dal riscaldamento globale. Un’informazione libera, trasparente e veritiera è essenziale per riuscire a contrastare la crisi climatica e il network “Voci per il clima” nasce con l’intento di diffondere una maggiore consapevolezza sulle cause e sulle soluzioni della più grave emergenza ambientale della nostra epoca.

REPORT

NUOVO REPORT

FONTI RINNOVABILI: MENO DELL'1%

Nonostante i tentativi di greenwashing, nel 2022 solo lo 0,3% della produzione energetica totale delle dodici principali compagnie petrolifere europee proveniva da fonti rinnovabili.

È quanto emerge dal rapporto “The Dirty Dozen”, di Greenpeace Europa centro-orientale, che analizza gli investimenti e le politiche energetiche della “sporca dozzina”, cioè delle dodici maggiori aziende petrolifere europee, tra cui ENI, Shell, BP e TotalEnergies.

Nonostante nel 2022 i profitti di queste aziende siano cresciuti in media del 75%, gli investimenti sono aumentati solo del 37%. Inoltre, appena un misero 7,3% degli investimenti è stato destinato alla produzione di energia sostenibile e a basse emissioni di carbonio, mentre il restante 92,7% è servito per alimentare il solito settore del petrolio e del gas fossile.

 

Sebbene la crisi climatica sia sempre più grave, l’industria dei combustibili fossili continua ad aggrapparsi a un modello di business distruttivo. I piani di decarbonizzazione delle aziende fossili, oltre a essere inadeguati, si rivelano solo parole vuote: invece di investire davvero nell’energia rinnovabile di cui abbiamo bisogno, ci inondano di pubblicità ingannevoli infarcite di greenwashing. Continuare a investire in gas e petrolio è un crimine contro il clima e le generazioni future. I governi hanno la responsabilità di guidare la transizione energetica, incentivando le fonti rinnovabili e pianificando un rapido abbandono dei combustibili fossili.

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