“L’uomo della necessità”, “come De Gasperi e Ciampi”, “ci riconosciamo in lui”, “deve continuare a lungo”, quindi fino al 2023 come minimo, ma chissà. Confindustria esprime la sua piena e incondizionata dichiarazione di voto. Destinatario: il presidente del Consiglio Mario Draghi, salutato accolto dall’assemblea degli industriali – durante il discorso del presidente Carlo Bonomi – da una lunga standing ovation, di oltre un minuto. E poi di nuovo altri caldi applausi durante l’intervento che dedica al capo del governo un lunghissimo endorsement. Il presidente del consiglio è seduto in prima fila, accenna un sorriso e saluta con il capo gli oltre mille imprenditori assiepati nel Palazzetto dello Sport nel quartiere Eur a Roma. “Ogni tanto – dice Bonomi tra le altre cose – la storia delle istituzioni italiane ci ha riservato un terzo tipo di uomini. Gli uomini della necessità. Personalità che avvertono il dovere di rispondere ai problemi della comunità italiana, prima che l’ambizione di restare a qualunque costo al suo timone. Ecco, Mario Draghi è uno di questi uomini, uomini della necessità”.