tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/09/28/petrolio-oltre-gli-80-dollari-al-barile-gas-in-rialzo-di-un-altro-6-e-la-crisi-energetica-lascia-al-buio-17-regioni-cinesi/6335531/
"Salgono anche i prezzi del carbone che nell'ultimo anno sono raddoppiati. Alcune centrali cinesi rallentano la produzione perché costrette a vendere a prezzi calmierati e dunque in perdita con le attuale quotazioni delle materie prime. Le interruzioni hanno paralizzato soprattutto l'industria pesante con possibili ricadute sulla crescita economica"
"Anche la Cina è alle prese con una grave crisi energetica che sta flagellando soprattutto le zone del Nordest del paese dove si stanno registrando numerosi blackout. Almeno 17 province e regioni, con un peso economico pari al 66% del Pil cinese, hanno annunciato forme di interruzione di energia, in particolare nell’industria pesante, ovvero le attività più energivora. Come tutto il mondo, anche Pechino deve fronteggiare l’impennata dei prezzi di petrolio, gas e carbone. Durante i lockdown, quando il consumo di energia era ridotto, la Cina ha spento principalmente centrali a carbone, le più inquinanti. Ora sta cercando di ri bilanciare il suo mix energetico a favore del gas, il meno inquinante dei combustibili fossili"
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