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chi avrebbe mai detto che risultassero: "fenomeni di collusione tra P.A. (intesa come amministrazioni locali) e imprenditoria per quanto concerne il settore rifiuti". Che gli scarichi non conformi, secondo il direttore dell'Arpa Lazio " e anche "non conformità che si aggira dal 20 al 30 per cento dei campionamenti che effettuiamo e che non sembra essere in riduzione" e inoltre "rilevante quantità di discariche abusive tuttora esistenti, connesse con il diffuso fenomeno dell'abbandono illegale di rifiuti," ancora : "rilevante numero di bonifiche non attuate, che deve essere esteso anche a diversi casi di situazioni riconducibili a specifiche attività i cui autori sono, invece, noti" e infine "frequente tendenza, da parte dei gestori degli impianti di trattamento, a forzare la normativa di settore, agendo nella caratterizzazione del rifiuto - ovvero nella sua catalogazione - con la compiacenza di laboratori di analisi che emettono codici CER non esatti,". In un paese normale, in una provincia e regione normale ci saremmo aspettati, dopo quasi due anni dalla relazione che ovviamente prende spunto da notizie ancora più datate, le pubbliche amministrazioni, i controllori avrebbero preso delle contromisure per evitare il ripetersi di fatti così gravi dal punto di vista ambientale. Invece si continuano ad autorizzare impianti improbabili, magari poi annullati in autotutela dalla provincia quando si fanno notare gli errori nelle procedure, le carenze o i falsi documentali. Sicuramente si continuano ad autorizzare impianti senza le prescrizioni imposte dalle Circolari del Ministero dell'Ambiente. Così come ci saremmo aspettati che partissero le bonifiche. A sei mesi dal fallimento (per l'assenza di provincia, regione, Arpa e Asl) dell'ultima cds sulla bonifica della discarica di Borgo Montello (o messa in sicurezza) nessuna notizia della nuova convocazione annunciata come imminente dall'assessore all'ambiente del comune di Latina oltre 5 mesi fa. Proprio l'inchiesta recente sui campi fumanti pare abbia confermato la presenza di discariche abusive e le falsi attestazioni dei certificati di laboratori privati. Tutto già noto e attestato... che strano la Commissione partiva proprio dalla collusione tra pubbliche amministrazioni e imprenditoria dei rifiuti...
Alcuni significativi fenomeni illeciti e situazioni critiche nel Lazio- 6.1 La situazione delle province del Lazio: sintesi. "Si registrano fenomeni di collusione tra P.A. (intesa come amministrazioni locali) e imprenditoria per quanto concerne il settore rifiuti nel particolare settore dell'appalto della raccolta urbana che è generalmente il servizio con maggiori costi e durata, mediamente 7/8 anni a fronte di un costo di diverse decine di milioni di euro per un comune di 25.000 abitanti". Tuttavia, a questo proposito, si deve rilevare che sia il prefetto, sia il Questore di Latina hanno sottolineato, per quella provincia, la presenza, anche se attualmente in forma attenuata, di fenomeni attribuibili alla criminalità organizzata, presumibilmente esistenti anche nelle attività relative ai rifiuti[2]."secondo Marco Lupo, direttore generale di ARPA Lazio[3] quanto ai controlli sugli scarichi "noi riscontriamo una percentuale di non conformità... facciamo circa 2.000 campionamenti. Stiamo parlando di numeri significativi. Tenete conto che troviamo una percentuale di non conformità che si aggira dal 20 al 30 per cento dei campionamenti che effettuiamo e che non sembra essere in riduzione"rilevante quantità di discariche abusive tuttora esistenti, connesse con il diffuso fenomeno dell'abbandono illegale di rifiuti, di cui troppo spesso restano ignoti gli autori[4]. Il corollario di tale fenomeno è costituito dal rilevante numero di bonifiche non attuate, che deve essere esteso anche a diversi casi di situazioni riconducibili a specifiche attività i cui autori sono, invece, noti.
3) più in particolare, in relazione al ciclo dei rifiuti, come messo in rilievo sin dal 2015 dal Comando Legione Carabinieri Lazio[5] "emerge una frequente tendenza, da parte dei gestori degli impianti di trattamento, a forzare la normativa di settore, agendo nella caratterizzazione del rifiuto - ovvero nella sua catalogazione - con la compiacenza di laboratori di analisi che emettono codici CER non esatti, dietro ingiusti profitti. La mancata caratterizzazione porta a procedure di trattamento dei rifiuti meno onerose per l'impianto, con conseguente danno ambientale".
Camera dei deputati
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senato della repubblica
|
______________________
XVII
LEGISLATURA
______________________
Doc. XXIII
N.
32
COMMISSIONE PARLAMENTARE DI
INCHIESTA SULLE ATTIVITÀ ILLECITE CONNESSE AL CICLO DEI RIFIUTI
E SU ILLECITI AMBIENTALI AD ESSE CORRELATI
E SU ILLECITI AMBIENTALI AD ESSE CORRELATI
(istituita
con legge 7 gennaio 2014, n. 1)
(composta dai
deputati: Braga, Presidente; Bianchi Dorina, Bianchi Stella, Carrescia,
Castiello, Cominelli, D’Agostino, De Mita, Narduolo, Palma, Polverini,
Taglialatela, Vignaroli, Vicepresidente, Zaratti, Segretario, Zolezzi;
e dai senatori: Arrigoni, Augello,
Vicepresidente, Cervellini, Compagnone,
Iurlaro, Martelli, Morgoni, Nugnes, Orellana, Orru’, Pagnoncelli, Pepe,
Puppato, Scalia, Segretario, Sollo)
Relazione
sul ciclo dei rifiuti di Roma Capitale e fenomeni illeciti nel territorio del
Lazio
(Relatrici:
Sen. Paola Nugnes, Sen. Laura Puppato)
Approvata dalla Commissione nella
seduta del 20 dicembre 2017
_______________
Comunicata alle Presidenze il 20
dicembre 2017
ai sensi dell’articolo 1, comma 2,
della legge 7 gennaio 2014, n. 1
6. Alcuni significativi fenomeni
illeciti e situazioni critiche nel Lazio
6.1
La
situazione delle province del Lazio: sintesi
Dal complesso delle audizioni e
dalla documentazione acquisita, la situazione degli illeciti ambientali
riscontrati nelle province del Lazio diverse da Roma (ovvero non collegati alle
attività della galassia societaria descritta nel § 4.2) non presenta, in
generale, aspetti di particolare interesse o criticità rispetto alle competenze
di questa Commissione.
Come evidenziato dalla relazione del NOE dei
carabinieri di Roma, pervenuta alla Commissione l'8 febbraio 2017[1],
"dalle attività di P.G. non sono emersi collegamenti con la criminalità
organizzata mentre si registrano fenomeni di collusione tra P.A. (intesa come
amministrazioni locali) e imprenditoria per quanto concerne il settore rifiuti
nel particolare settore dell'appalto della raccolta urbana che è generalmente
il servizio con maggiori costi e durata, mediamente 7/8 anni a fronte di un
costo di diverse decine di milioni di euro per un comune di 25.000
abitanti". Tuttavia, a questo proposito, si deve rilevare che sia il
prefetto, sia il Questore di Latina hanno sottolineato, per quella provincia,
la presenza, anche se attualmente in forma attenuata, di fenomeni attribuibili
alla criminalità organizzata, presumibilmente esistenti anche nelle attività
relative ai rifiuti[2].
Ciò premesso, sono da aggiungere
almeno tre notazioni generali:
1)
la prima
attiene alla diffusa inefficienza degli impianti di depurazione comunali,
spesso connessa all'assenza o alla inadeguatezza delle reti fognarie, alla
mancanza di manutenzione e controlli da parte degli enti competenti, nonché
alle carenze di adeguamento degli stessi alle mutazioni della popolazione
residente. In proposito, sembra sufficiente ricordare che, secondo Marco Lupo,
direttore generale di ARPA Lazio[3]
quanto ai controlli sugli scarichi "noi riscontriamo una percentuale di
non conformità... facciamo circa 2.000 campionamenti. Stiamo parlando di numeri
significativi. Tenete conto che troviamo una percentuale di non conformità che
si aggira dal 20 al 30 per cento dei campionamenti che effettuiamo e che non
sembra essere in riduzione"
2)
la seconda
attiene alla rilevante quantità di discariche abusive tuttora esistenti,
connesse con il diffuso fenomeno dell'abbandono illegale di rifiuti, di cui
troppo spesso restano ignoti gli autori[4].
Il corollario di tale fenomeno è costituito dal rilevante numero di bonifiche
non attuate, che deve essere esteso anche a diversi casi di situazioni
riconducibili a specifiche attività i cui autori sono, invece, noti.
3) più in particolare, in relazione al ciclo dei
rifiuti, come messo in rilievo sin dal 2015 dal Comando Legione Carabinieri
Lazio[5]
"emerge una frequente tendenza, da parte dei gestori degli impianti di
trattamento, a forzare la normativa di settore, agendo nella caratterizzazione del rifiuto - ovvero nella
sua catalogazione - con la compiacenza di laboratori di analisi che emettono
codici CER non esatti, dietro ingiusti profitti. La mancata caratterizzazione
porta a procedure di trattamento dei rifiuti meno onerose per l'impianto, con
conseguente danno ambientale".
Con riferimento alla diffusione dei
fenomeni criminosi nel settore ambientale, sembra utile riportare un quadro
riassuntivo generale delle attività operative del NOE dei carabinieri per il
2016[6]
e dei reparti della Guardia di finanza del comando regionale del Lazio per il
triennio 2014-2016[7]
Attività NOE 2016
|
CONTROLLI
|
NON
CONFORMI
|
PERSONE
DEFERITE
ALL'AG
|
ARRESTI
|
ARRESTI SANZIONI
PENALI
|
SEQUESTRI
|
VALORE
SEQUESTRI
|
Inquinamento
Acustico
|
4
|
///
|
///
|
///
|
///
|
///
|
///
|
Inquinamento Atmosferico
|
6
|
6
|
///
|
///
|
6
|
///
|
///
|
Inquinamento del Suolo
|
58
|
50
|
106
|
7
|
83
|
28
|
36.010.000
|
Inquinamento Idrico
|
28
|
28
|
36
|
///
|
36
|
7
|
10.220.000
|
Abusivismo Edilizio
|
6
|
6
|
6
|
///
|
6
|
1
|
150.000
|
Totale
|
102
|
90
|
148
|
7
|
131
|
36
|
46.380.000
|
ESPOSTI/ DENUNCE
|
DELEGHE A.G.
|
RICHIESTE
|
INDAGINI
|
TOTALE
|
190
|
126
|
87
|
11
|
414
|
ROMA
|
FROSINONE
|
LATINA
|
RIETI
|
VITERBO
|
TOTALE
|
78
|
2
|
14
|
2
|
6
|
102
|
Attività Guardia di finanza
|
|
Anno 2014
|
|
Anno 2015
|
|
Anno 2016
|
Interventi effettuati
|
|
219
|
|
157
|
|
148
|
Violazioni riscontrate
|
|
237
|
|
159
|
|
152
|
Soggetti verbalizzati
|
|
261
|
|
175
|
|
155
|
di cui: - denunciati a piede libero
|
|
77
|
|
64
|
|
45
|
- denunce contro ignoti
|
|
12
|
|
5
|
|
3
|
- non denunciati all'A.G.
|
|
172
|
|
106
|
|
107
|
Sequestri:
|
|
|
|
|
|
|
- rifiuti industriali kg
|
|
800.260
|
|
2.810.107
|
|
3.966.000
|
- prodotti plastica e gomma n.
|
|
2
|
|
63.300
|
|
122
|
- prodotti minerali derivati kg
|
|
0
|
|
400
|
|
0
|
- discariche
|
|
1.092
|
|
11
|
|
3
|
- auto-demolizioni
|
|
4
|
|
0
|
|
0
|
- aree demaniali e altre mq
|
|
36.773
|
|
30.882
|
|
500
|
- immobili n.
|
|
16
|
|
9
|
|
19
|
Una descrizione puntuale delle
attività e dei risultati ottenuti è altresì rinvenibile nelle audizioni del
comandante del NOE carabinieri di Roma, capitano Marco Cavallo e del comandante
regionale Lazio della Guardia di finanza, generale Bruno Buratti, svoltesi
davanti alla Commissione il 7 febbraio 2017.
Quanto alla dislocazione degli
illeciti, come si vedrà di seguito, la situazione più preoccupante riguarda la
provincia di Frosinone anche in connessione con l'elevata industrializzazione
di questa provincia; ma merita costante attenzione anche la situazione in
provincia di Latina, dove, come già rilevato, operano nuclei di criminalità
organizzata.
Più in particolare, si riassumono le
principali risultanze relative alle varie province del Lazio (eccetto Roma):
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