martedì 19 novembre 2013
Ilva Taranto Vendola "ho sempre risposto" ma non è vero
Ho sempre risposto ”. Ma non è vero
LA REPLICA Il fatto quotidiano 19 novembre 2013
Il leader di Sel ha ignorato
le richieste del Fatto
di spiegare la telefonata
con Archinà
Ma ora attacca perfino la
musica del video sul sito
Francesco Casula
Non mi sono sottratto alle
domande dei giornalisti,
anche su questioni che sono oggetto
di apprezzamento da parte
dell'autorità giudiziaria. Penso
rientri nel mio dovere di uomo
pubblico”. Il post di Nichi
Vendola sul blog dell’Huffingtonpost.
it comincia così. Inizia
dimenticando di ricordare che
proprio ilfatto quotidiano. it lo ha
inseguito telefonicamente per
l’intero pomeriggio precedente
alla pubblicazione della telefonata
nella quale il governatore
di Puglia ride con Girolamo
Archinà, l’ex dirigente Ilva accusato
di essere la longa manus
dei Riva, per lo “scatto felino”
con il quale questi è riuscito a
strappare il microfono a un
giornalista che poneva domande
sui tumori all’ex patron dell’Ilva
Emilio Riva.
PER TUTTO IL POMERIGGIO
abbiamo provato a chiamare
Vendola, in più persone, per
chiedergli la sua versione. Non
abbiamo avuto risposta. Nessuno
ci ha richiamati. Nemmeno
le persone del suo staff, che pure
abbiamo provato a interpellare.
Ma potrebbe essere stato un caso.
Non è un caso invece che
Vendola nei giorni successivi
abbia preferito affidare la sua
replica a Repubblica Tv e al proprio
blog invece che confrontarsi
con i cronisti del Fatto . Il
governatore parla di “una conversazione
intercettata, montata
in modo suggestivo” ma non
spiega che c’è di suggestivo in
una telefonata pubblicata integralmente
nella stessa pagina.
Forse il video dello scatto felino
che serve a spiegare ai lettori la
“scenette fantastica” che fa ridere
il leader di Sel e il suo capo di
gabinetto per un quarto d’ora?
Oppure i testi che servono a
chiarire chi sono i protagonisti
della telefonata e in quale periodo
storico questa avviene? La
telefonata nuda e cruda, comunque,
era pubblicata nella
stessa pagina, qualche centimetro
più in basso proprio perché
ciascuno potesse farsi una sua
opinione anche senza gli elementi
di informazione aggiunti
per una maggiore chiarezza.
VENDOLA PUNTA il dito contro
“una musica che fa il suo effetto”:
senza musica la sua risata
avrebbe indignato meno? “La
colpa di avere colloquiato con
chi rappresenta la mia controparte”,
scrive il governatore.
Nessuno ha manifestato sgomento
per l’esistenza di quella
telefonata, solo per il suo contenuto.
È la risata con l’uomo
accusato di occuparsi degli affari
sporchi dei Riva ad aver colpito,
non il fatto che ci sia un
contatto telefonico tra il presidente
della giunta regionale e il
responsabile delle relazioni istituzionali
dell’Ilva. “Affronterò
questa umiliazione – aggiunge
il leader di Sel - con il coraggio
della verità, anche perché sento
il dovere di spiegare che 'governare'
significa mettere in equilibrio
interessi rilevanti, che
qualche volta si contrappongono
e tendono a escludersi”.
Avrebbe potuto spiegarlo anche
al Fatto rispondendo al telefono.
Vendola ribadisce di voler chiarire
presto ai giudici “cui spetta
di fare ogni domanda e ai quali
va dato atto di essere stati gli
unici a rompere - credo definitivamente
- la solitudine” in cui
è stato costretto a lavorare per
cambiare il futuro di Taranto.
Eppure, nonostante il tempo
trascorso dal 30 ottobre, giorno
in cui gli è stato notificato l’av -
viso di conclusione indagini, fino
a ieri non era giunta negli uffici
dei pubblici ministeri alcuna
richiesta di farsi ascoltare.
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