IN ITALIA si muore di smog molto più che in ogni altro paese dell'Unione europea. Il costo sociale è altissimo. Le  84.400 vittime stimate dall'Agenzia europea dell'ambiente gravano sul bilancio italiano per 226 miliardi di euro l'anno: il 14,6 per cento del Pil, sostengono i Verdi. E mentre a Roma e Milano si soffoca, il leader ambientalista, Angelo Bonelli, insieme al portavoce romano del partito, Gianfranco Mascia, torna a chiedere al Governo un piano articolato capace di abbattere la percentuale di polveri sottili nell'aria. Come? I suggerimenti non mancano. Dal recupero del programma "mille treni per i pendolari", lanciato dal governo Prodi nel 2006 e subito tramontato, al piano energetico "zero carbonio entro il 2050", i Verdi hanno raccolto 15 proposte in un dossier da recapitare al ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, e al Commissario del Comune di Roma, Francesco Paolo Tronca.

Il piano nazionale. Dopo le polemiche sul blocco a targhe alterne disposto  a Roma dal prefetto Tronca (oggi si fermano le pari dalle 7.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 20.30), Mascia e Bonelli invocano ora un decreto nazionale "per uniformare le decisioni dei sindaci in caso di superamento della soglia di 50 microgrammi di polveri sottili per metro cubo". Sperano che la proposta venga discussa nel corso della riunione indetta da Galletti per mercoledì: incontrerà i sindaci e i governatori per individuare una strategia comune di lotta all'inquinamento.

Le targhe alterne. "La risposta deve essere coordinata e di sistema", ha ribadito il ministro. Inutile procedere "in ordine sparso" come è accaduto finora. Con le targhe alterne anche a Bergamo, mentre a Milano e in altri 11 Comuni della Lombardia ci si sposta solo con i mezzi pubblici. Il blocco parziale alla circolazione non convince affatto gli ambientalisti. "Il nostro giudizio contrario - sottolineano Mascia e Bonelli - è confutato dall'epidemiologo Francesco Forastiere: sostiene che  le targhe alterne non dimezzino le emissioni, ma le riducano solo del 10-15 per cento. E questo perché nell'orario di intervallo tutti possono circolare liberamente, il ché non rende la misura davvero efficace. Forastiere reputa che sia meglio un giorno di stop totale, dalle 8.30 alle 20.30,  piuttosto che quattro con le targhe alterne".

Riscaldamenti solo a metano. A Firenze il sindaco Nardella gioca d'anticipo e nonostante i livelli delle polveri sottili siano nella norma ferma i veicoli più inquinanti e fissa il limite per iriscaldamenti domestici a 18 gradi.  I Verdi vorrebbero delle misure ancora più rigide su scala nazionale. Propongono il "divieto definitivo di circolazione in ambito urbano dei veicoli più inquinanti a partire dai diesel e i Suv, come già deciso dal Comune di Parigi". Stop anche all'uso degli idrocarburi per l'alimentazione dei riscaldamenti domestici "a partire dal 2017, a eccezione del metano. Oltre all' obbligo di applicazione della contabilizzazione di calore nei condomini".

Le norme europee. Secondo i dati elaborati dal progetto di Valutazione integrata dell'impatto dell'inquinamento atmosferico sull'ambiente e sulla salute, finanziato nel quadro delle iniziative del Centro controllo malattie del ministero della Salute, "la completa adesione ai limiti imposti dalla normativa europea salverebbe 25mila vite all'anno - si legge nel rapporto - evitando 11mila decessi  a causa delle polveri sottili (Pm 2.5) e altri 14mila dovuti al biossido di azoto (NO2)".

La mobilità sostenibile. In quest'ottica diventa indispensabile puntare sulla mobilità sostenibile. Dall'introduzione del bonus trasporti nel contratto di lavoro sia pubblico che privato, al piano obbligatorio di realizzazione delle vie ciclabili di accesso ad ogni Comune ("l'Italia è l'ultimo paese in Europa per  l'uso delle biciclette per gli spostamenti nei luoghi di lavoro e studio"), a un progetto per la mobilità condivisa in grado di incentivare il car pooling, car sharing, bike sharing e Uber. Tra le richieste al Governo, anche quella di un programma per la realizzazione delle stazioni di erogazione dell'energia per le auto elettriche, peraltro già diffuse a Milano e a Torino.

Gli investimenti. Poi il grande tema del trasporto delle merci, che nel nostro Paese per tre quarti viene ancora effettuato su gomma. "Negli ultimi 15 anni lo Stato ha elargito al comparto degli autotrasportatori 6 miliardi di euro - ricordano i Verdi - sarebbe giusto trasferire questi sussidi al trasporto pubblico locale piuttosto". Va inasprita la lotta all'inquinamento industriale, "addebitando a chi inquina i costi delle bonifiche". Senza trascurare però la cura del verde, da promuovere con 10mila nuovi boschi urbani nelle città d'Italia.  Il dossier verrà recapitato oggi sulla scrivania di Galletti. In attesa della riunione di mercoledì, a Roma e Milano si continua a sopravvivere con la mascherina sul viso. L'aria è ferma e lo smog non da tregua.
 
 http://m.repubblica.it/mobile/r/sezioni/ambiente/2015/12/29/news/verdi_dossier_smog-130306085/#notarget