lunedì 1 agosto 2016

Salta il ‘Bio’gas di Pomezia? La Regione (forse) ci ripensa



Il ‘bio’gas da 60mila tonnellate all’anno di immondizia che dovrebbe sorgere a Pomezia, in località Torre Maggiore, potrebbe trasformarsi presto solo in un brutto ricordo. Ad annunciare una possibile retromarcia è stato il neo Assessore all’Ambiente della Regione Lazio, Mauro Buschini. Nel corso del Consiglio regionale straordinario dedicato ai rifiuti di lunedì 18 luglio, il delegato ai rifiuti della Giunta Zingaretti ha dichiarato pubblicamente: «tengo a precisare che le sorti del biogas di Pomezia sono state fortemente contrastate, anche in sede di commissione ambiente. Attualmente – ha precisato - non è stato ancora dato il via libera definito all’avvio del cantiere. Mi risulta però che potrebbe essere rilasciata presto una autorizzazione all’esercizio – ha concluso – ma soltanto per la parte aerobica dei rifiuti. Ma si deciderà a breve».
LA ‘STORIA’ DELL’IMPIANTO
Questo enorme impianto a biogas alimentato a pattume è stato pre-autorizzato dalla Regione Lazio il 7 agosto 2015 con una Valutazione di Impatto Ambientale o V.I.A. positiva, ma con prescrizioni. Secondo i proponenti, oltre a ricevere rifiuti umidi, ovvero sfalci e potature erbacee e avanzi alimentari, avrebbe dovuto trattare anche fanghi di depurazione delle fogne e delle fosse settiche, sia civili che industriali, scorie di inceneritori, scarti di deiezioni solido-liquide di animali e altri rifiuti speciali. Non certo una toccasana per la salute umana e l’ambiente. Per questo, negli ultimi mesi la preoccupazione di residenti, associazioni e comitati territoriali è, come si suole dire, schizzata alle stelle. Purtroppo dalla manifestazione di novembre scorso, il silenzio degli amministratori pubblici e politici locali sul procedimento amministrativo di approvazione del biogas è divenuto assordante. Tutte le carte sono scomparse dai siti internet regionali e comunali e non possono essere più consultate dai cittadini: perché?
QUALCHE DOMANDA AI POLITICI REGIONALI E LOCALI
Di preciso, a che punto è l’iter amministrativo di approvazione del biogas Cogea srl di Pomezia? L’impianto non riceverà più fanghi di depurazione delle fogne e delle fosse settiche, sia civili che industriali, scorie di inceneritori, scarti di deiezioni solido-liquide di animali e altri rifiuti anche speciali? Cosa avete intenzione di fare per contrastare la realizzazione di questo impianto? Come pensate di gestire tutto l’umido derivante dal Porta a porta prodotto nel comune di Pomezia? Sono queste le domande che abbiamo inviato al sindaco, Fabio Fucci, all’Assessore delegato ai rifiuti, Lorenzo Sbizzera, e ai consiglieri regionali Valentina Corrado (di Pomezia) e Devid Porrello, delegato alle questioni ambientali per conto del 5Stelle regionale. Mentre scriviamo, le risposte ancora non sono arrivate.
RICORSO AL TAR LAZIO SUL BIOGAS
Di sicuro, la società Cogea srl a ottobre 2015 ha presentato un ricorso giudiziario al Tribunale Amministrativo Regionale, o Tar Lazio, contro le prescrizioni contenute nel provvedimento di V.I.A. rilasciato dall’Area Rifiuti della Regione Lazio, ma anche contro il Comune di Pomezia. A novembre 2015, il sindaco Fucci si è dovuto costituire in giudizio per difendere i cittadini di Pomezia affidando questo delicatissimo compito sia all’avvocatura comunale, sia all’avvocato esterno Antonio Giuseppe Pititto. Il giudizio è ancora in corso? Quali sono le rispettive pretese? Entro quanto tempo pensate di arrivare alla definizione della controversia? Speriamo, presto, di ricevere informazioni e risposte!
Il progettista del gruppo Cerroni
La società che propone il biogas di Pomezia è la Cogea srl. L’impianto è stato progettato a 4 mani dagli ingegneri Carla Carnieri e Gian Mario Baruchello. Lo scorso 15 luglio, proprio l’ingegner Baruchello è stato rinviato a giudizio nel procedimento giudiziario noto come ‘Cerroni bis’, insieme al presunto monopolista regionale dei rifiuti, Manlio Cerroni, e ad altri 15 co-imputati. A dicembre, il noto professore universitario di Roma 3 ha presentato in Regione Lazio, per conto della società Pontina Ambiente srl, proprietaria della discarica di Albano, anche il progetto per la costruzione del biogas più grande d’Europa. Un impianto che dovrebbe ricevere altre 240mila tonnellate all’anno di rifiuti e che, secondo i proponenti, sorgerà a Roma, in località La Selvotta, ma a due passi da Pomezia.http://mobile.ilcaffe.tv/articolo/26423/salta-il-bio-gas-di-pomezia
Daniele Castri
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27 luglio 2016

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