giovedì 8 dicembre 2016

per far ripartire l'economia e i posti di lavoro la manutenzione delle strade e delle opere pubbliche è meglio delle nuove grandi opere (quasi sempre inutili e devastanti) come l'autostrada Roma Latina (che non ci collega ne con Roma ne con le autostrade ne con il GRA)

Crescita Programma minimo Basta poco per sbloccare il Pil,
si può cominciare dai trasporti. Con più concorrenza
Manutenzione stradale, gare
e spezzat ino dei grandi gruppi
I numeri
0.9 %
La crescita
del Pil attesa
per il 2017
secondo
le previsioni
della
Commiss ione
europea
11,4%
La
disoccupazione
attesa per il
2017 sempre
secondo la
stima della
Commiss ione
europea
2,4 %
Il deficit 2017
previsto,
molto
superiore
all’1,8 che il
governo
doveva
raggiunge re
133,1 %
Il rapporto
tra debito e Pil
nel 2016
(e nel 2017)
Per ripartire
Soldi per le
infrastrutture
(dove serve)
e auto elettriche
Tra concorrenza e
sviluppo tecnologico
c’è un noto,
forte nesso. La
concorrenza è un
incentivo fondamentale, anche
se lo Stato può e deve avere
un ruolo. Questo implica
ovviamente meno cemento e
meno monopoli per i trasporti,
obiettivi dominanti dei governi
passati. Vediamo un decalogo
di cose da fare.
1) Fare manutenzione della
rete stradale ordinaria, che sta
andando a pezzi.
Questa rete
serve, e continuerà
a servire,
la gran parte del
traffico, e la manutenzione
è una
attività che
crea molta occupazione
in
breve tempo,
per euro pubblico speso.
2 ) Investire in nuove infrastrutture
solo dove serve davvero,
cioè dove c’è congestione.
Il traffico cresce e crescerà
poco, per ragioni funzionali
e demografiche. Nei centri
urbani densi, dove la congestione
è alta, è sufficiente applicare
tariffe apposite, tipo
Milano o Londra, e il trasporto
pubblico crescerà spontaneamente,
senza di fiumi di
sussidi.
3) Liberalizzare i servizi ferroviari.
Il mercato funziona,
come dimostra il settore merci

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