lunedì 19 agosto 2019

7.a parte della storia della discarica di Borgo Montello la seconda più grande del Lazio a 48 anni dall'inizio dell'attività, 3.a parte audizione comitato cittadini via Monfalcone in commissione contro le ecomafie


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i problemi della società Ecoambiente: il sequestro del 29 gennaio 2014 che interessato il gruppo De Pierro e una buona parte dell'area dove sorge il nuovo e distinto invaso. Alla data della conclusione del procedimento di rinnovo dell'AIA e dell'autorizzazione AIA, quindi, l'immobile non era nella disponibilità della società e le due procedure sarebbero quindi sprovviste di uno dei presupposti necessari. 2. problema la polizza fideiusssoria. 3. o problema quello urbanistico, la variante urbanistica non era conclusa e quindi valevano le norme di salvaguardia. 4. emissioni e impegno all'unanimità alla delocalizzazione dei residenti in via Monfalcone. 5.o problema la mancata bonifica degli invasi o comunque intervento di messa in sicurezza e contenimento (quindi non di bonifica) non conforme, secondo comune, provincia e Arpa, alla normativa, agli accordi e alla tempistica. 


Libralato ha poi fatto notare che l'ultima analisi dell'ARPA Lazio, risalente al marzo 2013, è stata resa nota con molta difficoltà solo a novembre 2014. Ha poi aggiunto che le stesse emissioni odorigene sono state più volte segnalate da lui stesso, e dai cittadini, con telefonate, lettere, mail certificate e in tanti altri modi. L'ARPA Lazio ha realizzato un monitoraggio ad hoc sulla discarica – ha sostenuto Libralato – nell'agosto del 2015, “quando dall'estate 2015 non avviene praticamente nessun conferimento, tranne qualche camion che sporadicamente continua ad arrivare in discarica”.
Rispetto alle procedure autorizzative in corso, l’audito ha sostenuto come per Ecoambiente vi siano alcune importanti criticità, la prima relativa alla proprietà e alla disponibilità: “Si sa che se c’è un sequestro della Guardia di finanza o della magistratura, non si può dichiarare che è nella disponibilità della società”. Il secondo problema, ha aggiunto, riguarda la polizza fideiussoria per la società Ecoambiente. Il terzo problema, infine, “è che – lo prevedeva la conclusione della procedura AIA del 25 giugno 2014 della regione Lazio – doveva esserci anche la variante urbanistica del comune di Latina, essendo stati rilevati problemi urbanistici nel 2012. Si tratta di un'area con indirizzo rurale, per cui la circostanza era incompatibile con la normativa urbanistica; è stata fatta una variante, si è perimetrata l'area, impegnandosi il 28 dicembre 2012 all'unanimità a risarcire i cittadini e a delocalizzarli, e anche a delimitare, ad esempio ponendo dei vincoli di inedificabilità per cento metri su confini su cui dovevano essere piantumate delle essenze, ovviamente per mitigare, l'impatto”.
L’audito si è soffermato sulle procedure in corso: “Siccome entrambe le società hanno esaurito i loro volumi, chiedono un sopralzo, quindi l'aumento del conferimento dei volumi, al di sopra della stessa area sulla quale già avevano conferito, S8 per Indeco, un nuovo e distinto invaso per Ecoambiente, quello sequestrato dalla Guardia di finanza. Si sono aperte nuovamente le procedure AIA e di valutazione d'impatto ambientale”.

Per quanto riguarda l'impatto della discarica sulle matrici ambientali e, di conseguenza, sulla qualità della vita degli abitanti della zona, Libralato ha ripercorso lo stato delle procedure di bonifica: “In seguito a questo inquinamento, riconosciuto anche da Ecoambiente, hanno fatto un progetto per quella che loro definiscono bonifica, ma c’è una differenza tra bonifica e contenimento dell'inquinamento. Questa cosiddetta bonifica di Ecoambiente, secondo tutti i protocolli, procedure e accordi di programma, doveva iniziare a marzo 2014, ma inizierà invece un paio di mesi dopo, perché i cittadini, hanno iniziato a chiedere conto di quest'avvenuta bonifica, che ovviamente non era iniziata. Secondo la provincia di Latina e secondo il comune di Latina, questa bonifica non era in corso”.

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CAMERA DEI DEPUTATI
SENATO DELLA REPUBBLICA

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XVII LEGISLATURA
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                                                                                                            Doc. XXIII
                                                                                                            N. 32

COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SULLE ATTIVITÀ ILLECITE CONNESSE AL CICLO DEI RIFIUTI
 E SU ILLECITI AMBIENTALI AD ESSE CORRELATI

(istituita con legge 7 gennaio 2014, n. 1)







(composta dai deputati: Braga, Presidente; Bianchi Dorina, Bianchi Stella, Carrescia, Castiello, Cominelli, D’Agostino, De Mita, Narduolo, Palma, Polverini, Taglialatela, Vignaroli, Vicepresidente, Zaratti, Segretario, Zolezzi; e dai senatori:Arrigoni, Augello, Vicepresidente, Cervellini, Compagnone, Iurlaro, Martelli, Morgoni, Nugnes, Orellana, Orru’, Pagnoncelli, Pepe, Puppato, Scalia, Segretario, Sollo)








Relazione sul ciclo dei rifiuti di Roma Capitale e fenomeni illeciti nel territorio del Lazio
(Relatrici: Sen. Paola Nugnes, Sen. Laura Puppato)






Approvata dalla Commissione nella seduta del 20 dicembre 2017

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Comunicata alle Presidenze il 20 dicembre 2017
ai sensi dell’articolo 1, comma 2, della legge 7 gennaio 2014, n. 1

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