venerdì 29 settembre 2023

il fatto quotidiano di domani ONG E MIGRANTI, MELONI ACCUSA ANCORA LA GERMANIA: “ACCOGLIENZA, MA SULLA PELLE DELL’ITALIA”

 tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-29-settembre-2023/

La giornata in cinque minuti

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ONG E MIGRANTI, MELONI ACCUSA ANCORA LA GERMANIA: “ACCOGLIENZA, MA SULLA PELLE DELL’ITALIA”. Italia e Germania restano agli antipodi sulle Ong che soccorrono i migranti nel Mediterraneo. Secondo Roma sono una calamita per i disperati, per Berlino una scialuppa da sostenere. Ma senza l’accordo sulle navi nel Mediterraneo, l’intesa europea sui migranti potrebbe restare in freezer. Oggi Meloni ha ribadito la linea punzecchiando Berlino: “La Germania vuole fare accoglienza con i confini degli altri”. Antonio Tajani gli ha fatto eco: “Vogliamo un un nuovo Patto, ma allora le ong che battono bandiera tedesca raccolgano i migranti e li portino nei loro Paesi”. L’incontro di ieri, tra il ministro degli Esteri italiano e l’omologa tedesca Annalena Baerbock, aveva già sancito la rottura tra Italia e Germania. Con Roma, oggi, si è schierato il leader del Partito Popolare europeo. Secondo il tedesco Manfred Weber, i finanziamenti di Berlino alle navi nel Mediterraneo “non avvicinano l’accordo sulla riforma dell’immigrazione”. Solo 24 ore prima, il ministro Piantedosi aveva bloccato il Consiglio europeo sui migranti lasciando i lavori in anticipo, per via di 2 modifiche ottenute dal cancelliere Scholz: la prima vieta di derogare alle regole sull’accoglienza in caso di emergenza (come i 7 mila arrivi a Lampedusa, in un solo giorno, della settimana scorsa); la seconda dovrebbe tutelare le Ong dalle accuse di “strumentalizzare” i migranti. Ovvero, stop alle teorie del complotto sulle invasioni dall’Africa studiate a tavolino: peccato che sia lo slogan della Lega in vista delle prossime europee. Intanto, Giorgia Meloni tesse la sua tela diplomatica per giungere all’accordo sul Patto migranti. Oggi la premier ha partecipato al vertice Med9 di Malta con i leader dei paesi europei meridionali: Italia, Cipro, Croazia, Francia, Grecia, Malta, Portogallo, Spagna e Slovenia. A margine della riunione, Meloni ha incontrato il presidente francese Emmanuel Macron e Ursula von der Leyen, per discutere il piano in dieci punti sui migranti della presidente della Commissione Ue. Sul Fatto di domani vi racconteremo i piani del governo sul dossier migranti.


PATRIMONIALE ED EXTRAPROFITTI: LA POLITICA ALLA PROVA. Il governo non trova i soldi in manovra per intervenire sul carovita o sulle tasse? Sul Fatto abbiamo proposto una serie di misure alternative da adottare, che si possono riassumere nel cercare i soldi lì dove stanno: nei ceti più abbienti, gli extraprofitti e le spese militari. Sul giornale di oggi il vicepresidente dei 5 Stelle Mario Turco ha chiarito che il Movimento è favorevole ad ampliare i prelievi sugli extraprofitti e a introdurre plastic e sugar tax (anzi, vorrebbe introdurre anche la web tax su Big Tech). Sulla tassa patrimoniale nello specifico Turco ha sostenuto che per evitare la fuga di capitali all’estero è necessario che l’iniziativa sia globale. La proposta del Fatto è di limitare il prelievo nel tempo, solo per qualche anno, proprio per scongiurare il trasferimento degli asset fuori dal suolo italiano. Sul Fatto di domani vedremo quali sono state le reazioni alla nostra iniziativa da parte delle forze politiche di maggioranza e opposizione, dalla Lega al Pd. Restando in ambito manovra di bilancio, leggerete un’analisi dei calcoli contenuti nella Nadef. Anche per gli analisti, comunque, le prospettive sono piuttosto esigue. Meloni ha risposto sarcastica ai cronisti che sottolineavano i timori per l’aumento dello spread: “Questa preoccupazione la vedo nei desideri di chi vuole che il governo vada a casa. Mi diverte il dibattito, temo che questa speranza non si trasformerà in realtà”.


SILVIO REDIVIVO (SENZA L’OLOGRAMMA): IL GOVERNO TIRA DRITTO SULLA PRESCRIZIONE, IL PARTITO LO CELEBRA A PAESTUM. FASCINA SI CONSOLA SU TIKTOK, MA RISCHIA LO SFRATTO. Doveva esserci l’ologramma di Silvio, a consolare gli orfani forzisti della dipartita del caro leader. Invece all’inaugurazione della 3 giorni di Paestum, nel giorno in cui il Presidente avrebbe spento 87 candeline, a ricordare Berlusconi c’è un murales con il collage delle foto con i militanti. Certo, la convention dell’hotel Ariston è invasa da statuine del leader, disegni, quadri, manifesti elettorali. Ma il reggente Tajani bada al sodo: i soldi. Il vicepremier ha strigliato i morosi del partito, quelli che non pagano la quota mensile di 900 euro, minacciando di togliergli ogni incarico. Poi l’altra urgenza, il simbolo per le elezioni europee: ci sarà il nome Berlusconi. Servirebbe il consenso di Silvio, ma potrebbe bastare quello degli eredi. I figli di B. non erano a Paestum, ma a Milano per un altro omaggio: l’intitolazione al Cavaliere della terrazza Belvedere al 39° piano del Palazzo Lombardia, sede degli uffici della Regione. A disertare le luci della ribalta è Marta Fascina, la “quasi moglie” liquidata con 100 milioni di euro garantiti dai rampolli. Barricata ad Arcore dietro i cancelli di Villa San Martino, Fascina è apparsa su TikTok per ribadire il lutto: “Ti amo eternamente, mi fa male non stringere la tua mano”. Ma i suoi giorni nella dimora brianzola potrebbero essere contati. Le cronache riportavano di un avviso di “sfratto” entro ottobre. Del resto, Fascina ha pur sempre 100 milioni di ragioni per consolarsi. Sul Fatto di domani vi racconteremo le celebrazioni in onore del Cav e i dolori della sua ultima compagna. Poi torneremo sul capitolo prescrizione, sempre caro al centrodestra. Come abbiamo scritto oggi, la maggioranza ha trovato l’accordo sul ritorno della legge Cirielli, che nel 2005 aveva dimezzato i tempi della prescrizione mandando in fumo 130 mila processi l’anno. Ne beneficiò anche Berlusconi, mentre l’Europa tuonava contro la norma che ostacolava la lotta alla corruzione. Domani vi racconteremo cosa accadrà nei tribunali, se il ritorno alla tagliola andasse in porto.


PUTIN ARRUOLA UFFICIALMENTE LA WAGNER PER BAKHMUT. SUL FRONTE (STATICO) PIOVONO PIÙ BOMBE. Oggi il Cremlino ha diffuso le immagini di un incontro tra Vladimir Putin e Andrei Troshev, ex comandante della Wagner e un tempo aiutante di Prigozhin, in cui il presidente russo affida al militare il compito di formare nuove unità di volontari per andare a combattere in Ucraina. L’obiettivo è il fronte nord-est, quello di Bakhmut che i Wagner conoscono molto bene dopo aver combattuto per mesi per prendere la città. La mossa è però anche un segnale di forza per il Cremlino, che così dimostra di aver soggiogato il gruppo di mercenari dopo la ribellione fallita e la morte del “cuoco di Putin” in un incidente aereo. Qualche giorno fa l’esercito di Kiev ha confermato che i contractor della compagnia militare privata erano già tornati sul fronte est. A Mosca si prepara il nuovo round della campagna di arruolamento (se ne fanno due l’anno, in primavera e in autunno): l’obiettivo è di reclutare 130 mila nuovi soldati, ma per la prima volta la coscrizione sarà estesa anche agli abitanti delle quattro regioni occupate in Ucraina. Un’analisi satellitare degli incendi sviluppati per bombardamenti o combattimenti, realizzata dall’Economist, sostiene che nell’ultima settimana i combattimenti si sono intensificati, mentre i dati dell’Institute For The Study of War, riassunti dal New York Times, mostrano che i guadagni territoriali sul campo restano molto modesti, da un lato e dall’altro e, come abbiamo scritto sul Fatto di oggi, misurando i kilometri quadrati Mosca è avanzata più di Kiev. Sul Fatto di domani tutti gli aggiornamenti sul conflitto.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Facce da (super)bonus. Vota il nostro sondaggio. Tutto il centrodestra, da Lega a Fratelli d’Italia, passando per Forza Italia, prometteva di ampliarlo e ora grida alla truffa. Ecco 12 esponenti dalla politica, dalla premier in giù, che hanno cambiato posizione. Leggi cosa dicevano e vota sul fattoquotidiano.it

Qatargate, Panzeri scarcerato, ma non può lasciare il Belgio. L’ex eurodeputato dei Socialisti europei Pier Antonio Panzeri, centrale nell’inchiesta sul presunto giro di mazzette al Parlamento europeo per favorire il Qatar e altri Stati esteri, è stato rilasciato oggi su ordine della procura federale del Belgio. Non potrà lasciare il Paese né avere contatti con gli altri indagati. Era in carcere dal 9 dicembre 2022, e ai domiciliari dal 6 aprile dopo aver patteggiato con la giustizia.

Spagna, finisce l’avventura di Feijóo, ora tocca a Sánchez. Come previsto, il leader dei Popolari non ha ottenuto in Parlamento il numero minimo di voti per garantirsi la fiducia. Ora tocca al premier uscente, leader del Psoe, dimostrare di avere i numeri per formare un governo. Resta lo scoglio dell’accordo con i leader indipendentisti catalani. Sul Fatto internazionale di oggi la lettera da Madrid di Alessia Grossi.

Giuseppe Conte ad “Accordi e Disaccordi”. Questa sera alle 22:45 sul Nove, il leader del Movimento 5 stelle sarà ospite del talk condotto da Luca Sommi, con la partecipazione di Andrea Scanzi e Marco Travaglio.


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Kadyrov e i suoi figli: così la dinastia del leader ceceno è destinata a comandare

di Michela A.G. Iaccarino

Piccoli caudilli crescono a Grozny. Ieri Putin ha incontrato Ramzan Kadyrov, forse anche per smentire definitivamente le notizie della morte del leader caucasico diffuse qualche giorno fa dall’intelligence ucraina. Da anni è però già chiaro che il 46enne che guida la Cecenia dal 2007 cederà il comando solo a uno dei suoi molti eredi nella regione polveriera, dove lotte intestine e sentimenti separatisti potrebbero far tornare caos e guerra. C’è uno dei figli di Ramzan di cui si è recentemente accorto il mondo intero: Adam, 15 anni. In un video poi diventato virale si vede mentre si accanisce a calci e pugni contro un ragazzo accusato di aver bruciato il Corano. Ha ricevuto il plauso della famiglia, ma l’impresa che non è piaciuta a Mosca: critiche sono arrivate tonitruanti da molti, compresa la commissaria dei diritti umani Tatyana Moskalkova. L’avanzata mediatica di Adam è però cominciata ben prima del filmato. Sempre a petto gonfio, fomenta tutti con messaggi pieni di “dio, patria e famiglia”; non è seguito solo, passo dopo passo, dalla tv nazionale cecena che ne narra le imprese, ma ha conquistato pure i social. A seguirlo un milione e mezzo di persone.

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