venerdì 30 dicembre 2016

rifiuti Messina ancora Raphael Rossi: Caso Cucè, ruolo di Rossi e stipendi non dovuti: Ciacci ancora nel mirino della Barrile SOTTO TORCHIO

SOTTO TORCHIO
La presidente del Consiglio comunale non molla la presa e ha scritto due nuove note in cui chiede ulteriori risposte sul licenziamento di Cucè e sul ruolo di Raphael Rossi. Probabilmente se ne parlerà in una commissione in adunanza segreta. A Ciacci ha chiesto anche se ha restituito quella parte di compenso che non avrebbe dovuto ricevere alla luce della rimodulazione del compenso dello scorso 3 febbraio.
Nessuna intenzione di abbassare la guardia. Emilia Barrile tiene i riflettori puntati su Messinambiente e prova a fare la radiografia alla gestione targata Alessio Ciacci. Continuano a soffiare venti di bufera sulla partecipata di via Dogali dopo il licenziamento dell’ex Direttore tecnico e Responsabile per la sicurezza Natale Cucè. A Palazzo Zanca non è ancora stata presa la decisione definitiva dopo il drastico provvedimento siglato da Ciacci che sembra aver colto di sorpresa un po’ tutti, anche l’amministrazione Accorinti. Pochi giorni fa sia il Sindaco che l’assessore Daniele Ialacqua hanno ammesso che si stanno valutando tutte le ipotesi e non si esclude un passo indietro, oggi l’ingegnere Cucè è tornato a Palazzo Zanca per fissare un nuovo incontro con Accorinti, ma al momento resta ancora tutto indefinito.
C’è però chi pretende chiarezza a tutti i costi. E non si accontenta delle risposte ufficiali del Liquidatore di Messinambiente che lo scorso venerdì ha rotto il silenzio dopo settimane incandescenti e ha fornito la sua verità sul caso Cucè, negando però l’accesso agli atti sia alla presidente del Consiglio comunale che all’amministrazione per motivi di riservatezza e per tutelare l’azienda nel contenzioso giudiziario che, stando a quanto dichiarato da Cucè, sarà inevitabile. Emilia Barrile è tornata a scrivere a Ciacci, ma anche al Sindaco Accorinti, agli assessori Signorino e Ialacqua, al segretario/direttore generale Le Donne, al ragioniere generale Cama, al dirigente del Dipartimento Partecipate Pagano, ai Revisori dei Conti. In una nota la presidente evidenzia che Ciacci non ha fornito alcuna spiegazione sui quesiti che riguardavano il ruolo, le funzioni e i compiti istituzionali del suo braccio destro Raphael Rossi, soprattutto nella questione Cucè. E «pur condividendo assolutamente la necessità da parte di MessinAmbiente di non pregiudicare il proprio interesse nell’ambito del procedimento che potrebbe essere intentato davanti l’autorità giudiziaria» chiede ulteriori chiarimenti sull’intera vicenda, alla luce del fatto che potrebbero esserci importanti ripercussioni sulle casse di Messinambiente e quindi del Comune, come anche fatto presente dai Revisori dei Conti in una nota in cui non citavano mai il caso specifico ma con un ovvio riferimento a quest’ultimo ciclone che ha travolto la partecipata. Per questo la Barrile chiede al Presidente della I CommissioneNicola Cucinotta di convocare il Commissario Liquidatore in adunanza segreta perché, in ambito secretato, possa rispondere e rendere edotti i Consiglieri comunali interessati dell’intera vicenda. Va dunque incontro alle esigenze messe in chiaro da Ciacci ma chiede che il Consiglio possa conoscere i dettagli della questione in modo da avere un quadro chiaro e preciso di quanto è accaduto e delle conseguenze che potrebbero sorgere.
La presidente però non si limita solo a questo passaggio ma si spinge oltre e mette Ciacci sotto torchio. In un’altra nota chiede, senza se e senza ma, se a seguito delle rideterminazioni del compenso di Ciacci e delle spese accessorie, siano state rimesseall’Azienda Partecipata MessinAmbiente le somme già erogate e non, eventualmente, dovute a far data dall’insediamento fino al giorno in cui è stato rettificato il compenso. Emilia Barrile in pratica chiede a Ciacci se ha restituito i soldi presi evidentemente in più alla luce della decisione dell’Assemblea dei Soci di Messinambiente dello scorso 3 febbraio di ridurre lo stipendio da 61 mila euro annui a 36 mila, in virtù della Legge Regionale n.7 del 2011. Facendo due calcoli, Ciacci dovrebbe restituire 25 mila euro di compenso e quanto è stato speso in un anno per vitto e alloggio, considerato che restano validi i benefit per i viaggi. L’assessore Ialacqua però sulla questione ha già chiesto dei pareri all’avvocatura comunale e in attesa di fare chiarezza lo stipendio di Ciacci è stato tagliato quasi a metà e sono stati eliminati gli extra.
La presidente Barrile vuole massima chiarezza. E non mollerà la presa fino a quando non ci saranno risposte esaustive su tutti i fronti.
Francesca Stornante http://www.tempostretto.it/news/sotto-torchio-caso-cuc-ruolo-rossi-stipendi-non-dovuti-ciacci-ancora-mirino-barrile.html

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