sabato 21 novembre 2015

NUCLEARE: UN ESEMPIO DI CATTIVA SCUOLA. COMUNICATO MIC




Sulla base di quanto riportato dall’articolo, le lezioni sono state tenute unilateralmente da noti nuclearisti. Un professore ha affermato che gli studenti hanno accresciuto “la consapevolezza di una pratica da cui viene ricavata gran parte dell’energia elettrica utilizzata nel pianeta”.
Purtroppo, un chiaro esempio di cattiva scuola. Il nucleare, infatti, viene trattato unicamente come aspetto “tecnico”, senza contradditorio, ma soprattutto viene svincolato dalle gravi conseguenze che ancora gravano (e graveranno per secoli) sul pianeta: dagli esperimenti nucleari a Mayak, da Chernobyl a Fukushima.

Quello che si dimentica è un aspetto fondamentale: gli studenti dell’ITI prima di essere ragazzi in grado di “apprendere nozioni che possono tornare utili nel percorso curriculare formativo” (parole del professore), sono cittadini che dovrebbero innanzitutto confrontarsi sui concetti basilari della sicurezza non fondati sulla probabilità del rischio, ma sulla sua accettabilità. L’aspetto più importante, però, dovrebbe essere quello informativo a 360 gradi, a partire dall’accordo OMS/AIEA del 28 maggio 1959 ancora in vigore e che censura le conseguenze degli incidenti nucleari. Sulla base di questo accordo, peccato originale del nucleare civile, si comprende come il nucleare, prima che problema tecnologico, sia un problema di democrazia.
Questo dovrebbero sapere gli studenti. Da qui parte la buona scuola.

Massimo Bonfatti, presidente di Mondo in cammino.
www.mondoincammino.org 

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Ho letto la notizia delle lezioni tenute all’ICI “Porciatti” di Grosseto sulla sicurezza delle centrali nucleari. [CLICCA QUI PER VISUALIZZARE LA NOTIZIA].

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