"Le lacrime che l’attivista ugandese Vanessa Nakate non è riuscita a trattenere, dopo aver pronunciato il suo discorso alla seduta plenaria di apertura di ‘Youth 4 Climate’, evento che precede la Pre-COP26, raccontano più di mille parole che cosa significa pagare sulla propria pelle il cambiamento climatico. Nella sua terra, oggi. E raccontano il senso d’urgenza troppo poco presente nei trattati e negli impegni internazionali presi durante le precedenti COP, le conferenze delle parti che hanno ratificato la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC). Poco prima dell’intervento di Vanessa Nakate, il ministro della Transizione, Roberto Cingolani, ha chiesto ai 400 giovani provenienti da tutti i Paesi del mondo che si stanno confrontando in queste ore a Milano di aiutare chi governa “a trovare nuove soluzioni”, mentre l’attivista Greta Thunberg ha replicato che “i leader difettano di azione” e selezionano i giovani facendo “finta di ascoltarci, ma non è vero”. Quello di questi giorni sarà di certo un banco di prova. L’ennesimo."