domenica 17 marzo 2013

Latina acqua, case dell'acqua, finanziamenti, in nome dei rifiuti

Latina Oggi, Domenica 17 Marzo 2013

Il progetto della Regione da tre milioni di euro
In nome dei rifiuti
I fondi per ridurre l’inquinamento vanno... all’acqua

DA dove arrivano i soldi per installare i distributori di acqua potabile che verranno aggiudicati con gara ma che tutti fin d’ora dicono che andranno alla società Logica di Silvano Morandi? Quest’ultimo ha detto che sarebbe «lieto di lavorare per la città nella quale ha già lavorato » come amm in is tr at o r e d i Acqualatina spa. Ad ogni modo i fondi necessari a pagare le c a s e t t e d e l l ’ a cqua sono frutto di una specifica determina della Reg i o n e Lazio e dell’esito del relativo bando cui, d a l l a provin cia po ntin a, hanno risposto in molti ma sono stati am mes si Latina (200mila euro), Terracina (100mila euro), Campodimele (40mila euro). Per la precisione il bando riguarda «contributi per progetti sperimentali dei Comuni in materia di riduzione e riutilizzo dei rifiuti», concessi «grazie» all’intervento della società finanziaria partecipata dalla Regione, Sviluppo Lazio. Cioè: esiste un intervento utile della Regione per limitare la produzione dei rifiuti e/o il loro impatto e potrebbe essere utilizzato per tante cose, vista la situazione del settore, viste le discariche, il livello di differenziata, i siti abusivi di materiali pericolosi. E, invece, i soldi stanziati per questa finalità vanno a finire in investimento per le casette dell’acqua che una società privata, vincitrice del bando, erogherà non a costo zero bensì a un prezzo agevolato (ma non zero) perché essendo un’impresa deve avere il suo profitto. Un nesso, alla lunga, si trova: se esistono i distributori dell’acqua a prezzi assai bassi i consumatori sceglieranno di comprare questa acqua anziché quella imbottigliata e così consumeranno meno plastica e dunque produrranno meno rifiuti. Un po’ tortuoso come cammino ma legittimo. Il Comune di Latina è stato ammesso a questo bando ed ha ottenuto un contributo pari a 200mila euro che dopo la contabilizzazione dei costi equivale esattamente alla base d’asta. Il grosso della spesa riguarda la fornitura e posa in opera dei totem informatori e degli erogatori di acqua, oltre 85mila euro, cui si aggiungono 2500 euro per gli oneri della sicurezza. Il progetto presentato dal Comune di Latina prevede anche «l’implementazione di una campagna informativa rivolta alla cittadinanza per promuovere le buone pratiche finalizzate alla riduzione e al riuso dei rifiuti e delle attività e le iniziative svolte dall’Officina comunale «Rifiuti-Off». Su questa vicenda delle casette dell’acqua si è accesa la polemica per via della direzione della società che ha buone probabilità di vincere la gara e che è gestita da un ex amministratore di Acqualatina. In realtà a guardare il bando della Regione Lazio c’è ben altro di curioso e cioè i finanziamenti (con quasi 3 milioni di euro complessivi) per la riduzione dei rifiuti che vanno a finire su un’a t t iv i t à commerciale che riguarda l’acqua, mentre su tutto il territorio del Lazio ci sono emergenze (una per tutte: valle del Sacco) sulle quali 3 milioni di euro di investimenti farebbero la loro bella differenza.


Latina Oggi, Domenica 17 Marzo 2013

Il piano di Terracina
Qualcuno ci ha creduto

PER adesso l’attenzione e la polemica è concentrata su Logica e su Silvano Morandi, soprattutto in considerazione dei contratti che questa società ha già stipulato in altri Comuni, dove si co ns erva il diritto di recedere senza p e n a l i , p u r i n presen za di investim e n t i p u bbl i c i dovuti e n ec es sa ri per la instal lazione delle c a s e t t e d e l l ’ a cq u a ; o per via d e l l e clausole che esonerano la società dal pagamento della tassa di occupazione del suolo pubblico, tanto odiata dai commercianti che, invece, pur svolgendo la stessa tipologia di attività remunerativa non possono fare a meno di pagare. Detto questo va aggiunto che non tutti i Comuni che si sono aggiudicati i fondi regionali per ridurre l’impatto dei rifiuti inquinanti hanno scelto di procedere alla distribuzione di acqua a pagamento (seppure a basso c o s t o ) . Ter racin a p e r e s e m p i o con i cent o m i l a euro che le ha dato la Regione ha dec i s o d i p ro m u overe una c a m p agna per la d if fu si on e d e l c o m p os t a g g i o do mes tico e ridurre (o ameno cercare di farlo) la produzione di rifiuti organici che sono la parte più costosa da trattare. A dimostr

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