L’abbiamo documentata in una nostra indagine: le immagini sono agghiaccianti
Un’area equivalente alla metà della città di Parigi distrutta fra il maggio 2015 e l’aprile 2017 per produrre olio di palma: si tratta di 4 mila ettari di foresta pluviale in Papua, Indonesia. Lo abbiamo rivelato in una nuova indagine, e a finire sotto la nostra lente è ora un’azienda produttrice di olio di palma dalla quale si riforniscono marchi come Mars, Nestlé, PepsiCo e Unilever.
Un’area equivalente alla metà della città di Parigi distrutta fra il maggio 2015 e l’aprile 2017 per produrre olio di palma: si tratta di 4 mila ettari di foresta pluviale in Papua, Indonesia. Lo abbiamo rivelato in una nuova indagine, e a finire sotto la nostra lente è ora un’azienda produttrice di olio di palma dalla quale si riforniscono marchi come Mars, Nestlé, PepsiCo e Unilever.
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L’abbiamo documentata in una nostra indagine: le immagini sono agghiaccianti
Un’area equivalente alla metà della città di Parigi distrutta fra il maggio 2015 e l’aprile 2017 per produrre olio di palma: si tratta di 4 mila ettari di foresta pluviale in Papua, Indonesia. Lo abbiamo rivelato in una nuova indagine, e a finire sotto la nostra lente è ora un’azienda produttrice di olio di palma dalla quale si riforniscono marchi come Mars, Nestlé, PepsiCo e Unilever.
Alcune delle foto e dei video prodotti fra il marzo e l’aprile 2018, testimoniano la massiva deforestazione in corso nella PT Megakarya Jaya Raya, una concessione di olio di palma controllata dalla Hayel Saeed Anam Group (HSA). La concessione include alcune aree protette dal governo indonesiano in risposta ai devastanti incendi che hanno colpito le foreste nel 2015: in queste zone è proibito lo sviluppo commerciale.
Tra il 1990 e il 2015 l'Indonesia ha perso circa 24 milioni di ettari di foresta tropicale: più di ogni altro paese al mondo. Dopo aver distrutto gran parte delle foreste pluviali di Sumatra e Kalimantan, l’industria dell’olio di palma sta ora avanzando verso nuove frontiere vergini, come Papua. Se il governo indonesiano ha intenzione di continuare a difendere l’industria dell’olio di palma, dovrebbe prima assicurare che vengano adottate e rispettate politiche volte a fermare la deforestazione, il drenaggio delle torbiere e lo sfruttamento dei lavoratori e delle le comunità locali.
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