Un bel regalo di Natale da parte dello Stato
Il
consiglio comunale di Sabaudia è diventato protagonista della
battaglia contro un possibile ecomostro, l’ampliamento del porto di
Anzio, capace di spazzare via spiagge e dune di Latina e Sabaudia,
divorare piante della macchia mediterranea, praterie di posidonia
ecc…
Acquisita
la delibera consiliare del 22/07/2015, votata all’unanimità, La
direttrice della Direzione Generale per la Protezione della Natura e
del Mare, del Ministero dell’Ambiente, dottoressa Maria Carmela
Giarratano, ha recepito le preoccupazioni del Comune di Sabaudia per
la grave minaccia che incombe sulle coste pontine, elencando sei
Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e undici habitat (Natura 2000)
che potrebbero essere compromessi dall’opera portuale in progetto.
La
dr.ssa Giarratano ha scritto una lettera alla Regione Lazio e al
Parco Nazionale del Circeo affinché forniscano con urgenza
:”elementi in merito alla problematica evidenziata, con particolare
riferimento alle valutazioni ambientali condotte su area vasta al
fine di verificare le potenziali interferenze ed impatti generati
dall’ampliamento del bacino portuale sui siti Natura 2000 e in
generale sull’intera fascia costiera”. Un
vero raggio di luce che ha perforato le fosche nebbie sul porto di
Anzio e ci induce a riconciliarsi con lo Stato.
La
Regione Lazio è in possesso di importanti studi che potrà inviare
al Ministero richiedente. Si cita tra gli altri “Lo studio generale
per il riequilibrio delle coste del Lazio, eseguito dallo Studio
Volta di Savona, intorno agli anni ’90, lo “Studio Preliminare
Ambientale per la Ricostruzione e Difesa del Litorale compreso tra
Capo Portiere e Torre Paola”(ISPRA 2009) e più recentemente le
“Linee Guida per la redazione del Piano dei Porti e delle Coste”
(approvato nel 2012). Utili dovrebbero essere anche le motivazioni
tecnico-scientifiche con cui il governatore Piero Marrazzo aveva
bocciato i porti di Foce Verde e Anzio. In particolare l’Assessore
regionale all’Ambiente, trattandosi di materia di estrema
delicatezza e urgenza, non può non informare tempestivamente il
governatore Zingaretti. A Sabaudia, da parte di portatori di
interessi, c’è la ferma intenzione di utilizzare ogni mezzo che
le leggi nazionali e comunitarie mettono a disposizione, non escluso
il ricorso al Capo dello Stato, per bloccare chi, con estrema
leggerezza, mette a repentaglio il valore di uno dei luoghi più
belli del mondo.
L’Ente
Parco e il Comune di Sabaudia, coinvolgendo il Comune di Latina
(finora incredibilmente distratto, nonostante sia in prima linea
rispetto al precipitare degli eventi disastrosi, non appena, per
avventura, dovessero iniziare i lavori per l’ampliamento del
porto in questione, cioè già in fase di messa in opere a delle
gigantesche scogliere di fondazione), devono con la massima urgenza e
determinazione, mettere in atto ogni valida iniziativa per ottenere
dalla Regione Lazio una sospensione del bando di gara, in attesa di
un riesame della pratica da parte di tecnici di alta qualità
scientifica ed esperienza nel settore della dinamica dei litorali. I
pareri, favorevoli a detta opera, delle autorità sovracomunali,
sono del tutto superati: docenti universitari di ingegneria costiera,
facendo anche clamorose autocritiche, considerano assolutamente
insostenibili le opere foranee nelle coste sabbiose.
Nello
Ialongo 26/12/2015
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