venerdì 16 agosto 2019

5.a parte della vergogna del 48.mo anniversario della discarica di Borgo Montello, prima parte tecnico cittadini residenti in via Monfalcone, davanti l'impianto, in commissione contro le ecomafie


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la svolta nel gennaio 2014, l'8 gli arresti e i sequestri del processo "Cerronopoli", il 29.1.2014 il sequestro delle proprietà del Gruppo De Pierro che hanno interessato anche le particelle 299 (gran parte del nuovo e distinto invaso Ecoambiente) e 300. Poi dall'agosto 2012 gli scavi nella vasca Essezero alla ricerca dei fusti tossici.
[1] Giorgio Libralato al termine dell’audizione ha depositato in Commissione un voluminoso dossier, con diversi allegati, acquisito agli atti come Doc. n. 1095/1-6





La Commissione ha proceduto a diverse audizioni, i cui contenuti hanno orientato le successive attività. Il 16 marzo 2016 è stato audito Giorgio Libralato, consulente tecnico delle famiglie di Borgo Montello, accompagnato dai rappresentanti dei Comitati riuniti dei borghi Montello e Bainsizza[1]. L’audizione è successiva alla visita della Commissione nella discarica di Borgo Montello, avvenuta subito dopo la discovery processuale (con ordinanza di custodia cautelare) della prima indagine giudiziaria del tribunale di Latina, in epoca recente, sulla società Indeco, gestore di parte della discarica.
E' stato chiesto all’audito di presentare le problematiche della discarica, evidenziando il punto di vista dei cittadini che abitano in prossimità del sito. Giorgio Libralato, a nome dei cittadini di Borgo Montello, ha ricordato la presentazione di una petizione al Parlamento europeo, presso il quale alcuni abitanti dalla zona sono stati auditi nel novembre 2013. La petizione è tuttora aperta. I rappresentanti dei cittadini sono stati altresì ascoltati il 26 maggio 2015 dalla Commissione rifiuti regione Lazio. Era la prima volta che venivano auditi dalla Commissione parlamentare d’inchiesta.
Giorgio Libralato ha richiamato alcuni eventi giudiziari poi oggetto di specifico approfondimento da parte della Commissione:
“Una cosa fondamentale avviene il 29 gennaio 2014: con la solita inchiesta - anche in quel caso, gruppo De Pierro, Capitolina, Giulia e altre società - viene sequestrata dal GICO della Guardia di finanza una parte attiva della discarica di Borgo Montello, ovviamente con atti giudiziari e atti di conservatoria, ma non succede assolutamente nulla”. Rispetto a questa azione giudiziaria (sulla quale si ritornerà in seguito) ha aggiunto: “La proprietà della discarica è della Ecomont e non della Ecoambiente come falsamente dichiarato dalla regione Lazio nell'AIA del 2009. Allo stesso modo, è falso uno dei verbali di rinnovo dell'AIA, che appunto scadeva l'8 aprile 2012, dove si dichiara che quest'invaso non è stato sequestrato, ma invece, è stato sequestrato. Sono state fatte tutte le segnalazioni ma non sono state sufficienti”.
Su un altro delicato punto, ovvero la ricerca di “fusti tossici” o, più in generale, di tracce di sversamenti di rifiuti pericolosi in epoca passata, Libralato ha dichiarato:
“Nell'agosto 2012, iniziano anche i famosi scavi nell'invaso S0, che non è di nessuno, e quindi spetta alla comunità. La regione Lazio eroga un finanziamento di circa 700.000 euro per fare questi scavi, viene affidato un appalto di circa 400.000 euro, ma gli scavi vengono effettuati solo parzialmente [...] La ragione di questi scavi ha origine dalla dichiarazione di Carmine Schiavone che nella discarica di Borgo Montello erano stati conferiti dei fusti tossici. Uno studio dell'ENEA del 1995 certificava che nella S0, in una delle tante vasche, la prima, la più antica, c'erano queste masse metalliche che potevano far pensare alla presenza di fusti metallici. Questa massa metallica è stata poi confermata dalle ricerche dell'INGV, e quindi sono stati fatti gli scavi. Durante una conferenza pubblica, il 20 settembre 2012, uno dei direttori dei lavori, il direttore dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, ha dichiarato che si sarebbero fatti tutti gli scavi perché per loro quello che avevano trovato era sufficiente per dire che quella massa metallica era o del ferro che si trovava nei copertoni o armature metalliche delle recinzioni dell'epoca”.
Il consulente degli abitanti di Borgo Montello fa riferimento alla campagna di scavi nel sito più antico della discarica del 2012: secondo la documentazione acquisita dalla Commissione, l'esito di quella ricerca fu negativo.

le puntate precedenti
immagine tratta da http://latina5stelle.it/wp-content/uploads/2015/06/Emergenza-rifiuti-Latina-giugno-2015.jpg



Camera dei deputati
senato della repubblica

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XVII LEGISLATURA
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                                                                                                            Doc. XXIII
                                                                                                            N. 32

COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SULLE ATTIVITÀ ILLECITE CONNESSE AL CICLO DEI RIFIUTI
 E SU ILLECITI AMBIENTALI AD ESSE CORRELATI

(istituita con legge 7 gennaio 2014, n. 1)







(composta dai deputati: Braga, Presidente; Bianchi Dorina, Bianchi Stella, Carrescia, Castiello, Cominelli, D’Agostino, De Mita, Narduolo, Palma, Polverini, Taglialatela, Vignaroli, Vicepresidente, Zaratti, Segretario, Zolezzi; e dai senatori: Arrigoni, Augello, Vicepresidente, Cervellini, Compagnone, Iurlaro, Martelli, Morgoni, Nugnes, Orellana, Orru’, Pagnoncelli, Pepe, Puppato, Scalia, Segretario, Sollo)








Relazione sul ciclo dei rifiuti di Roma Capitale e fenomeni illeciti nel territorio del Lazio
(Relatrici: Sen. Paola Nugnes, Sen. Laura Puppato)






Approvata dalla Commissione nella seduta del 20 dicembre 2017

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Comunicata alle Presidenze il 20 dicembre 2017
ai sensi dell’articolo 1, comma 2, della legge 7 gennaio 2014, n. 1

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