Il parere espresso (n. 194746 del 12.3.2019) dalla regione Lazio, firmato dal direttore
dell’area di valutazione di impatto ambientale ing. Flaminia Tosini, in merito
al progetto dell’impianto di recupero di rifiuti non pericolosi con produzione
di biometano “Green future 2015”, nel comune di Anzio, conferma, in parte,
quello che cittadini e comitati dicono da sempre. E’ invece un cambio di rotta
significativo negli atti che interessano rifiuti ed energia che da decenni
sembrava solo in favore della speculazione di poche aziende contro la salute
pubblica e anche avvallando atti errati, con parecchi errori, quando non
viziati da falsità. Infatti elenca motivi ostativi all’approvazione del
progetto e precisamente: 1) l’impianto non risulta conforme al vigente piano
regionale dei rifiuti ed in particolare per i fattori escludenti dello stesso
piano per la localizzazione a circa 300 metri, dall’impianto progettato, della
scuola dell’infanzia e primaria. 2. La presenza della scuola non è riportata
nella relazione allegata alla domanda della VIA, è invece riportata nei rilievi.
Quindi applicando le stesse motivazioni per tutti gli impianti per rifiuti ed
energetici, quante autorizzazione sono regolari?
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