venerdì 27 novembre 2015

Trivelle, da Cassazione sì a referendum Lo rende noto Piero Lacorazza (Pd) presidente del Consiglio regionale della Basilicata

"La Corte di Cassazione dice 'sì' al referendum sull'articolo 38 della legge 'Sblocca Italia' e sull'articolo 35 del decreto Sviluppo. Il lavoro fatto con i Consigli Regionali raggiunge un obiettivo importante. Adesso sarà la Corte Costituzionale a decidere. Restiamo fiduciosi". Lo ha scritto, in un post su Facebook, Piero Lacorazza (Pd), presidente del Consiglio regionale della Basilicata, capofila dell'iniziativa referendaria contro le trivellazioni in mare. Il 9 dicembre a Roma, ha poi annunciato Lacorazza, è prevista una "riunione dei delegati delle Regioni promotrici del referendum: saremo pronti e organizzati se le norme non dovessero cambiare". 

Presidente Consiglio sardo, risultato importante"E' con grande soddisfazione che prendo atto dell'accoglimento dei quesiti referendari anti trivelle". Così il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Gianfranco Ganau commenta la notizia dell'accoglimento da parte della Corte di Cassazione dei sei quesiti del referendum abrogativo anti trivelle, iniziativa portata avanti dalle dieci regioni promotrici (Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Abruzzo, Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise) per abrogare alcune parti dell'art.38 dello Sblocca Italia e dell'art. 35 del decreto Sviluppo. "Un risultato importante - aggiunge il presidente dell'Assemblea sarda - tappa fondamentale dell'iniziativa referendaria portata avanti dai dieci Consigli regionali e dal coordinamento delle Assemblee legislative".

Il 30 settembre scorso i rappresentanti dei Consigli regionali di dieci Regioni - Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Abruzzo, Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise - hanno depositato in Cassazione sei quesiti referendari contro le trivellazioni entro le 12 miglia e sul territorio. Capofila dell'iniziativa è stata la Basilicata. I sei quesiti chiedono l'abrogazione di un articolo dello Sblocca Italia e di cinque articoli del decreto Sviluppo. Questi ultimi si riferiscono alle procedure per le trivellazioni. Su cinque articoli oggetto dei quesiti referendari presentati stamani in Cassazione dai dieci Consigli regionali, e' attesa anche la decisione della Consulta che si pronuncera' da gennaio ad aprile sulla questione trivellazioni.
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