“Il Codice degli appalti, che ora sembra essere diventato il principale problema del Paese, prevedeva una novità che era una vera e propria rivoluzione che però non è mai entrata in vigore: la qualificazione delle stazioni appaltanti, che avrebbe dovuto avere come conseguenza la riduzione a massimo 1000-1.500“. A ricordarlo, il giorno dopo la maxi retata di amministratori pubblici e imprenditori accusati di corruzione e accordi per spartirsi gli appalti pubblici, è il preside...
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Il Codice appalti del 2016 prevedeva la riduzione da oltre 30mila a non più di 1.500 degli attuali centri di spesa. Il presidente Anac ha anche detto di avere "perplessità" sul fatto che l'autorità resti un presidio fondamentale dopo l'entrata in vigore del decreto Sbloccacantieri. Sul quale non è stato audito in Parlamento perché "mi hanno posto una alternativa secca: lunedì alle 9:30". Lui non poteva e "non mi hanno più chiamato, ovviamente è stata colpa mia, ma evidenzia un non interesse"

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