domenica 27 dicembre 2015

ampliamento Porto di Anzio: i danni per i litorale pontino da Latina a Sabaudia e San Felice Circeo

Un bel regalo di Natale da parte dello Stato

Il consiglio comunale di Sabaudia è diventato protagonista della battaglia contro un possibile ecomostro, l’ampliamento del porto di Anzio, capace di spazzare via spiagge e dune di Latina e Sabaudia, divorare piante della macchia mediterranea, praterie di posidonia ecc…
Acquisita la delibera consiliare del 22/07/2015, votata all’unanimità, La direttrice della Direzione Generale per la Protezione della Natura e del Mare, del Ministero dell’Ambiente, dottoressa Maria Carmela Giarratano, ha recepito le preoccupazioni del Comune di Sabaudia per la grave minaccia che incombe sulle coste pontine, elencando sei Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e undici habitat (Natura 2000) che potrebbero essere compromessi dall’opera portuale in progetto.
La dr.ssa Giarratano ha scritto una lettera alla Regione Lazio e al Parco Nazionale del Circeo affinché forniscano con urgenza :”elementi in merito alla problematica evidenziata, con particolare riferimento alle valutazioni ambientali condotte su area vasta al fine di verificare le potenziali interferenze ed impatti generati dall’ampliamento del bacino portuale sui siti Natura 2000 e in generale sull’intera fascia costiera”. Un vero raggio di luce che ha perforato le fosche nebbie sul porto di Anzio e ci induce a riconciliarsi con lo Stato.
La Regione Lazio è in possesso di importanti studi che potrà inviare al Ministero richiedente. Si cita tra gli altri “Lo studio generale per il riequilibrio delle coste del Lazio, eseguito dallo Studio Volta di Savona, intorno agli anni ’90, lo “Studio Preliminare Ambientale per la Ricostruzione e Difesa del Litorale compreso tra Capo Portiere e Torre Paola”(ISPRA 2009) e più recentemente le “Linee Guida per la redazione del Piano dei Porti e delle Coste” (approvato nel 2012). Utili dovrebbero essere anche le motivazioni tecnico-scientifiche con cui il governatore Piero Marrazzo aveva bocciato i porti di Foce Verde e Anzio. In particolare l’Assessore regionale all’Ambiente, trattandosi di materia di estrema delicatezza e urgenza, non può non informare tempestivamente il governatore Zingaretti. A Sabaudia, da parte di portatori di interessi, c’è la ferma intenzione di utilizzare ogni mezzo che le leggi nazionali e comunitarie mettono a disposizione, non escluso il ricorso al Capo dello Stato, per bloccare chi, con estrema leggerezza, mette a repentaglio il valore di uno dei luoghi più belli del mondo.
L’Ente Parco e il Comune di Sabaudia, coinvolgendo il Comune di Latina (finora incredibilmente distratto, nonostante sia in prima linea rispetto al precipitare degli eventi disastrosi, non appena, per avventura, dovessero iniziare i lavori per l’ampliamento del porto in questione, cioè già in fase di messa in opere a delle gigantesche scogliere di fondazione), devono con la massima urgenza e determinazione, mettere in atto ogni valida iniziativa per ottenere dalla Regione Lazio una sospensione del bando di gara, in attesa di un riesame della pratica da parte di tecnici di alta qualità scientifica ed esperienza nel settore della dinamica dei litorali. I pareri, favorevoli a detta opera, delle autorità sovracomunali, sono del tutto superati: docenti universitari di ingegneria costiera, facendo anche clamorose autocritiche, considerano assolutamente insostenibili le opere foranee nelle coste sabbiose.

Nello Ialongo 26/12/2015





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